La lista "Due Torri" vince le elezioni amministrative. Dozza confermato sindaco

27 maggio 1951, 00:00

Le elezioni amministrative del 27-28 maggio si svolgono con il “sistema maggioritario corretto”. Nei comuni con oltre 10.000 abitanti, come Bologna, alla maggioranza sono assegnati i 2/3 dei seggi, mentre nei comuni minori si continua con la vecchia legge (4/5 dei seggi alla maggioranza).

Sono previsti "apparentamenti", ossia collegamenti di lista tra più partiti. Le sinistre giudicano la nuova legge elettorale favorevole alla DC e la criticano aspramente.

Il Partito comunista locale adotta per la prima volta il simbolo delle Due Torri. Per Dozza si tratta del "il simbolo più bolognese di tutti". La campagna elettorale è particolarmente sentita: tengono comizi in città tutti i principali dirigenti nazionali, da Togliatti a Secchia, da Nenni a De Gasperi.

La nuova lista, che ottiene il 40,4% dei voti, vince grazie all'appoggio di un'altra formazione, denominata Il Gigante (ceti medi della produzione e della distribuzione, uomini di cultura democratici, come Oliviero Mauro Olivo), superando l'opposizione di 2.000 voti.

I socialisti crollano al 7,4%. Influisce sull'esito delle elezioni il pareggio di bilancio raggiunto dal comune di Bologna (primo in Italia) pochi mesi prima.

Dozza è confermato sindaco della città. Il settimanale del PCI "La lotta" titola a tutta pagina: "Su palazzo d'Accursio sventola la bandiera della libertà e della pace".

Approfondimenti
  • Bologna 1945-1980. Cronologia istituzionale essenziale, a cura di Paola Furlan, in La febbre del fare, documentario di Michele Mellara e Alessandro Rossi, Bologna, Cineteca - Mammut film, 2010, alleg., p. 18
  • Gabriele Bonazzi, Bologna nella storia, Bologna, Pendragon, 2011, vol. II, Dall'Unità d'Italia agli anni Duemila, p. 206
  • Giuseppe Brini, Quelli del tramway. Cento anni di vita e di lotta nella città di Bologna, Bologna, Centro Stampa ATC, 1977-1985, vol. II, p. 396
  • Dal Santerno al Panaro. Bologna e i comuni della provincia nella storia nell'arte e nella tradizione, a cura e coordinamento di Cesare Bianchi, Bologna, Proposta edizioni, stampa 1987, vol. I, p. 88
  • Guido Fanti, Gian Carlo Ferri, Cronache dall'Emilia rossa. L'impossibile riformismo del PCI, Bologna, Pendragon, 2001, p. 26, 30
  • Luisa Lama, Bologna, 22 marzo 1951. Il reato di essere sindaco, in: Emilia rossa. Immagini, voci, memorie dalla storia del Pci in Emilia-Romagna (1946-1991), a cura di Lorenzo Capitani, Correggio, Vittoria Maselli Editore, 2012, pp. 201-213
  • Marzia Maccaferri, Paolo Pombeni, I partiti politici durante la “Prima Repubblica”, in: Storia di Bologna, a cura di Renato Zangheri, Bologna, Bononia University Press, 2013, vol. 4., tomo 2., Bologna in età contemporanea 1915-2000, a cura di Angelo Varni, p. 643
  • Franco Piro, Comunisti al potere. Economia, società e sistema politico in Emilia-Romagna, 1945-1965. Introduzione alla ricerca, Venezia, Marsilio, 1983, p. 121