Cartigli di Bologna

edifici storici

Girando per Bologna, è possibile vedere su edifici antichi e contemporanei cartelli informativi di forma ovale situati in prossimità dei portoni. Sono i cartigli, i cui testi riportano brevi notizie storico-artistiche relative agli edifici: proprietari, architetti, opere d'arte conservate, eventuali restauri.

  • Torre degli Asinelli strada Maggiore, 2
    Innalzata forse alla fine del XI secolo e portata all'altezza attuale nel XII secolo, è la torre più alta della città (m. 97); nel XIII secolo appartenne alla famiglia Asinelli. La rocchetta che ne circonda la base venne costruita nel 1488 per ospitarvi i soldati di guardia; fu in seguito occupata da botteghe di battirame. Sul lato di ponente c'è un bassorilievo in arenaria con San Michele Arcangelo di G. B. Gnudi (1727).
  • Torre Garisenda piazza di Porta Ravegnana
    Costruita tra la fine del XI secolo e l'inizio del XII, era alta in origine circa 60 metri; fu abbassata a 48 metri nella seconda metà del XIV secolo, per timori di crolli. Pende, con un fuori piombo di 3,22 metri, a causa d'un cedimento del terreno avvenuto durante la sua costruzione. Ad essa era addossata una chiesetta, demolita nel 1871. Il basamento in selenite risale al restauro del 1889.
  • Palazzo degli Strazzaroli piazza di Porta Ravegnana,1
    L'edificio, costruito in età bentivolesca nel 1486-96, per l'arte dei Drappieri, da Giovanni Piccinini da Como, ricorda in alcune sue parti il palazzo Bentivoglio, distrutto nel 1507. Fu restaurato nel 1620, con l'aggiunta del balcone e della Madonna nella nicchia, dello scultore Gabriele Fiorini.
  • Palazzo Gessi Strada Maggiore, 20
    L'edificio fu costruito attorno al 1580, forse su disegno di Domenico Tibaldi, per volere di Vincenzo Gessi, parente di papa Gregorio XIII Boncompagni il cui stemma si vede al centro della facciata.
  • Chiesa di San Bartolomeo e Gaetano strada Maggiore, 4
    Costruita su disegno di G. B. Falcetti, elaborato da A. Barelli (1653-84), sorge sul luogo dell'incompiuto palazzo priorale Gozzadini iniziato da Andrea da Formigine nel 1517, di cui rimane il portico ornato di candelabre in arenaria. All'interno si conservano affreschi di A. M. Colonna e G. Alboresi (1667), M. A. Franceschini e L. Quaini (1685 c.), fratello Rolli (1691), G. A. Burrini e M. A. Chiarini (1695 c.) e dipinti di L. Carracci, G. Reni, F. Albani, L. Massari, A. Tiarini, U. Gandolfi.
  • Palazzo Malvasia strada Maggiore, 22
    In origine dei Fantuzzi, passò poi nel 1535 ai Malvasia che costruirono la facciata, nei modi del Formigine, rispettando il portico quattrocentesco. L'elegante scala tortile fu realizzata da Gian Carlo Sicinio Bibiena (1750 c.) e decorata con statue in stucco di Sisifo e Minerva eseguite da Filippo Scandellari.
  • Casa Sampieri strada Maggiore, 24
    Conserva in tre sale del pianterreno, entro raffinate cornici di Gabriele Fiorini, affreschi sulle volte dei soffitti e sui camini di Ludovico, Agostino e Annibale Carracci, raffiguranti il Mito di Ercole (1593-94); e in un'altra sala attigua si trova un affresco con l'Ercole e Anteo del Guercino.
  • Casa Rossini strada Maggiore, 26
    Costruita su disegno di Francesco Santini tra il 1824 e il 1827 per volere di Gioacchino Rossini, che vi trascorse molti anni della sua vita. L'esterno è decorato da rilievi con emblemi musicali e versi latini; lo stesso Santini dipinse anche la volta della scala.
