Cartigli di Bologna

edifici storici

Girando per Bologna, è possibile vedere su edifici antichi e contemporanei cartelli informativi di forma ovale situati in prossimità dei portoni. Sono i cartigli, i cui testi riportano brevi notizie storico-artistiche relative agli edifici: proprietari, architetti, opere d'arte conservate, eventuali restauri.

  • Palazzo Caprara via IV Novembre, 22 bologna
    L'edificio, voluto da Girolamo Caprara, è tradizionalmente attribuito a Francesco Terribilia che lo terminò nel 1603; fu poi completato nel 1705 su progetto di Giuseppe Antonio Torri e del suo allievo Alfonso Torreggiani; lo scalone viene anche attribuito Antonio Laghi. Al piano nobile si conservano belle tempere di Pietro Paltronieri detto il Mirandolese, Vittoria Maria Bigari (1720 c.) e Bernardo Minozzi. Qui nel 1805 fu ospitato Napoleone, che acquistò il palazzo l'anno seguente.
  • Palazzo Dall'Armi poi Marescalchi via IV Novembre, 5
    Costruito probabilmente da Floriano Ambrosini entro il 1613, per conto di Aurelio dall'Armi, passò poi alla famiglia Marescalchi. All'interno, al piano nobile, si conservano due camini affrescati: uno con la Vigilanza di L. Carracci e l'altro con l'Incantesimo di Medea forse di L. Sabbatini con statue di G. Tedeschi; sale con affreschi di F. Brizio, A. Tiarini, G. Reni; al piano terra, di G. Cavedoni e Valesio. Nel 1811 Ferdinando Marescalchi affidò a F. Giani la decorazione della sala da pranzo ovale, assai elegantemente ornata.
  • Chiesa del SS. Salvatore via Cesare Battisti, 16 Bologna
    Fu sede dei canonici di Santa Maria di Reno fin dal XII secolo. L'edificio attuale, tranne il campanile romanico, fu compiuto da A. Mazenta nel 1623. Nell'interno statue di G. Tedeschi, C. Molli (1622-24); dipinti di Simone de' Crocifissi, Vitale da Bologna, Garofalo, Innocenzo da Imola, J. Coppi, G. Cavedoni, Mastelletta, Girolamo da Treviso, Girolamo da Carpi, G. F. Gessi, A. Tiarini, C. Bononi; la sacrestia, assai ornata, è seicentesca. L'attiguo ex convento di San Salvatore (1515-22), danneggiato dai bombardamenti del 1943, conserva tre chiostri dei secoli XV-XVI.
  • Palazzo Davia via Cesare Battisti, 7 Bologna
    L'edificio si affaccia su un bel cortile quattrocentesco ad archi ribassati con fregi in cotto. Nell'interno si conserva un sala con affreschi allegorici di Carlo Cignani (1655 c.) provenienti da altra sede e qui ricollocati dalla famiglia Davia nel 1827. In altri ambienti si conservano dipinti murali di G. A. Burrini, decorazioni neoclassiche di P. Fancelli, D. Zanotti e stanza "alla boschereccia" di G. Savini.
  • Casa Locatelli via Porta Nova, 3
    Al piano nobile si conserva una bella sala affrescata, per volere di Giovanni Locatelli, da Angelo Michele Colonna con la raffigurazione di varie divinità (1631-34) e un affresco di Giacomo Cavedoni con il Profeta Geremia.
  • Torresotto di Porta Nuova via Porta Nova
    Il torresotto o serraglio appartiene alla seconda cerchia di mura, detta del "mille", iniziata nel tardo XII secolo.
  • Ex convento di San Francesco piazza Malpighi, 11-19
    Dell'edificio, restaurato nel 1926, rimangono varie parti e un chiostro del 1460. Il portico esterno, compiuto nel 1646, conserva lunette raffiguranti Episodi della vita di Sant'Antonio da Padova di A. Tiarini, A. M. Colonna, G. M. Tamburini, P. Desani, F. Gessi, E. Ruggeri e di altri pittori seicenteschi. Al centro della piazza è la colonna dell'Immacolata progettata da F. Dotti, con statue in rame di Giovanni Tedeschi (1638), forse su disegno del Reni.
