Una serie di risorse digitali dedicate alla documentazione della storia, della cultura, della società e delle istituzioni di Bologna e provincia con particolare attenzione all’800-900.
Dalla Cronologia
Accadde oggi, 13 settembre.
Attacco della V Armata sul passo del Giogo
La V Armata alleata, al comando del generale Mark W. Clark, è formata di 171.062 uomini, appartenenti a quattro divisioni di fanteria americane, la 34a, 85a, 88a e 91a, alla 92a e 45a Task Force corazzate, alla 6a divisione corazzata sudafricana e alla Forza di Spedizione Brasiliana (FEB).
Nel settembre si trova davanti alle poderose difese della Linea Gotica, nella zona dei passi della Futa e del Giogo.
I tedeschi si aspettano qui l’attacco alleato e vi concentrano alcune delle migliori divisioni rimaste alla Wehrmacht, pur oramai decimate e senza riserve, come la 715a fanteria o la 4a paracadutisti. I soldati schierati hanno l’ordine di difendere le posizioni “fino all'ultimo uomo e fino all'ultima cartuccia”.
Il motto lanciato dal generale Clark è: "A Bologna prima di Natale". Il comandante della V Armata decide di portare l’attacco principale sul Giogo di Scarperia, per aggirare e liberare il Passo della Futa e procedere poi sulla statale 65 verso la pianura.
Ordina quindi la conquista dei monti Altuzzo e Monticelli, due colli di circa 900 metri dominanti il passo del Giogo. I loro costoni scoscesi sono difesi da squadre dotate di armi automatiche, quali le micidiali mitragliatrici MG 42.
Le postazioni di fuoco e di osservazione, costruite in cemento armato, tronchi e terriccio, sono protette dagli attacchi aerei e dalle cannonate, come i ricoveri delle truppe, scavati nella montagna e raggiungibili tramite camminamenti interrati. Davanti al caposaldo vi sono estesi campi minati e numerosi ordini di filo spinato.
Sulle cime attorno al passo si svolgono alcune delle più furiose battaglie della guerra in Italia. Nella notte fra il 12 ed il 13 settembre gli americani cominciano a bombardare le postazioni tedesche su tutta la lunghezza del fronte, in modo da non mostrare il punto preciso dell'attacco principale.
Nei giorni precedenti sono stati martellati alcuni paesi delle retrovie: l'11 settembre Baragazza, il 12 Firenzuola, tra il 12 e il 13 Bruscoli, nella Valle del Setta. Dappertutto numerosi morti tra i civili.
All’alba del 13 settembre gli uomini del 338° e 339° reggimento di fanteria della 85a Divisione “Custer” iniziano il loro attacco ai monti Altuzzo e Verruca, mentre il 362° e 363° reggimento della 91a Divisione assaltano il Monticelli e una parte del fronte a sinistra di esso.
A contrastarli sono soprattutto i paracadutisti dalla 4a Divisione del gen. Trettner, composta di veterani di Anzio, ma anche di giovani reclute, con appena tre mesi di addestramento.
Gli americani conquistano la sella del Giogo e le alture circostanti solo il 17 settembre, dopo sanguinosi combattimenti e una strenua difesa da parte tedesca. Hanno aver perso circa 500 uomini al giorno, tra morti e feriti.
Lo stesso giorno il 337° reggimento della 85a Divisione occupa a est il Monte Pratone, vicino alla Colla di Casaglia, che unisce il Mugello toscano alla Valle del Lamone.
L’avanzamento più rapido si avrà in seguito nella valle del Santerno. La conca di Firenzuola è conquistata il 21 settembre dopo un furioso bombardamento aereo.
Il paese, fortunatamente già evacuato il 10 settembre, è quasi completamente distrutto, compreso il bel palazzo comunale del '300 in pietra serena.
Il successivo contrattacco tedesco a colpi di artiglieria è contrastato con una cortina fumogena appositamente provocata dalla compagnia chimica, mentre i genieri cominciano a gettare i primi ponti Bailey sul Santerno.