  • Casa Isolani strada Maggiore, 19
    Caratteristica residenza medievale dell'XIII secolo, venne restaurata nel 1877 da Raffaele Faccioli, che aprì le porte ogivali al piano terra accanto alla grande porta centrale originale e ripristinò le finestre seguendo gli esempi antichi. La sua principale caratteristica è data dal portico con pilastri alti 9 metri di legno di quercia, dalla singolare struttura a "stampella".
  • Chiesa di San Michele dei Leprosetti vicolo Broglio, 1
    Di origini antiche, nel 1210 venne distrutta da un incendio, successivamente restaurata, fu completamente rinnovata negli anni 1761-64, su progetto di Andrea Chiesa. Nell'interno si conservano stucchi di G. B. Canepa; dipinti di G. F. Gessi e G. Gandolfi. Nella sacrestia decorazioni settecentesche di C. Bianconi, A. Gamberini, L. Acquisti.
  • Palazzo Orsi via San Vitale, 28
    Rimodellato su disegno di Antonio Morandi detto il Terribilia (1549-64), conserva nella facciata porticata una loggia della fine del XV secolo. All'interno si trova una scala settecentesca di A. Bonetti nel gusto bibienesco, con una Vergine di D. Piò, autore anche dell'Ercole nel fondale prospettico del cortile (1775). Al piano nobile sale affrescate da A. Bonetti e D. Zanotti con rilievi in stucco sempre del Piò (1776).
  • Palazzo Fantuzzi San Vitale , 23
    La facciata, costruita a partire dal 1521 per volere di Francesco Fantuzzi, forse su progetto del Formigine ma attribuita anche al Peruzzi o al Serlio, è scandita da semicolonne bugnate; la decorazione con elefanti allude allo stemma della famiglia. Nell'interno si conserva un monumentale scalone progettato da Paolo Canali nel 1680 con statue di Gabriele Bunelli. Al piano nobile salone d'onore con "prospettive" di Francesco Galli Bibiena (1684) e sala con affreschi di A. M. Colonna.
  • Chiesa di Ss. Vitale e Agricola via San Vitale, 48
    Sorge sull'antica Chiesa di San Vitale "in Arena", di cui rimane la cripta del XI secolo. L'edificio venne rimaneggiato nel XV secolo e radicalmente trasformato nell'Ottocento. Sotto il portico della facciata (1872) si trova la lapide sepolcrale del medico Mondino de' Liuzzi scolpito da Rosso da Parma (1338). Nell'interno dipinti di A. Tiarini, G. M. Viani, una Sacra Famiglia in cera di A. G. Piò e cappella rinascimentale eretta da Gaspare Nadi di F. e G. Francia Bagnacavallo. Sull'altar maggiore, progetto da T. Laureti, tela di L. Busi (1874).
  • Torresotto di San Vitale via San Vitale
    Il torresotto o serraglio appartiene alla seconda cerchia di mura, detta del "1000" iniziata nel tardo XII secolo.
  • Casa Martinetti via San Vitale. 56
    Iniziata nel 1556 per le monache benedettine, fu residenza dell'architetto neoclassico Giovanni Battista Martinetti, la cui moglie Cornelia vi teneva qui un celebre salotto letterario; in seguito venne adibita a sede del Collegio Ungarelli. Su disegno del Martinetti era il grande giardino all'inglese, con edicole e statue, poi distrutto. All'interno notevole scala, su pianta elittica, di Nicolò Donati del 1616. La facciata attuale si deve ad un restauro di epoca recente.
  • Casa Brogli via San Vitale, 55
    Nell'interno lo scalone è opera di Alfonso Torreggiani (1769) con Madonna in stucco di Andrea Ferreri.
  • Casa dell'ex orfanotrofio di san Leonardo via Begatto, 17
    Piccolo fabbricato del XIV secolo, presenta portico a colonne con puntoni in legno e un forte pilastro in laterizio nell'angolo. Fu restaurato nel 1903.
