Cartigli di Bologna

edifici storici

Girando per Bologna, è possibile vedere su edifici antichi e contemporanei cartelli informativi di forma ovale situati in prossimità dei portoni. Sono i cartigli, i cui testi riportano brevi notizie storico-artistiche relative agli edifici: proprietari, architetti, opere d'arte conservate, eventuali restauri.

copertina di Palazzo Bocchi
Palazzo Bocchi
Fu in antico sede dell'Accademia Hermatena fondata dall'umanista Achille Bocchi nel 1546. L'edificio, che la storiografia cinquecentesca vuole del Vignola, fu iniziato nel 1545 e modificato nell'interno da Ottaviano Mascherino. Sopra il basamento a bugne corrono versi latini tratti dalla prima epistola di Orazio e, in caratteri ebraici, versetti tratti dal Salmo 119 della Bibbia. All'interno sono conservati affreschi cinquecenteschi di P. Fontana.
copertina di Opificio della Grada
Opificio della Grada
Costruito nel 1681 a cavallo del canale di Reno, fu destinato a pellacaneria (conceria) con i proventi della quale si contribuì a finanziare la fabbriceria di S. Petronio. Dal 1899 al 1926 fu attiva una centrale idroelettrica capace di alimentare le prime sale a raggi X dell'Istituto Rizzoli.
copertina di Ippodromo Arcoveggio
Ippodromo Arcoveggio
Il complesso, voluto dal podestà Leandro Arpinati, fu affidato per il progetto di massima a Umberto Costanzini e all'ingegnere Armando Villa, nel 1930-32. Al carattere tradizionale della facciata si contrappone l'ardito strutturalismo della pensilina a sbalzo delle tribune, mentre gli edifici delle scuderie sono connotati da un gusto eclettico.
copertina di Ex convento di San Giovanni in Monte
Ex convento di San Giovanni in Monte
Costruito nel XIII secolo, contiene elaborate decorazioni in arenaria che arricchiscono i due chiostri, gli scaloni e le porte, su progetto di Antonio Morandi detto il Terribilia (1543-49). Nell'ex refettorio si trova un grande affresco con la Parabola del banchetto alle nozze reali di Bartolomeo Cesi. Il complesso, già adibito a carcere dall'epoca napoleonica al 1984, è stato recuperato ad uso dell'Università.
  • Palazzo Vizzani via Santo Stefano, 43
    L'edificio fu costruito su progetto di Bartolomeo Triachini (1559-65). Nello sfondato del cortile tracce di decorazioni prospettiche di A. Galli Bibiena. Nella scala ovali di L. Sabbatini e nella loggia Accecamento di Polifemo di L. Samacchini (1570). Passato in proprietà al cardinale Lambertini, fu ornato al piano nobile con affreschi settecenteschi di F. Minozzi, C. Lodi, P. Dardani e stucchi di P. Tadolini; in altri ambienti, dipinti di A. Basoli e F. Giani (1822).
  • Caserma Enrico Cialdini via Urbana, 8. Bologna
    Sede del Cenobio delle Clarisse di Santa Caterina de' Vigri dal 1456, fu destinata ad ospitare una Caserma dell'esercito napoleonico dal 1812 al 1816. Nel 1866 fu parzialmente devoluta al Demanio Militare che la intitolò al Generale Enrico Cialdini, nativo di Castelvetro di Modena. Successivamente fu sede del 35° reggimento di fanteria “Pistoia” che il 20 settembre 1870 partecipò alla breccia di Porta Pia ed alla presa di Roma. Adibita a ricovero degli sfollati bolognesi dopo la 2a guerra mondiale, dal 1957 al 2007 è stata sede del Distretto Militare di Bologna. Dal giugno 2007 è sede del Comando Militare Esercito “Emilia Romagna”.
  • Palazzo Zani via Santo Stefano, 56, Bologna
    L'edificio fu costruito su progetto di Floriano Ambrosini nel 1594. Al pianterreno sala con soffitto e camino decorato da Girolamo Mattioli con statue di Gabriele Fiorini (1594). Al piano nobile affresco giovanile di Guido Reni con la Caduta di Fetonte contornato da prospettive settecentesche di Serafino Barozzi con Allegorie di Gaetano Gandolfi e stucchi alle pareti; in altri ambienti affreschi di G. Mattioli.
