edifici storici

Girando per Bologna, è possibile vedere su edifici antichi e contemporanei cartelli informativi di forma ovale situati in prossimità dei portoni. Sono i cartigli, i cui testi riportano brevi notizie storico-artistiche relative agli edifici: proprietari, architetti, opere d'arte conservate, eventuali restauri.

  • Cerchia dei Torresotti

    Resti della seconda cerchia di mura, iniziata nel tardo XII secolo. Questo tratto fu messo in vista nel 1906 demolendo un porticato che vi si addossava.
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  • Palazzo Vittori Venenti già Mazzoli

    L'edificio di origine quattrocentesca è costituito dall'unione di due fabbricati, modificato in facciata nel 1744 ha mantenuto il cornicione quattrocentesco in cotto e arenaria, ricco di elementi decorativi. L'androne conduce ad un suggestivo cortile ove è ben conservato un loggiato pensile su cinque archi sporgenti d'età rinascimentale. Al piano nobile si trova un salone con grande camino cinquecentesco.
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  • Casa Castelli

    La dimora, eretta in forme gotiche verso la metà del secolo XV, appartenne alla famiglia Castelli, e in seguito ai Gozzadini e ai Davia. Il portico fu modificato nel 1702. Qui ebbe sede il primo ufficio postale della città, aperto il primo gennaio 1768. La facciata è stata restaurata nel 1949. Nell'interno si conservano decorazioni murali di età neoclassica.
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  • Oratorio dei Bastardini

    Il vasto edificio, incompiuto, risale agli inizi del Cinquecento e fu adibito ad ospizio per i "bastardini", e cioè per i trovatelli. Sotto il maestoso portico si apre una cappella settecentesca, riccamente decorata con strucchi e sculture di Gabriele Chelini.
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  • Casa Lupari

    Fu ultimata nel 1449 per volere di Venturino Lupari. Agli inizi del Quattrocento risalgono la ghiera in cotto a sesto acuto del portale d'ingresso, l'arco e la finestra del cortile. Nella scala si trova la cappellina ove visse in penitenza e morì il Beato Lodovico Morbioli (1433-85).
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  • Casa in corte Sant'Ambrogio

    Costruita nel XII secolo, conserva un grande pilastro polilobato nell'angolo del portico e poderose strutture lignee inglobate nella facciata. Resti degli originari telai portanti in legno sono presenti anche all'interno dell'attuale costruzione. All'angolo dell'isolato vi era una casa-torre poi occultata ed in parte distrutta nelle successive trasformazioni. La casa sorgeva nell'area dell'antica Corte di Sant'Ambrogio dove si trovava l'omonima chiesa medioevale ed è probabile che qui si fosse insediata la prima sede del Libero Comune di Bologna fra il 1116 e il 1179.
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  • Chiesa dei SS. Cosma e Damiano

    Costruita nel 1641-44 per una compagnia di quindici Preti Secolari, detta del Suffragio Sacerdotale, fondata nel 1614. L'interno è affrescato da Flaminio Minozzi e Filippo Pedrini (1789). Nel presbiterio si conserva un dipinto di Domenico Pedrini. Nel pavimento si trova una lastra sepolcrale dei fondatori del tempio, che reca l'epigrafe SUBSIDIUM QUI PRAESTITERUNT HIC PRAESTOLANTUR (Coloro che procurano aiuto (lo) aspettano). Fu sede dal 1851 fino all'ultimo dopoguerra della Congregazione dei "Barbieri e Parrucchieri".
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  • Casa Malvezzi

    L'edificio, frutto dell'accorpamento di più lotti, pervenne il 9 ottobre 1559 in proprietà a Lucio di Giovanni d'Aldrovandino Malvezzi e passò poi dal 1622 al 1825 alla famiglia Carrati. Nell'interno si conserva, al piano nobile, un salone con soffitto a lacunari lignei con una decorazione a fresco, in un alto fregio, raffigurante scene mitologiche e "grottesche" databili alla metà del Cinquecento, attribuibili al gusto di Cesare Baglioni.
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  • Casa Campeggi

    Antica casa medievale di proprietà della famiglia Campeggi dal XIII secolo. Nel portico di facciata si conservano bei capitelli d'arenaria d'epoca rinascimentale. Nel cortile è presente un unico capitello in stile gotico testimonianza della primitiva "fabbrica". Al piano nobile si trovano una stanza con un grande soffitto ligneo a cassettoni e un fregio ad affresco con decorazioni della prima metà del Seicento, e una sala ovale d'epoca neoclassica con paesaggi di gusto arcadico.
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  • Palazzo Carrati

    L'edificio di origine cinquecentesca conserva affreschi del Settecento e varie decorazioni ottocentesche nei piani nobili. Qui fu fondata, nel 1666 dal conte Vincenzo Carrati, l'Accademia Filarmonica, la più antica istituzione musicale bolognese. Al piano terreno, la Sala dei concerti è dedicata a W. A. Mozart che nell'ottobre del 1770 vi sostenne l'esame per diventare socio dell'Istituzione; nella sala si trova un organo del 1673 di Carlo Traeri. L'archivio storico dell'Accademia custodisce preziosi cimeli e manoscritti autografi dei maggiori compositori.
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  • Casa Bugami

