Una serie di risorse digitali dedicate alla documentazione della storia, della cultura, della società e delle istituzioni di Bologna e provincia con particolare attenzione all’800-900.

Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi
27 maggio 1950
Divieto di sosta davanti al bar Otello
Un'ordinanza del sindaco vieta la sosta ai pedoni che ostacolano il traffico davanti al bar Otello in via Orefici. Il bar di Otello Montanari è il tradizionale luogo di ritrovo dei tifosi del Bologna FC. Soprattutto il lunedì, davanti al locale, si formano numerosi capannelli per il commento delle partite domenicali. L'ordinanza susciterà accorate proteste e sarà presto ritirata.
1950
"Donna Mater" di Mazzacurati a San Venanzio di Galliera
Renato Marino Mazzacurati (1907-1969) esegue nel 1950 la scultura Donna Mater in marmo peperino, una interpretazione moderna e laica della maternità, da sempre affidata all’iconografia della Madonna col Bambin Gesù. L’artista vive in questi anni a Roma ed è riconosciuto come uno tra i maggiori scultori italiani. Dalla fine degli anni Venti è associato a Scipione, Mafai, Raphael, esponenti della cosiddetta Scuola di via Cavour o Scuola Romana, caratterizzata da un’arte espressionistica, “eccentrica e anarcoide” (Longhi).  Nel 1928 Mazzacurati ha soggiornato a Bologna per eseguire alcuni ritratti su commissione e vi ha conosciuto Leo Longanesi (1905-1957). Negli anni Trenta ha vissuto a lungo a Gualtieri (RE) ed è stato tra i primi a riconoscere e sostenere l’arte di Antonio Ligabue (1899-1965). Al contrario di quanto ha sostenuto Arturo Martini (1889-1947) nel saggio La scultura lingua morta, pubblicato postumo nel 1948, Mazzacurati è convinto che essa abbia ancora valore e debba avere una destinazione pubblica. Negli anni seguenti la sua produzione si orienterà soprattutto sul monumento celebrativo della Resistenza (Parma, Mantova, Napoli ...). Dopo la morte dell’artista, la famiglia Fedi Mazzacurati cederà in comodato la scultura Donna Mater al Comune di Galliera. Essa verrà collocata nella frazione di San Venanzio, suo luogo natale, davanti al municipio (Palazzo Bonora).  
Edifici, giardini e canali
Ex Chiesa di Santa Lucia
Fatta erigere dai Gesuiti, a partire dal 1623, su disegno di Girolamo Rainaldi. Il maestoso interno, a navata unica, riprende lo schema della chiesa del Gesù di Roma, con ricca decorazione in stucco. La facciata è rimasta incompiuta così come la parte absidale e la cupola. L’attuale abside è di Vincenzo Vannini (1840). All’interno si conserva una Madonna col bambino dello scultore Giuseppe Mazza. La chiesa, restaurata nel 1988, è ora adibita ad Aula Magna dell’Università.
Giardino della Lunetta Gamberini
Il nome del giardino ricorda la linea difensiva voluta dal generale Fanti tra il 1860 e il 1867, che contava 9 forti e 17 lunette munite di cannoni intorno a Bologna e sparse fortificazioni sulle colline. La lunetta prese il nome da una Cà Gamberini che sorgeva nei pressi della via Emilia. L’ingombrante trincea fu un’apparizione effimera, perché il piano regolatore del 1889 ne decretò il rapido smantellamento. Furono conservati solo piccoli presidi, come la Lunetta Gamberini, adibita alla fabbricazione di fulminato di mercurio. Il complesso dell’area verde, che si estende per 14,5 ettari, è frutto di una serie di acquisizioni degli anni ’70. Circondata da una folta siepe con alberi di Giuda, forsizie, scotani, sanguinelli, sinforine e altri arbusti ornamentali, ospita al suo interno impianti sportivi, scuole, un centro sociale e un centro giovanile. Gli ampi prati sono spesso ombreggiati da filari di pioppi bianchi e tigli. Dall’ingresso di via Sigonio, oltre un prato alberato, si alza un rilievo, con le pendici rivestite di robinie, biancospini e olmi, che era probabilmente il nucleo centrale della vecchia postazione.
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