  • Casa Varrini via Santo Stefano, 57, Bologna
    L'edificio, in origine di Astorre Bargellini, fu acquistato nel 1743 da Francesco Antonio Varrini che lo rinnovò radicalmente. Lo scalone si deve a Giuseppe Antonio Ambrosi; le sculture, con l'Immacolata della nicchia, sono opera di Angelo Gabriello Piò (1743 c.) e l'affresco nella volta soprastante è di G. Marchesi detto il Sansone. Al piano nobile si conservano nel salone belle tempere settecentesche di Carlo Lodi e sale con decorazioni coeve. Il palazzo è stato restaurato completamente in epoca recente dalla famiglia Guidi.
  • Palazzo Ghiselli Vasselli via Santo Stefano, 63, Bologna
    Edificato nei primi anni del Cinquecento. E' contraddistinto da una bella facciata in laterizi a vista, che appartiene alla tradizionale architettura bentivolesca. Al piano nobile sono stati qui ricollocati nel 1929 affreschi del Guercino provenienti da casa Pannini e si conservano in altre sale opere di G. Gandolfi, A. Basoli e varie decorazioni ottocentesche. L'intero palazzo fu restaurato e rimaneggiato nel 1927 dalla famiglia Rosselli del Turco, in quell'occasione furono ripristinate le decorazioni rimosse nel Settecento.
  • Palazzo De' Bianchi via Santo Stefano, 71
    L'edificio fu eretto su progetto di Giuseppe Antonio Ambrosi nel 1746. Nello scalone si trovano statue allegoriche di Domenico Piò (1749). Al piano nobile è una galleria "all'antica" progettata e firmata da Carlo Bianconi (1772) con stucchi di D. Piò e affreschi di D. Pedrini, P. Fancelli, F. Minozzi e una piccola scala, ancora su disegno del Bianconi.
  • Casa Fontana poi Gamberini via D'Azeglio, 15
    Immobile di origine quattrocentesca di proprietà della famiglia Gessi passa all'inizio del Cinquecento alla famiglia Fontana, il cui stemma, raffigurante una grande vasca con getto d'acqua, compare sia sul portone principale, che su vari portali di pregio al piano terreno (1619). Alla fine del Settecento l'edificio fu acquisito dalla famiglia Gamberini, ascritta al patriziato nel 1796 con il titolo di Conte Palatino. Sul cortile interno si affaccia un ampio loggiato risalente al XV secolo con soffitti in legno a cassettoni decorati. Al piano nobile si trovano bellissimi saloni affrescati, con decorazioni neoclassiche della "bottega" di Antonio Basoli e Felice Giani.
  • Palazzo Agucchi via Santo Stefano, 75
    Del progetto di Carlo Francesco Dotti (1740) fu realizzata solo la bella facciata con balcone. Il palazzo, cui manca lo scalone d'onore previsto dal Dotti, fu completato nel retro da Angelo Venturoli nel 1795.
  • Chiesa della SS. Trinità via Santo Stefano, 87
    Appartenente alle monache gesuate dal 1648. L'edificio, costruito nelle forme attuali a partire dal 1662 su disegno di F. Martini, fu compiuto nel 1720, ed ampliato nella prima metà del XIX secolo con la costruzione del portico. Nell'interno dipinti di L. Fontana (1590-94), O. Samacchini, G. B. Gennari (1607); G. Gandolfi (canonica); nel presbiterio e nella cupola affreschi di A. Guardassoni; sua anche la Deposizione del 1855 nella controfacciata. Nella sala dell'Auditorium 'Benedetto XIV' si conserva la grandiosa pala di F. Torelli (1723).