  • Ex Conservatorio di Santa Marta via San Vitale, 59
    Qui ebbe sede dal XVI secolo fino al 1801 il Conservatorio o Collegio femminile di Santa Marta. Il cortile risale al Cinquecento, mentre il portico fu eretto nel 1679. Al n. 61/2 si trova una stanza, già oratorio della Compagnia dei Ss. Sebastiano e Rocco, affrescata da Vittorio Maria Bigari nel 1752.
  • Ex Chiesa di San Leonardo vicolo Bolognetti
    Fondata nel XII secolo, fu trasformata su disegno di Antonio Uri nel 1659, per conto delle monache cistercensi; a seguito della soppressione dell'ordine passò ad uso profano. Il convento attiguo si affaccia su di un grande chiostro seicentesco, e conserva all'interno tracce di decorazioni coeve.
  • Chiesa di Santa Maria della Pietà via San Vitale, 110
    Retta a partire dal 1601, venne coperta con volte da B. Belli nel 1667; il portico è del 1691. Nell'interno si conservano dipinti di L. Fontana, B. Cesi, B. Passerotti, G. Cavedoni, A. Tiarini, Mastelletta, G. L. Valesio, E. Graziani, G. Varotti, G. Marchesi, inoltre un Crocefisso ligneo di D. Mirandola. Sull'altar maggiore, entro l'originaria architettura, copia della celebre pala dei "mendicanti" di Guido Reni, oggi nella Pinacoteca Nazionale.
  • Porta San Vitale piazza di Porta San Vitale
    La porta appartiene alla terza ed ultima cerchia delle mura della seconda metà del XIII secolo. Portata alle forme attuali in seguito a molteplici rimaneggiamenti venne privata dell'avancorpo, o rivellino, nel 1952.
  • Chiesa di Sant'Antonio di Savena via Massarenti, 59
    Fondata nel 1203, fu parzialmente ricostruita nel XV secolo, con l'aggiunta del portico nella facciata. Il campanile venne iniziato in forme gotiche nel 1422. Nell'interno si conservano Madonna con Bambino e santi di Prospero Fontana (1585 c.); altare in legno dorato di Angelo Venturoli (1780) e Cristo morto settecentesco dello scultore Angelo G. Piò.
  • Chiesa di San Gregorio dei Mendicanti via Pizzardi, 1
    Monastero benedettino fin dai primi del XII secolo, appartenne dal 1254 ai canonici di Martorano e dal 1419 ai canonici di San Giorgio in Alga di Venezia. Nel 1563 fu adibito a ricovero dei mendicanti. L'edificio mantiene la sua struttura gotica trecentesca, benchè sia stato tramezzato al suo interno. Vi si conserva un dipinto di Giuseppe Varotti.
  • Chiesa di Santa Maria Incoronata via San Giacomo, 13
    La cappella, ora racchiusa dentro l'edificio moderno, fu costruita a ridosso dell'ultima cerchia di mura della città nel 1465 dalla compagnia del Suffragio, istituita nel 1405 e sopressa nel 1798. Nell'interno si conservano affreschi di G. B. Sandoni con puttini di V. M. Bigari (1763); dipinti di G. Gatti e M. A. Franceschini. Nella sacrestia, decorata da uno dei Bibiena con figure di N. Bertuzzi, si trovano dipinti di G. Pedretti e G. B. Grati.
  • Porta San Donato piazza di porta San Donato
    La porta appartiene alla terza ed ultima cerchia delle mura della seconda metà del XIII secolo. Venne trasformata nel XV secolo e conserva ancora l'antico avancorpo o rivellino.
  • Chiesa di Sant'Egidio via San Donato, 38 Bologna
    Il luogo di culto esisteva già nel 1162 e nel XIII secolo se ne ha notizia come di un possesso del Capitolo di San Pietro. L'edificio attuale venne costruito nel 1640, ad eccezione del campanile di struttura quattrocentesca, ricostruito nel 1966. Nell'interno affreschi di A. Guardassoni e A. Reggiani (1888); nella abside pala di G. Gandolfi (1792); dipinti di O. Samacchini, G. F. Gessi (1629), A. Lunghi (1718) e Cristo risorto, statua di G. B. Barberini.