  • Convento di San Francesco piazza Malpighi, 9
    Comprende il trecentesco chiostro "dei morti", l'ex refettorio con affreschi trecenteschi di Francesco da Rimini e tracce della sala capitolare.
  • Sepolcri dei Glossatori piazza Malpighi
    Si deve ad Alfonso Rubbiani (1891) l'attuale risistemazione dei sepolcri. La prima arca appartiene ad Accursio, morto nel 1265, e a suo figlio Francesco; quella a doppio colonnato ad Odofredo, morto nel 1265 e quella con le colonne sostenute da quattro leoni a Rolandino dei Romanzi, morto nel 1284. Quest'ultima è opera di Alberto di Guidobono e Albertino d'Enrico.
  • Basilica di San Francesco piazza San Francesco
    Tra i più precoci esemplari di architettura gotica in Italia, fu compiuta nel 1263, restaurata nella seconda metà del XIX secolo e dopo i gravi danni bellici del 1943. La facciata è di forme romanico-gotiche (1250). Del XV secolo rimane la cappella di San Bernardino e, di Antonio di Vincenzo, quella Muzzarelli e il campanile maggiore, con affresco di Pietro di Giovanni Lianori. Nell'interno, sull'altar maggiore, ancona di Jacobello e Pier Paolo Dalle Masegne (1388-93); sepolcro di papa Alessandro V di Nicolò Lamberti (1424) e Sperandino (1482).
  • Chiesa di Sant'Isaia via De' Marchi, 31 Bologna
    Ricordata fin dal 1088, fu riedificata nel 1624 da Sebastiano Fiorini e ampliata nel 1858 da Luigi Marchesini, che ne rifece la facciata e l'interno. Vi si conservano statue ottocentesche di A. Bertelli e dipinti di O. Samacchini, B. Gennari, F. Pedrini, G. Varotti, M. A. Franceschini, A. Guardassoni. Nella sacrestia si conservano un affresco di Lippo di Dalmasio della fine del XIV secolo e una Pietà in terracotta di A. G. Piò (1730 c.).
  • Ex Chiesa di San Mattia via Sant'Isaia, 14
    Fondata nel XIII secolo, fu riedificata nel 1580-84 da Pietro Fiorini e rimaneggiata nel 1762-63. All'interno si conservano ricche ancone di marmo e decorazioni di Pietro Scandellari e Nicola Bertuzzi con l'Eterno Padre (1744).
  • Chiesa di Sant'Anna via Sant'Isaia 37, Bologna
    Eretta nel 1435 dai Padri Certosini, fu poi ampliata nel Settecento. Nell'interno si conservano affreschi di Gioacchino Pizzoli con l'Esaltazione della Fede (1721). Ora è sede della Chiesa Ortodossa di San Basilio il Grande.
  • Oratorio di San Rocco via Calari, 4
    Nel 1506 fu edificata una chiesa in onore di una Pietà dipinta sulle mura e vi ebbe sede la Compagnia di Santa Maria della Pietà e di San Rocco. Il portico è di P. Fiorini (1598) e la facciata di M. Tommasini (1661). Nel 1614 fu costruito l'oratorio, al piano superiore, dove sono conservati dipinti, entro ornati di G. Curti, con le Storie di San Rocco di Guercino (1618), G. B. Valesio, A. Provaglia, P. Desani, G. Cavedoni, F. Carracci, A. M. Colonna, G. F. Gessi, L. Massari, D. M. Canuti.
  • Certosa via Certosa, 18
    Il convento dei certosini venne fondato nel 1334 sul terreno donato dal giureconsulto Giovanni d'Andrea. Il cimitero venne istituito nel 1801 nei chiostri del monastero, su un'area già occupata da una delle necropoli etrusche di Felsina. Conserva vari tratti degli antichi edifici conventuali, con dipinti di Jacopo di Paolo, Giovanni da Modena, L. Massari, M. Rossi. Nelle parti ottocentesche si conservano sculture di G. de Maria, L. Acquisti, G. Tadolini, C. Baruzzi, M. Putti, P. Tenerani, L. Bartolini, V. Vela e dipinti di F. e P. Fancelli, F. Minozzi, F. Pedrini.