  • Santuario della Madonna del Baraccano piazza del Baraccano, 2
    L'edificio, addossato ad un tratto delle mura vicino ad un "baraccano", torre sporgente, fu edificato a partire dal 1418 per il culto di un'immagine della Vergine affrescata, forse, da Lippo di Dalmasio e magnificamente modificata al tempo dei Bentivoglio da Francesco del Cossa (1472). Nel 1524 fu ampliato e dotato di portico; nel 1682 venne innalzata la cupola di A. Barelli. Nell'interno dipinti di F. Zuccari, P. Fontana, C. Aretusi, G. Marchesi.
  • Ex conservatorio del Baraccano via Santo Stefano, 119
    Nel 1438 la confraternita del Baraccano vi istituì l'ospedale dei pellegrini, poi convertito in "conservatorio" di ragazze nubili. Il portico fu edificato nel 1491 per volere di Giovanni II Bentivoglio, il cui stemma compare su alcuni capitelli. Nel 1497 si aprì l'ampio voltone che inquadra prospetticamente la chiesa. La statua della Madonna in cotto al suo culmine è opera di Giovan Battista Lipparini (1779).
  • Chiesa di San Giuliano via Santo Stefano, 121
    Documentata già nel XII secolo, venne ricostruita insieme al campanile da A. Venturoli (1778-81). Nell'interno stucchi di G. Rossi e A. Moghini, statue di Evangelisti e Profeti di U. Gandolfi (1781); gli affreschi ottocenteschi della volta e del catino sono di A. Guardassoni e di L. Samoggia. Nella canonica fregio con le storie della vita del cardinale Gabriele Paleotti di A. Tiarini (1610 c.).
  • Porta Santo Stefano piazza di Porta Santo Stefano
    Gli edifici attuali, che sostituiscono la porta medioevale, furono eretti nel 1843 dall'architetto Filippo Antolini per ordine di Papa Gregorio XVI. La barriera daziaria era chiusa da un cancello, poi trasferito all'ingresso dei giardini Margherita presso porta Castiglione.
  • Chiesa di San Silverio detta Chiesa Nuova via Murri, 177
    Inaugurata nel 1585, fu ampliata nella seconda metà del Settecento, quando venne rifatta al facciata. Nell'interno, restaurato da G. G. Dotti (1780 c.), si conservano la cappella maggiore su disegno di A. Torreggiani (1755); dipinti di J. A. Calvi, sculture di N. Toselli (1759) e una Pietà seicentesca in terracotta.
  • Villa Aldrovandi Marescotti poi Mazzacorati via Toscana, 17-19
    L'edificio, detto anche villa di Camaldoli perché sorto presso un'antica sede di monaci camaldolesi, fu costruito per conto di Giovan Francesco Aldrovandi Marescotti su disegno di Francesco Tadolini (1769-70). Al suo interno si conserva un piccolo teatro con statue in stucco, che venne inaugurato nel 1763 con la messinscena della tragedia "Alzira" di Voltaire.
  • Chiesa di Santa Maria Lacrimosa degli Alemanni via Mazzini, 67. Bologna
    L'edificio sorto negli anni 1540-46 venne poi ampliato nel Seicento, quando fu dato ai Carmelitani Scalzi (1618), e collegato alle mura da un lungo portico costruito tra il 1619 e il 1631. Nell'interno dipinti di D. M. Canuti, G. Garofalini; ricca cappella marmorea seicentesca di F. Bibiena, con Sacra famiglia da G. Pizzoli.
  • Porta Maggiore piazza di Porta Maggiore
    La porta appartiene alla terza e ultima cerchia delle mura della seconda metà del XIII secolo. Fu ridisegnata nel 1770 da Gian Giacomo Dotti e ridotta nelle forme attuali, sulla base dei resti ritrovati dopo la demolizione dei primi del Novecento, secondo un progetto di Alfonso Rubbiani.
  • Chiesa di Santa Cristina Piazzetta Morandi, 2
    Ricostruita nel 1602 da Giulio dalla Torre su un'antica costruzione camaldolese duecentesca; il disegno della cuspide del campanile è attribuito a F. Bibiena (1692 c.). Nell'interno si conservano statue di G. Reni (Ss. Pietro e Paolo), G. Mazza, G. Fiorini e dipinti di G. Francia, F. Salviati, L. Carracci (1597), T. Passerotti, B. Baldi, L. Massari, D. M. Canuti. Nell'attiguo convento delle camaldolesi si trova un chiostro della fine del XV secolo.
