Il casino Aldini alla Bastia
Antonio Aldini (1755-1826) commissiona a Giovan Battista Martinetti (1764-1830) e a Giovanni Antonio Antolini (1753-1841) l'edificazione di una villa suburbana in località La Bastia, ai piedi del colle di San Luca, tra il canale di Reno e la strada Porrettana.
La proprietà, appartenuta un tempo ai Canonici Renani, è conosciuta anche come la Badia o la Canonica e a metà '800 ospiterà un imponente stabilimento industriale.
Il progetto prevede l'edificazione di un casino affacciato sul fiume e attorniato da un vasto parco “all'inglese” dotato di impianti termali, un ippodromo e un lago artificiale con le forme del Mar Nero e del Mar d'Azov.
Il disegno del lago e del parco contiene forse un riferimento simbolico alle imprese in Crimea del generale russo Aleksandr Suvurov (1729-1800), che in estate ha cacciato i Francesi dall'Italia, oppure è l'evocazione dell'antico dominio romano sul Ponto.
Nonostante i buoni propositi, l'edificio lungo il Reno rimarrà, a detta di Elisa Bonaparte, “più una capanna che una casa”, non adatta a ricevere ospiti illustri.
L'idea della villa fluviale sarà abbandonata da Aldini dopo l'acquisto del monastero soppresso di Santa Maria in Monte. Da allora sarà privilegiata la costruzione della villa dell'Osservanza, in posizione dominante su Bologna e destinata a Napoleone.
La Badia passerà al letterato e uomo politico conte Giovanni Marchetti (1790-1852). Nel 1860 diventerà proprietà demaniale e verrà adibita a deposito di artiglieria. Nel 1944 sarà praticamente distrutta da un bombardamento.

- Casalecchio di Reno (BO)
- Luigi Bortolotti, I comuni della provincia di Bologna nella storia e nell'arte, Bologna, Tip. S. Francesco, 1964, pp. 64-65
- Francesco Ceccarelli, L'intelligenza della città. Architettura a Bologna in età napoleonica, Bologna, Bononia University Press, 2020, pp. 137-138, 181-182
- Annamaria Dalmonte Polvani, Casalecchio di Reno. Percorsi e immagini della sua civiltà, Bologna, Pontenuovo, 1985, p. 141