  • Chiesa di San Girolamo della Certosa via Certosa, 18
    Iniziata nel 1334, venne cinta da un alto muro nel 1367, rifatto nel 1603. Il campanile grande, progettato da T. Martelli, è del 1608-11. Nel 1768 G. G. Dotti costruì il loggiato d'accesso al recinto della chiesa. Nell'interno si conservano dipinti di B. Cesi (1595-1600), D. M. Canuti (1657), G. M. Galli Bibiena, L. Pasinelli (1657), G. F. Gessi (1645), L. Carracci, G. A. Sirani (1652), E. Sirani (1658); nel coro stalli con tarsie di frà Biagio dè Marchi (1539) restaurate da G. B. Natali e A. Levanti nel 1611.
  • Arco Bonaccorsi via Saragozza, 237
    Edificato da Gian Giacomo Monti nel 1675, quale inizio del tratto pianeggiante del portico che conduce ai piedi del colle della Guardia. Lungo il portico, statua della Madonna con il bambino, opera settecentesca di Andrea Ferreri, detta la "Madonna grassa". L'intero porticato, da qui alla basilica di San Luca, si estende per una lunghezza di 3500 metri circa.
  • Arco del Meloncello via Saragozza 298
    Fu compiuto nel 1732 su disegno di Carlo Francesco Dotti. Da qui inizia il tratto di portico che sale fino al santuario di San Luca, intervallato da quindici cappelle con raffigurazioni dipinte (una sola ha sculture) dei Misteri del Rosario. A questa impresa parteciparono numerosi pittori: M. A. Franceschini, A. Milani, N. Bertuzzi, G. Pedretti, F. Torelli, U. Gandolfi, L. A. Calvi e altri minori.
  • Basilica della Madonna di San Luca via San Luca, 36
    L'edificio sorge sul luogo di un antico romitorio femminile fondato nel 1194, per il culto di una icona mariana bizantina. La struttura attuale è di C. F. Dotti (1723-57) e fu consacrata nel 1765. Le due esedre pentagonali, ai lati della facciata, sono di G. G. Dotti su disegno del padre. Ai lati del portale statue di B. Cametti (1716). Nell'interno sculture di A. G. Piò (1744); affreschi nell'abside (1750-58) e nella cappella maggiore di V. M. Bigari (1758-64); dipinti di D. Creti, G. Reni, Guercino, D. Pestrini. L'altar maggiore è di A. Venturoli (1813).
  • Chiesa di San Giuseppe via Bellinzona, 6
    L'edificio fu integralmente ricostruito da Filippo Antolini (1841-44) per i Cappuccini, in un luogo (Val di Pietra) occupato fin dal XIII secolo da monache domenicane, e poi dai Serviti. L'interno presenta un'omogenea decorazione ottocentesca con dipinti di A. Guardassoni, A. Muzzi, C. E. Liverati, A. Malatesta, P. M. Deschwanden; sculture di G. Putti, M. Putti, C. Berozzi, B. Bernardi, V. Testoni e Pietà in terracotta policroma di A. G. Piò (1727). Nel coro dipinti di O. Samacchini, P. Fontana, P. Micheli, A. Malatesta.
  • Porta Saragozza piazza di Porta Saragozza, 1
    La porta appartiene alla terza e ultima cerchia delle mura della seconda metà del XIII secolo. Il complesso venne modificato radicalmente, con l'aggiunta di due torri circolari, dall'ingegnere Enrico Brunetti Rodati (1857-59).
  • Chiesa di Santa Caterina di via Saragozza via Saragozza, 61
    Ricordata nel 1256, fu ricostruita nel 1443. La forma attuale si deve al disegno di Vincenzo Brighenti che la rimodellò nel 1817. L'interno ottocentesco fu decorato da R. Tibaldi e da M. Mastellari negli ornati e da A. Guardassoni nelle figure (1874-84). Le pale sugli altari sono del Guardassoni, tranne una Pietà cinquecentesca e il Martirio di Santa Caterina di G. A. Burrini.
  • Palazzo Albergati via Saragozza, 28
    L'edificio, costituito da due nuclei collegati, venne costruito attorno al 1520, su probabile disegno di Baldassarre Peruzzi. La fascia marcapiano si deve a un'idea di Lazzaro Casario del 1584. Nel cortile, al n. 26, sono murate, tra decorazioni del XVIII secolo, alcune lapidi romane che ricordano la fondazione delle terme di Bononia ad opera di Augusto. All'interno si conservano belle tempere settecentesche di P. Pesci, A. Rossi, S. Brizzi e affreschi di G. Valliani. Al piano terreno, al n. 28, si conserva un affresco seicentesco di G. F. Gessi.