  • Chiesa di Santa Caterina di Strada Maggiore strada Maggiore, 74-76
    In antico era un monastero delle monache Vallombrosane fondato da Barbara Orsi nel 1522, soppresso nel 1798. Il portico, aggiunto da P. Fiorini nel 1612, fu restaurato nel 1832 da E. Gasparini; nella facciata statue del XIX secolo di A. Franceschi, G. Putti, L. Roncagli; il campanile si deve a F. Antolini (1842). Nell'interno dipinti di G. F. Gessi, J. A. Calvi, A. Dardani, U. Gandolfi. Il presbiterio ottocentesco è opera di A. Guardassoni e G. B. Baldi.
  • Palazzo Angelelli strada Maggiore, 51
    L'edificio, eretto dalla famiglia Guidotti nel 1537, passò nel 1554 agli Angelelli. All'interno si conserva una rara cavallerizza, progettata da Antonio Francesco Ambrosi, e adibita poco dopo a teatro nel 1710. Nel primo cortile, sopra il pozzo composto da marmi rinascimentali, si trova una statua in terracotta di Tizio con l'avvoltoio di G. B. Bolognini (1736 c.); nel secondo cortile, dello stesso autore, ritratto in terracotta di A. M. Angelelli. All'interno, affreschi di D. Pedrini e una sala con stucchi settecenteschi attribuibili a G. B. Bolognini.
  • Palazzo Ercolani strada Maggiore, 45
    Eretto da A. Venturoli nel 1793, ha una scalona e una loggia con statue in stucco di Giacomo de Maria (1800-2). Al pianterreno stanza "alla boschereccia" di R. Fantuzzi (1810). Nella volta dello scalone la Gloria d'Ercole di F. Pedrini e D. Zanotti (1799 c.); al piano nobile, salone di F. Pedrini e di F. Minozzi (1798), sala con l'Apollo e le Ore di F. Pedrini, negli altri ambienti dipinti di L. Busatti e S. Barozzi, A. Basoli, P. Fancelli, G. Frulli, stanza "alla cinese" di V. Armani (1803-4).
  • Basilica di Santa Maria dei Servi strada Maggiore, 43
    Iniziata a partire dal 1345, fu ingrandita nel 1383 da Andrea da Faenza; il portico laterale è attribuito ad Antonio di Vincenzo (1392 c.). Nell'interno tavola della Maestà di Cimabue (1285 c.), affreschi di Vitale da Bologna; dipinti di Lippo di Dalmasio, Innocenzo da Imola, O. Samacchini, D. Calvaert, F. Albani, P. Faccini, A. Tiarini, G. M. Crespi, M. A. Franceschini, J. A. Calvi, U. Gandolfi e altar maggiore di G. A. Montorsoli (1561). In sacrestia tele del Mastelletta (1620-23) e sculture di A. G. Piò.
  • Palazzo Davia Bargellini strada Maggiore, 44
    Fatto costruire da Camillo Bargellini a partire dal 1638, venne disegnato da Bartolomeo Provaglia e terminato nel 1658; le grandiose figure in macigno del portale furono eseguite nello stesso anno da Gabriele Brunelli, quella di destra, dal suo allievo Francesco Agnesini l'altra. Lo scalone, voluto da Vincenzo Bargellini (1730 c.) venne ideato da Carlo Francesco Dotti, è stato costruito dal Alfonso Torreggiani e decorato da stucchi di Giuseppe Borelli.
  • Palazzo Bianchetti strada Maggiore, 42
    Già residenza della famiglia Tartagni alla fine del XV secolo, venne rimodernato per volontà di Pier Paolo Bianchetti da Angelo Venturoli (1785-90). La facciata neocinquecentesca è decorata da mascheroni in terracotta di Giacomo Rossi (1785) e conserva capitelli tardo quattrocenteschi. Lo scalone e la loggia sono decorati da sculture e da bassorilievi in stucco di Luigi Acquisti (1785-90). Al piano nobile si conservano affreschi di Petronio e Pietro Fancelli e di Felice Giani.
