Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi

Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.

25 giugno 1798

Soppressione di vari monasteri femminili

Sulla base della legge del 24 pratile a. VI (12 giugno 1798) vengono soppresse le congregazioni religiose femminili e i loro beni consegnati alla nazione.

A Bologna sono chiusi i monasteri di S. Margherita, S. Pietro Martire, SS. Lodovico e Alessio, SS. Gervasio e Protasio, S. Maria Maddalena, Gesù e Maria, S. Caterina di Strada Maggiore.

Le monache sono trasferite in altri conventi della città. Possono portare con sé gli arredi delle loro celle o stanze.

Se lasciano il velo ricevono una pensione di 800 lire a carico dei loro conventi e pagano una tassa per la secolarizzazione.

E' loro consentito di abitare in uno dei conventi soppressi, senza però uso di chiesa, clausura, parlatorio e altri segni che distinguono una corporazione religiosa.

Le monache secolarizzate di Gesù e Maria continueranno a vivere unite e dopo 23 anni riprenderanno l'abito degli Agostiniani, andando ad abitare l'antico monastero dei Camaldolesi di S. Cristina della Fondazza, soppresso il 1° febbraio 1799..

Il loro convento sarà completamente demolito e i materiali serviranno alla costruzione del Teatro del Corso e del terrapieno a nord del giardino della Montagnola.

Le monache della Maddalena andranno in S. Guglielmo e in altri conventi domenicani. Lo spazio delle loro chiese - esterna e interna - verrà unificato e destinato a magazzino per il fieno degli occupanti francesi. Il convento, frazionato, sarà venduto a privati.

Il 3 settembre 1802 gran parte del chiostro e del convento con il prato antistante saranno acquistati da Pietro Bonini, coramaro, con l'idea di costruirvi un teatro (la futura Arena del Sole).

Le benedettine di SS. Gervasio e Protasio saranno distribuite in altri conventi dell'ordine e il loro convento verrà destinato a caserma.

Le monache di San Pietro Martire lascieranno il loro convento in Borgo Orfeo il 19 giugno 1798 e verranno ripartite in altri conventi domenicani: S. Maria Nuova, S. Agnese, S. Mattia, S. Giovanni Battista.

Dopo la vendita a privati del convento non rimarrà quasi più nulla, della chiesa solo la cappella maggiore, chiusa nel 1806, mentre il campanile sarà notevolmente ribassato nel 1819.

Approfondimenti
  • Tommaso de' Buoi, Diario delle cose principali accadute nella città di Bologna dall'anno 1796 fino all'anno 1821, a cura di Silvia Benati, Mirtide Gavelli e Fiorenza Tarozzi, Bologna, Bononia University Press, 2005, pp. 77-78, 407, note 76-77
  • Mario Fanti, Confraternite e città a Bologna nel Medioevo e nell'età moderna, Roma, Herder, 2001, p. 599
  • Alfeo Giacomelli, Ordini religiosi in età moderna, in: ISCBO, Storia della chiesa di Bologna, a cura di Paolo Prodi e Lorenzo Paolini, Bergamo, Bolis, 1997, vol. 2., p. 532
  • Giuseppe Guidicini, Cose notabili della città di Bologna, ossia Storia cronologica de' suoi stabili sacri, pubblici e privati, Bologna, Tipografia delle Scienze di G. Vitali, vol. 2., 1869, pp. 145, 159-160, 195
  • Giuseppe Guidicini, Cose notabili della città di Bologna ... cit., vol. 4., Bologna, Società Tipografica dei Compositori, 1872, p. 180
  • Giuseppe Guidicini, Diario bolognese. Dall'anno 1796 al 1818, Bologna, Forni, 1976, pp. 124-125
  • Marangela Pesci, Chiara Sirk, Ascoltando Bologna. Musica e luoghi della musica nel quartiere Porto, Bologna, Comune di Bologna, Quartiere Porto, Commissione cultura, 1992, p. 70
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