
Eligio S. I giorni della ruota Guido Sgardoli, Giunti, 2008 Dai 12 anni
“E a cosa serviva ‘na ruota?”
“Sei proprio ‘gnorante, òstrega!” Lo riprende Olindo. “Per metterci i fantolini, no?”
Rosapineta annuisce. “Bambini abbandonati. Lo Spedale si prendeva cura di tutti, senza fare domande. A questo serviva la ruota, così che i genitori restassero anonimi”.
Venezia, fine ‘800 e inizi ‘900: un’ambientazione reale per un romanzo ricco di colpi di scena. È la storia di un bambino abbandonato nella ruota e allevato dall’Istituto della Pietà. Che ne sarà di lui? Chi sono i suoi genitori? Tra i campi e i canali di una Venezia simile alla Londra ottocentesca, come Oliver Twist o David Copperfield, il piccolo Egidio vive lunghe peripezie tra malfattori, ladri bambini, barboni, lavoro in fabbrica, il crollo del campanile di San Marco. E quando sembra che tutto stia per risolversi, si presenta ancora una nuova complicazione.
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La bambinaia francese di Bianca Pitzorno