L'88a Divisione “Blue Devils” è incaricata dal gen. Keyes di avanzare verso Imola. La notte del 21 settembre, sotto la pioggia, le avanguardie della 88.a divisione avanzano verso Castel del Rio, incontrando poca resistenza.
Il 29 settembre è occupato il passo della Raticosa. Tre divisioni americane, la 34a, 91a e 85a, sono lanciate oltre i colli sul confine tra Toscana ed Emilia.
Il 2 ottobre, dopo un massiccio bombardamento di artiglieria sulle difese tedesche e una dura battaglia casa per casa, sarà liberato il paese di Monghidoro, che verrà annesso simbolicamente dal generale Clark al distretto di Los Angeles.
Le direttrici principali sembrano aperte agli Alleati per una rapida conquista di Bologna e della Pianura Padana.
Ma i tedeschi si ritirano con ordine verso nord, secondo piani da tempo predisposti, arroccandosi in ogni luogo del basso Appennino vantaggioso per la difesa, in particolare lungo la catena trasversale del contrafforte pliocenico.
Nuovo telescopio nell'Osservatorio dell'Università a monte Orzale
A quarant'anni di distanza dal primo, viene inaugurato, presso l'Osservatorio universitario di Loiano, un secondo telescopio, costituito da uno specchio principale di 152 cm di diametro e da uno secondario di circa 60 cm.
Costruito con fondi del Ministero della Pubblica Istruzione, è dedicato a Gian Domenico Cassini (1625-1712), professore di Astronomia nella seconda metà del '600 presso l'Ateneo bolognese e in seguito astronomo del Re Sole. Il suo nome è legato alla celebre meridiana di San Petronio.
Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi
Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.
I soldati francesi acquartierati in città
L'accampamento francese, che era dal 19 giugno ai Crociali fuori Porta Maggiore, viene trasferito in città. La fanteria occupa il convento di San Giacomo, la cavalleria il prato dell'Annunziata e il convento di San Domenico.
La piazza maggiore deve essere lasciata libera per le truppe francesi. Le ortolane e gli altri venditori sono collocati nella strada di fianco a San Petronio. In occasione della fiera dei bozzoli del Pavaglione saranno nuovamente trasferiti in piazza Calderini.
"Riempi il piatto vuoto"
Piazza Maggiore è occupata da decine di carrelli pieni di cibo per l'iniziativa “Riempi il piatto vuoto”, organizzata da CEFA in occasione della Giornata Mondiale dell'Alimentazione.
Gli aderenti hanno ricevuto un carrello COOP vuoto e in due settimane lo hanno riempito di derrate alimentari, coinvolgendo varie persone.
Alle 12 al centro della piazza vi è un enorme piatto disegnato colmo di pacchi e sacchetti di cibo.
Nel pomeriggio i carrelli pieni vengono condotti nelle mense di Bologna, destinati a sfamare le persone più bisognose. Le offerte raccolte servono invece a sostenere le comunità agricole dell'Etiopia.
Edifici, giardini e canali
Notizie sugli edifici storici, i giardini e i canali di Bologna. Con mappa, bibliografie, immagini, link.
Canale di Reno - Grada
In seguito ad accordi con alcuni privati, nel 1208 il Comune di Bologna fece costruire una nuova chiusa sul fiume Reno a Casalecchio e un canale che entrava in città alla Grada. Il nome si riferisce alle due grate di ferro, tuttora visibili, usate per fermare i rami e le frasche trasportate dalla corrente e per impedire introduzioni clandestine di merci e di persone all’interno della cinta muraria. Il canale di Reno alimentava diverse lavorazioni.
Istituto di Matematica
Unica opera bolognese di Giovanni Michelucci realizzata tra il 1960 e il 1965. Il portico è stato realizzato con pilastri in cemento la cui forma a forcella richiama quella delle case trecentesche del centro storico. Interessante il rapporto tra i materiali quali il cemento, il laterizio e il vetro, in particolare nei fronti secondari retrostanti la via Zamboni.