    L'edificio fu costruito verso il 1675 per volere di Giacomo Bugami, ricco mercante di sete. Al piano nobile si trova un ambiente affrescato, nel 1689, da Giovanni Antonio Burrini con 'Le fatiche di Ercole', altre sale recano decorazioni neoclassiche e di gusto eclettico ottocentesco.
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  • Falansterio

    Questo blocco di edifici, costruito tra gli anni 1861-65 nell'occasione dell'allargamento di via Saragozza, costituisce uno dei primi esempi di edilizia residenziale pubblica di vasta dimensione all'interno dell'area del centro storico. Il progettista Coriolano Monti, Ingegnere Capo del Comune, progettò tre corpi di fabbrica contigui variati nelle finestrature e nelle arcate dei portici.
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  • Banca Nazionale ora d'Italia

    L'edificio fu progettato dall'architetto Antonio Cipolla tra gli anni 1861-64 a conclusione di una sistemazione ottocentesca di tutta l'area, per la realizzazione della nuova piazza Cavour, ottenuta con la demolizione delle antiche vie Borgo Salamo, dei Libri, Miola e della chiesa di Sant'Andrea degli Ansaldi. La ricca decorazione del portico e dell'interno del palazzo è di Gaetano Lodi.
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  • Palazzo Guidotti

    Questo lato dell'edificio fu progettato da Coriolano Monti e Antonio Zannoni nel 1866 a seguito della sistemazione ottocentesca di tutta l'area, per la realizzazione della nuova piazza Cavour, ottenuta con la demolizione delle antiche vie Borgo Salamo, dei Libri, Miola e della chiesa di Sant'Andrea degli Ansaldi. Su un altro lato della piazza (al n. 4) si affaccia anche palazzo Silvani, progettato dall'architetto Antonio Cipolla, del cui corpo originale resta solo l'involucro.
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  • Palazzo Cavazza

    L'edificio venne progettato dell'architetto Giuseppe Mengoni nel 1863. I balconi, sui due estremi della facciata, sono un'aggiunta più tarda di Alfonso Rubbiani, nel 1911. Fra l'architrave e la cornice sono visibili i busti di illustri scienziati e artisti. Nel sottoportico dell'androne è sistemato un lampadario in bronzo dei primi del Novecento.
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  • Cassa di Risparmio

    L'Istituto, fondato dal marchese Carlo Bevilacqua nel 1837, ebbe come prima sede il palazzo del Podestà. La nuova sede venne costruita sull'area resa libera dalla demolizione di un borgo medievale, dove più tardi sorgerà l'edificio delle Poste e verrà creato il giardino di piazza Minghetti. L'edificio, progettato da Giuseppe Mengoni tra il 1868 e il 1876, venne realizzato con materiali di grande qualità. Nell'interno, decorazioni di L. Samoggia e sculture di A. Colombiani, G. Pacchioni e G. Galletti. Negli anni '50 il cortile interno fu coperto con un solaio che ha modificato gli spazi originali.
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  • Palazzina in Santa Tecla

    Il corpo di fabbrica con facciata tra le vie Farini e Santo Stefano venne eretto nel 1863 su progetto dell'architetto Coriolano Monti, ed è prospiciente al luogo anticamente occupato dalla chiesa di Santa Tecla.
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  • Palazzo Maccaferri

    L'edificio di gusto eclettico fu progettato da Attilio Muggia attorno al 1900, a seguito della creazione della nuova via Indipendenza prevista, già nel 1860, come asse diretto da Piazza Maggiore alla Stazione e conclusasi proprio verso la fine dell'Ottocento. Il complesso sperimenta, con grande padronanza, le tecniche del cemento armato e si adegua al classicismo in voga ai primi del Novecento.
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  • Chalet Restaurant dei Giardini Margherita

    L'edificio, progettato dall'architetto bolognese Edoardo Collamarini (1863-1928), ha preso il posto di uno chalet realizzato all'epoca dell'apertura del grande parco pubblico e distrutto da un incendio nel 1893. La nuova palazzina, dotata di grandi sale e ampie terrazze, venne costruita alla fine dell'Ottocento e adornata con "scogliere" in selenite analoghe a quelle del laghetto poco lontano.
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  • Istituto e Museo di Mineralogia

    L'edificio fu progettato da Pasquale Penza e Flavio Bastiani nel 1903. Il palazzo costituisce, con il vicino Museo Geologico di via Zamboni 63, un ideale collegamento fra l'antica città degli studi e la nuova zona universitaria di via Irnerio tracciata in quegli anni. Il complesso presenta un'originale soluzione planimetrica ad angolo smussato con porticato. I prospetti delle facciate sono decorati in terracotta e i portici hanno volte a vela e pilastri in arenaria ofiolitica.
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