  • Palazzina della Viola via Filippo Re, 4
    Fatta costruire da Annibale Bentivoglio nel 1497 come casino di delizia. Accolse, nel 1540, il collegio teologico fondato dal Cardinal legato Bonifacio Ferrerio e divenne poi sede dei Cavalieri della Viola (1561). Nella loggia conserva affreschi di Innocenzo da Imola (1545 c.). Al primo piano, nel salone centrale, si conservano le Storie di Costantino e Papa Silvestro affrescate da P. Fontana (1550-55); il fregio è di Nicolò dell'Abate. Al pian terreno frammenti di pitture di A. Aspertini.
  • Chiesa di Santa Maria Maddalena via Zamboni, 49
    Fondata nel XII secolo, fu affidata alle suore di Santa Caterina di Quarto dal 1291 al 1668, quando divenne parrocchia. Ricostruita completamente su disegno di Alfonso Torreggiani (1761-63) e di Raimondo Compagnini, che architettò il portico, poi modificato da Vicenzo Vannini nel 1835. Nell'interno dipinti di T. Pasarotti, F. Cavazzoni, P. Fancelli; sculture di A. G. Piò, P. Tadolini e Compianto in terracotta policroma di G. Mazza (1681).
  • Ex chiesa e convento di Sant'Ignazio via Belle Arti, 54
    Il complesso venne costruito su disegno di A. Torreggiani (1728-35) per i Gesuiti. L'Accademia di Belle Arti, istituita nel 1710 col nome di Accademia Clementina e sede in Palazzo Poggi, venne qui aperta nel 1803. All'interno, monumento al Duca di Curlandia, di A. Venturoli e G. de Maria (1786). Nello stesso anno 1803 la Pinacoteca trovò sede entro l'ex convento; l'affresco nello scalone è di G. Barbieri. Nel cortile, pozzo di F. Terribilia (1568), già nell'Orto dei Semplici entro il palazzo Comunale.
  • Palazzo Poggi via Zamboni, 31
    L'edificio fu costruito per volere del cardinale Giovanni Poggi (1549-56). Alla facciata, progettata da Bartolomeo Triachini, contribuì probabilmente Pellegrino Tibaldi. Del Triachini è il cortile, al centro del quale è posta la copia dell'Ercole in arenaria di A. G. Piò (1720 c., già in casa Cavazza). L'edificio fu rimaneggiato nel 1711 per trasformarlo in sede dell'Istituto delle Scienze. La torre dell'osservatorio venne costruita su progetto di G. A. Torri (1712-25).
  • Palazzo Poggi via Zamboni, 33
    Qui erano le stanze terrene ove ebbe sede l'Accademia delle Scienze, fondata nel 1690 da Eustachio Manfredi con il nome di Accademia degli Inquieti e confluita nel 1711 nell'Istituto delle Scienze ideato da Ferdinando Marsili. L'Accademia, protetta da Benedetto XIV papa Lambertini, fu una delle più note società scientifiche europee. Nell'atrio, ridecorato nel 1933, si conserva il busto del generale Marsili, opera dei fratelli Ottavio e Nicola Toselli (1766). Nelle sale, magnifici affreschi di Pellegrino Tibaldi (1555 c.) raffiguranti le Storie di Ulisse.
  • Biblioteca dell'Istituto delle Scienze via Zamboni, 35
    Costruita su progetto di Carlo Francesco Dotti, per impulso di Papa Benedetto XIV, venne inaugurata nel 1756. I busti che ornano le scansie spettano a F. Balugani, P. Tadolini, F. Scandellari e furono realizzati dopo il 1759. Al primo piano, parte dell'attiguo palazzo Poggi, si trovano belle sale affrescate da Nicolò dell'Abate (1550-52), Nosadella, E. Procaccini il Vecchio, O. Samacchini, P. Fontana.
