Ai tempi di Matilde
Alla morte di Matilde di Canossa, nel 1115, il popolo bolognese prese d'assalto la rocca del conte, che rappresentava il potere dell'imperatore e della sua vicaria sul nostro territorio.
Rinascimento a Bologna
"Non c'è maggior disastro nella storia dell'arte della fiammata d'odio che distrusse il palazzo Bentivoglio" Così Cecilia M. Ady commentava il "guasto" della Domus Aurea dei signori di Bologna da parte del popolino aizzato da Ercole Marescotti e Camillo Gozzadini.
Gli Etruschi di Bologna
Bononia, Felsina vocitata tum cum princeps Etruriae esset. (*) (Plinio il Vecchio, Naturalis Historia, III, 115-116)
Giuseppe Dozza sindaco di tutti
Giuseppe Dozza (1901-1974) era un dirigente comunista designato dal Comitato di Liberazione Nazionale (CLN) come sindaco di Bologna alla fine della guerra mondiale. Lontano da tanti anni dall'Italia, in città lo conoscevano per forza in pochi.
Bologna ferita
I venti mesi di occupazione nazifascista, tra l'8 settembre 1943 e il 21 aprile 1945, sono stati definiti "il più duro e valoroso periodo" della storia millenaria di Bologna. La città conosce i primi pesanti bombardamenti alleati già nell'estate del 1943: alla vigilia della caduta del fascismo, il 24 luglio, una tremenda incursione devasta numerosi edifici in centro, facendo crollare parte della basilica di San Francesco e un'ala del palazzo comunale.
Fuoco sulla montagna
Con l'arrivo e lo stazionamento del fronte, tra l'autunno del 1944 e la primavera successiva, la valle del Reno fu profondamente coinvolta nella guerra. I temi fondamentali del conflitto ebbero qui uno svolgimento di straordinaria intensità: la campagna militare della Linea Gotica, la sfida partigiana, le distruzioni materiali e le brutalità sulla popolazione civile, la fuga o il trasferimento coatto di intere comunità.
La città della Decima Legio
Il 31 ottobre 1926 è una giornata cruciale per le sorti dell'Italia tutta. Benito Mussolini, capo del fascismo e del governo italiano, che al mattino a Bologna ha trionfalmente inaugurato lo stadio Littoriale, nel pomeriggio subisce un attentato all'angolo di Palazzo d'Accursio: un colpo di pistola lo sfiora senza ferirlo e subito un ragazzo, Anteo Zamboni, è sopraffatto e linciato a morte dalle sue guardie del corpo.
la bomba alla stazione e gli attentati ai treni
“Nulla è diverso intorno alle 10.25 del 2 agosto 1980, a Bologna. Nella sala d’aspetto di seconda classe c’è chi legge i quotidiani, i bimbi non stanno fermi e corrono felici, i loro genitori li guardano orgogliosi, i boy scout sono accampati in un angolo, un signore osserva il tabellone.Chi fuma una sigaretta, chi si incontra per la prima volta o si rivede dopo anni. Qualcuno deve raggiungere città lontane.Storie di gente comune, di vita quotidiana, in una stazione come tante altre, a quell’ora, nel mondo”.da: D. Biacchessi, Un attimo quarant’anni. Vite e storie della strage alla stazione di Bologna, Milano, Jacabook, 2020, p. 11