L'Arena del Sole
Nell'area del convento di S. Maria Maddalena soppresso il 20 giugno 1798, a poca distanza dalla Piazza del Mercato e dalla Montagnola, è costruito - per volere di Pietro Bonini e su progetto di Carlo Aspari - un teatro a cielo aperto, un' "arena atta per le comiche rappresentazioni" ispirata a quella milanese del Foro Bonaparte, progettata da Giovanni Antonio Antolini.
E' “una Fabbrica in oggi del tutto nuova, ideata alla foggia delle arene degli Antichi” - un esempio è l'arena di Verona nella quale da poco è stato eretto un palcoscenico di legno - costruita con buon materiale e dotata di gradinate e ringhiere.
Al di sopra dei gradoni, si affaccia una balconata, che ha dietro un muro decorato a tromp l'oeil dal pittore Luigi Cirri (1739-1823).
L'insieme, in stile neoclassico, offre una disposizione più democratica degli spettatori rispetto ai teatri a palchetti tradizionali. L'arena vera e propria è preceduta da un ampio atrio, dove il pubblico può sostare tra un atto e l'altro.
Le prime rappresentazioni alla cosiddetta Arena del Sole sono della compagnia Zuccato. Lo spettacolo d'esordio, al prezzo di 17 centesimi e mezzo, è il Corradino d'Este al torneo, di autore anonimo.
Con l'apertura estiva, le rappresentazioni pomeridiane durante la settimana, il doppio spettacolo domenicale e i prezzi modici dei biglietti, l'arena andrà incontro alle esigenze dei lavoratori - operai, sigaraie, lavandaie, facchini, le popolane "dagli abiti variopinti e dalle lunghe trecce" chiamate "bule" - desiderosi di semplici e onesti divertimenti.
Gli spettacoli saranno di grande attrattiva, con azioni militari, imprese di eroi, “canovacci pseudostorici” (Calore) zeppi di eventi straordinari: mari in tempesta, piogge di fuoco, spesso solo varianti delle normali recitazioni e riservate soprattutto alla programmazione domenicale.
In questo modo il pubblico di estrazione popolare sarà preparato al dramma storico, che arriverà alcuni anni dopo sulle scene.
D'altra parte la proprietà è ben consapevole dell'azione sociale che l'arena diurna può svolgere:
"Con modico aggravio le Arene procurano un onesto e utile trattenimento a questa stessa classe di persone che non potendo per la spesa e l'ora frequentare i teatri notturni, si distoglie con questo mezzo dalle bettole e dal giuoco, vere causa della rovina delle famiglie".
Fino al 1820, tutte le compagnie che reciteranno all'Arena del Sole saranno tenute a dare uno spettacolo a beneficio dell'Ospedale degli Abbandonati e dell'Ospizio per i Vecchi Settuagenari, obbligo che sarà rinnovato nei decenni successivi a favore del Ricovero di Mendicità.
Si potrà allora dire che le lacrime finte versate all'arena andranno "ad asciugare lacrime amare e dolori purtroppo autentici" (Cervellati).
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