Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi

Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.

1 maggio 1890

La prima Festa del Lavoro

I circoli socialisti decidono di trasformare la festa del Primo Maggio in una grande manifestazione politica a sostegno di Andrea Costa, costretto all'esilio in Francia.

La Festa del Lavoro è stata decisa a Parigi nel luglio 1889 al congresso della Seconda Internazionale e ha per tema le otto ore giornaliere. Vuole anche ricordare l'eccidio di lavoratori avvenuto a Chicago il 1° maggio 1886.

A Bologna l'iniziativa è presa da 17 circoli, tra i quali: Società Operaia, Fratellanza Pensiero e azione, Gruppo irredentista, Lega anticlericale e altri.

Il comitato esecutivo invia una lettera ai datori di lavoro, chiedendo di lasciare liberi i dipendenti per quel giorno. Il Partito operaio prepara un manifesto e un numero speciale del "Fascio operaio".

Su sollecitazione del Ministero dell’Interno, per il quale “nel giorno 1° maggio p.mo non si dovrà permettere né tollerare alcuna processione sulle vie e piazze pubbliche”, il 27 aprile il questore Formichini proibisce sia la manifestazione, che l'affissione del manifesto e la diffusione del giornale.

Con un bando rende noto che non saranno permesse "processioni o passeggiate collettive, né assembramenti o riunioni in luoghi pubblici o aperti al pubblico". Le associazioni padronali non rispondono neanche al comitato e minacciano il licenziamento di chi si assenta dal lavoro.

Alla prima Festa del Lavoro si arriva in un clima di stato d'assedio. Molti fanno addirittura scorte alimentari o fuggono dalla città. Compagnie di soldati, con le baionette innestate, sono messe di guardia al municipio e a vari punti strategici, come la Banca d'Italia, le carceri di San Giovanni in Monte e il Pirotecnico.

Al mattino molti operai abbandonano il lavoro e numerosi negozi chiudono. Nel pomeriggio si tiene nel cortile della Società Operaia in via Cavaliera, pieno all'inverosimile, una manifestazione in cui parlano gli operai Gabussi e Cuppi, l’on. Quirico Filopanti e lo studente De Falco.

Segue un corteo verso piazza Vittorio Emanuele II. Alcuni “sconsigliati” cominciano a rompere le bacheche dei negozi lungo il percorso. Davanti alla porta del Palazzo comunale poche centinaia di operai e studenti vengono caricati dai soldati del 49° fanteria e da agenti della questura con la sciarpa tricolore e la pistola in pugno.

Negli scontri sono coinvolti anche ignari cittadini, riuniti davanti a San Petronio per la tombola e per la benedizione della Madonna di San Luca.

Un ricordo dei disordini è nel quadro dal titolo Bandiera bianca del pittore bolognese Giovanni Masotti (1873-1915), vincitore del Concorso Baruzzi.

Una trentina di persone, tra le quali tre studenti, vengono arrestate e saranno deferite al Tribunale penale per ingiurie e resistenza alle forze dell'ordine, devastazioni e grida sediziose.

Il giornale "L'Unione" scriverà che il socialismo "ha incusso timore ai poteri costituiti e ha incusso spavento nella massa atrofizzata".

Così chioserà il periodico umoristico "Bononia Ridet", vicino ai dimostranti: "Tra un cordone e una bastonata, tra una bastonata e un arresto e un vetro rotto, tra un vetro rotto e un fischio ... anche il primo maggio passò".

Approfondimenti
  • Luigi Arbizzani, Un secolo di lotte popolari, per la pace, il progresso e la libertà, in: Resistenza in Emilia Romagna, a cura di Roberto Fregna, Bologna, Regione Emilia-Romagna, stampa 1975, p. 14
  • Luigi Arbizzani, Sguardi sull'ultimo secolo. Bologna e la sua provincia, 1859-1961, Bologna, Galileo, 1961, pp. 74-75
  • Giuseppe Brini, Artigiani a Bologna. Cenni di storia e attualità, Bologna, Tamari, 1978, p. 118
  • Campagne e società nella Valle Padana di fine ottocento, a cura di Luigi Arbizzani, Franco Cazzola, Attilio Esposto, Bologna, Grafis edizioni - Reggio Emilia, Istituto Alcide Cervi, 1985, ill. senza n. (dipinto di Giovanni Masotti: La resistenza all'attacco della truppa nella piazza Maggiore)
  • Cento e venti anni di storia socialista, 1892-2012, a cura di Gennaro Acquaviva, Luigi Covatta, Angelo Molaioli, Firenze, Polistampa, 2012, pp. 48-51
  • Carlo Cesari, Giuliano Gresleri, Residenza operaia e città neo-conservatrice. Bologna caso esemplare, Roma, Officina, 1976, pp. 92-93
  • Una città italiana. Immagini dell'Ottocento bolognese, a cura di Franco Cristofori, Bologna, Alfa, 1965, pp. 193-205
  • Franco Cristofori, Bologna come rideva. I giornali umoristici dal 1859 al 1924, Bologna, Cappelli, 1973, p. 238
  • Di primo in primo maggio. Cento 1° maggio a Bologna e dintorni, 1890-1990, a cura di Luigi Arbizzani, Casalecchio di Reno, Grafis – Bologna, Provincia, 1990, pp. 31-36
  • Ogni anno un maggio nuovo. Il centenario del Primo maggio, con un saggio di Antonio Pizzinato, Milano, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, 1988
  • Nazario Sauro Onofri, 1892: il PSI a Bologna. Origine e nascita del movimento socialista, Bologna, Grafia, 1992, pp. 55-60
  • Marco Poli, Cose d'altri tempi 3. Frammenti di storia bolognese, Bologna, Minerva, 2013, pp. 56-57
  • Antonio Senta, Il sindacalismo anarchico a Bologna (1893-1923), Bologna, Edizioni Atemporali, 2013, p. 8
  • La storia d'Italia, Roma, La Biblioteca di Repubblica, 2005, vol. 25, Cronologia, p. 186
  • Su, compagni, in fitta schiera. Il socialismo in Emilia-Romagna dal 1864 al 1915, a cura di Luigi Arbizzani, Pietro Bonfiglioli, Renzo Renzi, Bologna, Cappelli, 1966, pp. 134-137
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