  • Cà Grande dei Malvezzi Via Trombetti, 4
    Costruita nel 1444, venne ampliata nei secoli successivi e riammodernata nel Settecento per volere di Sigismondo II Malvezzi. Nell'interno si trovano due sale affrescate da Ubaldo Gandolfi e Davide Zanotti raffiguranti Ercole al bivio e Ercole assunto in Olimpo, databili al 1780; soffitti con allegorie di Filippo Pedrini e Davide Zanotti e una galleria "all'antica" progettata da Carlo Bianconi.
  • Palazzo Gotti via Zamboni, 34
    L'edificio, già appartenente ai Fongarini, fu acquistato nel 1780 dal notaio Pio Gotti. Venne completamente trasformato da Angelo Venturoli (1791) al quale si devono la facciata, l'atrio e il monumentale scalone, decorato da sculture in terracotta di Bonaventura Furlani.
  • Chiesa di San Sigismondo via San Sigismondo, 7
    L'edificio risale al XIII secolo. Venne poi interamente ricostruito da Carlo Francesco Dotti (1725-28), tranne il campanile, del 1795, progettato da Angelo Venturoli. Nell'interno, arricchito di nuovi altari da Giuseppe Jarmorini nel 1792 e decorato nel 1870 da N. Angiolini e M. Mastellari, si conservano dipinti di L. Crespi, D. Pedrini; i putti dell'ancona dell'altar maggiore sono di Giacomo de Maria.
  • Palazzo Paleotti via Zamboni, 25
    Costruito dai Salaroli verso la fine del XV secolo; conserva un bel cortile di quell'epoca, con affreschi cinquecenteschi. Al piano nobile si trovano fregi di Domenico degli Ambrogi e di Girolamo Curti detto il Dentone (1620 c.).
  • Ex Scuderie dei Bentivoglio piazza Verdi, 2
    E' questo il più conservato dei locali di servizio annessi al palazzo dei Bentivoglio, distrutto nel 1507. Risale alla seconda metà del XV secolo; fu poi sede del Monte della Canapa. Sulla porta è una lunetta a fresco di Giovan Francesco Spini, con la Pietà (1698). La facciata di questo e degli attigui edifici era, in età bentivolesca, decorata con coloratissimi affreschi di storie cavalleresche.
  • Teatro Comunale Largo Respighi 1
    Sorge nell'area detta del "Guasto" un tempo occupata dal palazzo, o Domus Magna, dei Bentivoglio, demolito a furor di popolo nel 1507, dopo la cacciata della famiglia dalla città. Il Teatro, iniziato dall'architetto Antonio Galli Bibiena nel 1750, venne inaugurato nel 1763 con il Trionfo di Clelia di C. W. Gluck. Le decorazioni interne vennero rifatte nel 1866 da Luigi Busi e Luigi Samoggia, che dipinse anche l'atrio con Silvio Faccioli. La facciata fu completata nel 1935-37.
  • Palazzo Malvezzi Campeggi via Zamboni, 22
    Costruito nella prima metà del Cinquecento da Andrea e Giacomo Marchesi da Formigine per volere di Cesare Malvezzi. Si conserva in fondo all'elegante cortile la statua d'Ercole di G. Mazza. Nel Settecento la famiglia Campeggi ne trasformò gli interni, che vennero decorati con affreschi di V. M. Bigari e G. B. Paolazzi, tempere di C. Lodi e A. Rossi, stucchi di G. Mazza e ornati di C. Nessi.
  • Palazzo Magnani via Zamboni, 20
    La costruzione, voluta da Lorenzo Magnani, venne affidata a Domenico Tibaldi (1577-92). Al piano nobile si trova il famoso ciclo di affreschi di Ludovico, Annibale e Agostino Carracci, raffigurante le Storie della fondazione di Roma (1590-92 c.); il camino di Floriano Ambrosini è ornato da statue di Gabriele Fiorini, cui si devono l'Ercole del cortile e il busto di Lorenzo Magnani sulla porta del salone.