  • Casa Gozzadini strada Maggiore, 38-40
    Venne costruita da Giovanni da Brensa e Giovanni Beroaldo nel 1488. Dell'antica facciata si conservato intatti il portico e il cornicione. Nell'interno si trovano tempere settecentesche attribuibili a Vincenzo Martinelli, alcune delle quali provenienti da Villa Tanari.
  • Torre degli Oseletti strada Maggiore, 36
    Costruita nel XII secolo, era alta 70 metri circa. Di epoca recente è il rivestimento della base in blocchi di selenite. Nel lato della torre volta verso il cortile si conserva l'affresco trecentesco di scuola bolognese raffigurante una Madonna con il bambino.
  • Palazzo Bonfioli Rossi strada Maggiore, 29
    La facciata è stata ricostruita alla metà dell'Ottocento in forme neoclassiche. Nel secondo cortile si trova un fregio dipinto a fresco da L. Spada, L. Massari, F. Brizio, che rappresenta episodi della Gerusalemme del Tasso (1620 c.). Al piano nobile, gli stessi artisti, insieme ad A. Tiarini, sono gli autori dei fregi e del soffitti rappresentanti episodi di storia romana. Al pianterreno le pitture delle volte sono attribuite a F. Carboni, F. Brizio e L. Cigni. Pittoresca la scala circolare attribuita ad Ercole Fichi.
  • Palazzo Sanguinetti già Aldini strada Maggiore, 34
    L'antica facciata voluta dal cardinale Riario alla metà del XVI secolo venne ridisegnata nel 1798 da G. B. Martinetti, che conservò il cornicione in terracotta con fregio e lo prolungò lungo tre arcate del portico. Nello sfondo del cortile è una prospettiva di L. Busatti del XIX secolo. Nell'interno dipinti di S. Barozzi, A. Basoli, P.Facelli, G. Lodi e sala "alla boschereccia" di V. Martinelli e P. Palagi (1805).
  • Palazzo Segni strada Maggiore, 23
    Il portico risale al XV secolo. Nell'interno al pianterreno si trova una bella galleria seicentesca decorata da Angelo Michele Colonna. Al piano nobile sono conservati oltre a varie decorazioni settecentesche tra le quali opere di Vittorio Maria Bigari, Giovan Battista Alberoni e Ubaldo Gandolfi, importanti affreschi di soggetto mitologico di Ludovico, Annibale e Agostino Carracci, qui ricollocati e provenienti da Palazzo Magnani.
  • Basilica di Santo Stefano via Santo Stefano, 22
    Antico complesso di chiese, sorto fin dal IV-V secolo su un tempio pagano dedicato a Iside. Attualmente si conservano la Chiesa del Crocefisso (XI secolo) con cripta e all'interno dipinti di Simone de' Crocifissi, P. F. Cittadini, T. Muratori e Deposizione in cartapesta di A. G. Piò; quella del Santo Sepolcro, riedificata nel XII secolo, con al centro tempietto contenente le reliquie di San Petronio e quella dei Ss. Vitale e Agricola (XI secolo). Nel cosiddetto cortile di Pilato vasca marmorea del secolo VIII; suggestivo il chiostro romanico.
  • Palazzo Isolani via Santo Stefano, 16
    L'edificio, progettato da Giuseppe Antonio Torri nel 1708 su edifici preesistenti, ha una singolare scala elicoidale attribuita al Vignola. Nell'interno si conservano una sala decorata con il 'Trionfo di Felsina e della Casa Isolani' dei fratelli Rolli, della fine del Seicento, e affreschi settecenteschi di Francesco Stagno e Giuseppe Valliani.
  • Palazzo Bolognini poi Isolani via Santo Stefano, 18
    Costruito tra il 1451 e il 1455 su progetto di Pagno Di Lapo Portigiani da Fiesole si presenta in forme tardogotiche con timidi accenni rinascimentali. La facciata è arricchita di decorazioni a rilievo e teste di gusto antico.