  • Ex Chiesa di Santa Maria della Neve vicolo della Neve, 5
    Eretta nel 1661 per la confraternita romana del Gonfalone, fu chiusa al culto dopo il 1796. Al piano superiore si conserva un oratorio ricco di stucchi barocchi; l'ornamento dell'altare si deve a Paolo Reggiani e le decorazioni murali ai fratelli Rolli e a G. B. Caccioli.
  • Chiesa della Madonna dei Poveri via Nosadella, 4
    Fu sede, nel 1320, dell'oratorio di Santa Maria delle Laudi; passò nel 1576 alla Compagnia della Regina dei Cieli, detta dei Poveri. L'edificio fu ricostruito nel 1603; la facciata è ottocentesca. All'interno si conservano dipinti di L. Spada (1605 c.), L. Massari (1605 c.), G. F. Gessi (1612 c.); la cappella maggiore fu decorata da G. G. Dal Sole e T. Aldrovandini (1692), con stucchi di G. Mazza; di pregio l'organo del Traeri, datato 1668.
  • Palazzo Dondini via Barberia, 23
    L'edificio fu eretto su progetto di Alfonso Torreggiani; la facciata era compiuta nel 1753. Circa vent'anni dopo venne costruita la scala su disegno di Giangiacomo Dotti, con statue di Antonio Schiassi e affreschi di Pietro Fabri. Il giardino sopraelevato verso la piazza era in origine una "cavallerizza", costruita nel 1612 da Pietro Fiorini.
  • Casa Gombruti via de' Gombruti, 7
    L'edificio risale probabilmente al XVI secolo, ultimo esempio dell'antica tradizione costruttiva dei portici in legno. Le colonne con capitelli elaborati sono diversi dalla tipica stampella a puntoni dei secoli precedenti.
  • Palazzo Belloni via de' Gombruti, 13
    All'interno si conserva una scala, costruita su progetto di Giuseppe Antonio Torri, che venne decorata di statue e di affreschi in occasione del soggiorno a Bologna di Giacomo III Stuart, pretendente al trono d'Inghilterra, nel 1717. Le statue in arenaria di Ercole e Orfeo sono di Andrea Ferreri.
  • Palazzo Monti poi Salina via Barberia, 13
    Venne costruito interamente su progetto di Carlo Francesco Dotti (1736-38). Nel cortile si conserva un pozzo del XIV secolo della bottega dei Dalle Masegne. All'interno si trova una galleria decorata da Marcantonio Franceschini e Giangiacomo Monti e dipinti di Onofrio Zanotti, Giacomo Savini.
  • Ex Chiesa di San Barbaziano via Cesare Battisti, 35 bologna
    L'edificio, di antiche origini medioevali, fu ricostruito su disegno di Pietro Fiorini tra il 1608 e il 1618 dai monaci Girolamini, titolari della chiesa e dell'annesso convento. L'interno presenta il tipico impianto tardo manierista a navata unica con quattro coppie di cappelle laterali, presbiterio e coro. Nel 1797, in base alle leggi napoleoniche, venne soppresso il convento, e poi, nel 1806, la chiesa. In seguito il complesso fu spogliato del suo corredo artistico, tra cui una pala d'altare di Giacomo Francia.
  • Chiesa di Santa Maria dei Caprara via de' Griffoni, 3
    Il piccolo edificio sacro, eretto nel 1745, è affiancato da una cappella, con organo settecentesco, decorata nella volta e nelle pareti da affreschi di Floriano Puglioli e Filippo Pedrini.
  • Palazzo Marescotti Brazzetti via Barberia, 4
    Costruito nel 1508, epoca alla quale risale il portale, forse appartenuto al palazzo Bentivoglio; la facciata restò incompiuta. L'interno fu ammodernato, per volere di Raniero Marescotti, a partire dal 1680. Lo scalone fu progettato da Giangiacomo Monti (1680-87). All'interno le sale, al piano nobile, furono affrescate da D. M. Canuti, con stucchi di G. F. Bezzi (1682), da M. A. Franceschini e E. Haffner (1682), da G. e A. Rolli (1683) e il grande salone da G. e A. Rolli (1687) e G. A. Caccioli (1709).