Scrittori e scrittrici
Una mappa dedicata agli scrittori a alle scrittrici che hanno operato e vissuto a Bologna nell'800 e nel 900: i salotti, i caffè, le istituzioni culturali, le abitazioni.Un modo per conoscere e amare di più la città.
Palazzo Pizzardi - Ferrovie dello Stato
Il solenne Palazzo Pizzardi rigurgitava di sinistrati e di sfollati. Alcuni, ferrovieri-contadini, addirittura vi si erano rifugiati con animali domestici e mucche. Dai muri sbucavano fuori tubi fumanti: uno, lunghissimo, sporgeva orizzontale fino ad appoggiarsi all'unica palma rimasta al centro del giardinetto gonfio di mucchi di letame e spazzatura. Altri tubi, nell'atrio a colonne affumicavano persino le natiche dei Centauri Settecenteschi. Le statue sembravano smarrite in quel caos. Dai sotterranei salivano muggiti di mucche e grugniti di suini.
(R. Forni)
Casa - Via Arienti
Due parole per dirti l’orribile premura da cui sono preso: le date degli esami e della laurea sono infami. Non so se farò in tempo a finire la tesi. Tu dovresti cercarmi la dattilografa o due dattilografe.
(P.P. Pasolini)
Bologna dei fumetti
Bologna dei fumetti elenca tutti gli autori e le storie ambientate nei luoghi della città di Bologna.
Presentazione
“Non sono cose che cambiano da un giorno all'altro, vanno con lo spirito del tempo, sono tendenze generali che non dipendono soltanto dal fumetto, ma da un contesto culturale molto più ampio, su cui nessuno ha il controllo”
Daniele Barbieri, cit. da: Del fumetto: conversazione di Otto Gabos e Menotti ("Parol" 10 - marzo 1994)
I pionieri: Magnus, Bonvi, Giardino
Fino alla fine degli anni Settanta, riguardo al fumetto a Bologna, si può parlare solo di alcuni autori, disegnatori o scrittori emiliano-romagnoli che operano in città. Primi fra tutti Franco Bonvicini (Bonvi) e Roberto Raviola (Magnus).
Bibliografie
Percorsi di lettura per imparare a conoscere la città di Bologna.
La collina di Bologna
Come un grande terrazzo accessibile a tutti, un'oasi verde preservata nel tempo con lodevole lungimiranza, la collina si affaccia da mezzogiorno sui tetti rossi della "fosca e turrita" Bologna.
Così si gioca in paradiso
Dopo aver conquistato all'ultima giornata di campionato il diritto di rimanere in Serie A, il Bologna FC può festeggiare serenamente il suo centenario.
Sindaci del dopoguerra
Questa sezione di Bologna online ospita informazioni sui sindaci di Bologna nel secondo dopoguerra. Offre schede biografiche, notizie sui loro mandati e la composizione delle giunte; segnala inoltre libri, saggi, articoli disponibili nella biblioteca Salaborsa.
Giuseppe Dozza
Giuseppe Dozza è nato a Bologna il 29 novembre 1901, in via Orfeo. Figlio di fornai, a 13 anni è fattorino in una agenzia di trasporti. Si iscrive al Partito Socialista Italiano e nel 1920 è segretario dei giovani socialisti. Dopo il congresso di Livorno del 1921 aderisce al Partito Comunista d'Italia: nel 1923 è segretario nazionale della Federazione giovanile comunista e nel 1928 membro del Comitato centrale.
Virginio Merola
Virginio Merola è nato a Santa Maria Capua Vetere, in Provincia di Caserta, nel 1955. Vive a Bologna dal 1960. E' diplomato al liceo Minghetti e laureato in Filosofia presso l'Università di Bologna. Ha lavorato presso la Società Autostrade, ed è stato delegato e responsabile sindacale Cgil del settore autostrade.
Nuvole in Appennino
Può capitare che gli autori di fumetti - tipi strani, un po' matti, solitari - si ritirino a disegnare o a vivere fuori città, portando con sé solo carta e matita. Ogni tanto, però, nei loro lontani rifugi si radunano e allora son chiacchiere e bicchieri di vino.