  • Case Bovi via Santo Stefano, 15-17
    Pittoresco gruppo di case anticamente appartenute ai Beccadelli, poi Bovi. Al n. 15 si trova un palazzo dell'inizio del XV secolo; adesso adiacente è un pregevole edificio rinascimentale, nel gusto di Biagio Rossetti. Al n. 17 palazzo tardogotico forse su progetto di Fieravante Fieravanti, con interventi settecenteschi; nel cortile vi sono lapidi romane che ricordano la gente bovia. Al pianterreno sale dipinte da V. M. Bigari e da G. Marchesi.
  • Casa Bovi via Farini, 28/2
    Al piano nobile di questo stabile parte della residenza la cui facciata guarda sul complesso di Santo Stefano, si conservano due stanze decorate a fresco con quadrature di D. Zanotti e S. Barozzi e figure di U. Gandolfi (1774-75).
  • Palazzo Bolognini Amorini Salina via Santo Stefano, 9-11
    La parte sinistra dell'edificio fu costruita tra il 1517-25 e il 1551 forse su progetto del Formigine; a lui e a Properzia de' Rossi spetterebbe le sculture dei capitelli. Al 1602 risale invece la parte destra del fabbricato. La facciata si caratterizza per una successione di teste di fantasia in cotto, opere di Alfonso Lombardi e Nicolò da Volterra per la parte cinquecentesca e di Giulio Cesare Colventi per quella successiva. L'edificio fu completato nel 1884.
  • Casa Berti via Santo Stefano, 14
    Progettata da Giuseppe Verardi per volere di Carlo Berti nel 1775, conserva una scala ed una loggia 'all'antica' con stucchi (1777) e affreschi di G. Gandolfi. Le statue di Giunone, Venere, Amore e Minerva sono di D. Palmerani; le candeliere sono eseguite su disegno di G. Terzi e realizzate da B. Furlani; i rilievi con le Stagioni sulla volta della scala sono di L. Acquisti. Nelle sale del piano nobile decorazioni neoclassiche.
  • Casa Bolognini via Santo Stefano, 4
    Nella facciata fu inglobata la torre Alberici, nel XII secolo; nel 1273 venne creata l'apertura per una bottega, quando i muri della torre vennero assottigliati di oltre due metri. Nel 1357 apparteneva alla famiglia Bolognini che qui gestiva botteghe di seterie. Nell'interno si conserva una graziosa scala dell'inizio del XVI secolo. Il complesso è stato restaurato in epoca recente.
  • Case Seracchioli piazza Mercanzia, 3
    Ambedue le case erano un tempo adibite ad uffici della vicina Gabella. Quella di sinistra, del XIII secolo, conserva la porta e una parte delle finestre dell'ammezzato; il resto della facciata è moderna e s'ispira a tipi bolognesi medioevali. In quella di destra è stato ripristinato il portico ligneo ed è stato inserito il pittoresco balcone nel 1924; la facciata del XIV secolo è, come quella attigua, raro esempio di casa gotica a due piani.
  • Palazzo della Mercanzia Piazza della Mercanzia, 4
    Eretto a partire dal 1384, sotto la direzione di Antonio di Vincenzo e di Lorenzo da Bagnomarino, fu destinato ad uffici della dogana con una loggia per lo scarico delle merci. L'edificio fu restaurato da Alfonso Rubbiani (1887-89). Negli oculi della facciata tardo-gotica copie delle statue in pietra calcarea della Giustizia e dei santi protettori della città, eseguite da seguaci dei Dalle Masegne, ora presso il Museo Civico Medievale.
  • Palazzo Bolognetti via Castiglione, 1
    Il portico risale al XV secolo, mentre l'edificio venne eretto nel 1551 seguendo modi tibaldeschi. Notevoli le fittissime decorazioni cinquecentesche in arenaria nell'atrio e nello scalone, attribuibili al Formigine. Interessante il sotterraneo trecentesco a navate, forse magazzino della Gabella Vecchia, attiguo alla sede della Mercanzia.