  • Palazzo Caprara piazza Galileo, 4 Bologna
    Elegante costruzione del 1603 di scuola vignolesca. All'ingresso è conservato un mosaico romano del II secolo d.c., raffigurante un delfino nero su campo bianco, rinvenuto dalla famiglia Lenzi durante scavi fatti nel secondo cortile nel 1955.
  • Oratorio dello Spirito Santo via Val d'Aposa, 6
    Eretto fra il 1481 e il 1497 dai monaci Celestini, ospitò la confraternita dello Spirito Santo. Fu rimodernato all'interno nel 1550, conservando il quattrocentesco rivestimento in cotto della facciata. L'oratorio venne poi soppresso nel 1798. L'intero edificio fu restaurato da Alfonso Rubbiani nel 1892-93.
  • Casa torre dei Catalani Vicolo Spirito Santo, 1, Bologna
    Tipico esempio di casa-torre del XIII secolo, fu di proprietà della famiglia Castellani, detta anche dei Catalani. Conserva i fori di imposta dei mensoloni che sorreggevano le parti lignee a sbalzo. La porta con ghiera in selenite introduceva ad un fondaco. Il coronamento ha un motivo decorativo con mattoni posti a spina di pesce.
  • Palazzo Zambeccari via Carbonesi, 11
    Fu progettato nel 1775 da Carlo Bianconi, al quale si devono le assai eleganti decorazioni degli ornati del portale. La scala, di gusto neoclassico, è decorata da illusive pitture prospettiche di G. Santi e di F. Santini, con stucchi di L. Acquisti (1790). Al piano nobile si conserva una sala con l'Olimpo, affresco barocco di G. Rolli e G. Alboresi.
  • Teatro Romano via Carbonesi, 5/7
    All'interno dell'edificio moderno si trovano i resti delle mura di fondazione e delle integrazioni dell'emiciclo gradonato (90 metri di diametro) che conteneva circa 7000 spettatori. Era uno dei più antichi teatri dell'epoca romana, il primo nucleo risale al I secolo a.C., mentre l'ampliamento e la decorazione sono databili al tempo di Nerone.
  • Chiesa di San Paolo Maggiore via Carbonesi, 18
    Costruita nel 1611 dai padri Barnabiti su disegno di A. Mazenta. La facciata è opera di E. Fichi (1636), autore delle statue superiori, mentre quelle sottostanti sono di G. C. Conventi. All'interno, nella volta affreschi di G. e A. Rolli (1695-1704); nell'abside e nella cupola di G. A. Caccioli e P. F. Farina (1718); dipinti di Mastelletta, L. Carracci, G. Cavedoni, A. Lomi, Guercino, N. Tornioli, P. F. Cittadini, V. Spisanelli, F. Brizio, L. Garbieri, L. Massari. Sull'altare maggiore si trova il gruppo marmoreo della Decollazione di San Paolo di A. Algardi (1641-44).
  • Collegio di Spagna via Collegio di Spagna, 4
    Istituito per disposizione del Cardinale Albornoz, arcivescovo di Toledo, nel 1364, quale istituto per accogliere gli studenti spagnoli. Venne costruito nel 1365-67 sotto la direzione di Matteo Gattaponi da Gubbio. All'interno del complesso si trova la chiesa gotica di San Clemente che conserva sull'altare un polittico di Marco Zoppo e un affresco forse di Andrea de' Bartoli (1368). In sacrestia, dipinti di Lippo di Dalmasio e G. M. Crespi. Nel loggiato superiore, affresco di B. Pupini (1524).
  • Chiesa di Santa Maria delle Muratelle via Saragozza, 2
    L'edificio del XIII secolo fu demolito nel 1630, a causa della creazione della via Urbana, e rifabbricato subito dopo. L'interno fu rimaneggiato, forse su disegno di C. F. Dotti, intorno al 1735. La facciata, di E. Collamarini, è del 1928. All'interno si conservano, altar maggiore con pala di J. A. Calvi (1783) e ornati di G. Mazza (1717 c.), e un dipinto di G. F. Gessi. L'attiguo oratorio, progettato da R. Compagnini nel 1772, fu ornato di statue da D. Piò e di stucchi da P. M. Bagutti.