La scomparsa di Gherardo Gherardi
Muore Gherardo Gherardi (n. 1891), giornalista e commediografo originario di Granaglione. “Genio inquieto” (Giacomelli), fu allievo prediletto di Adolfo Albertazzi all'Istituto Tecnico di Bologna, dove si diplomò ragioniere. Non giunse invece a laurearsi in Lettere.
Si occupò come stenografo e poi redattore presso diversi giornali, fino a diventare redattore capo e critico teatrale del "Resto del Carlino".
Fece la sua prima apparizione come autore teatrale nel 1923 con la commedia Vertigine, rappresentata a Torino: fu il primo di una lunga serie di successi (Questi ragazzi del 1934, Lettere d'amore del 1939 e molti altri), che lo portarono ad essere considerato uno dei principali e più prolifici commediografi italiani.
Nel 1922, insieme a Lorenzo Ruggi, fu promotore del Teatro Sperimentale, serio tentativo di rinnovamento del teatro italiano. Dal 1935 si trasferì a Roma, dove affrontò l'esperienza cinematografica.
Oltre che regista (Il nostro prossimo del 1943), fu autore di soggetti e sceneggiature: è sua ad esempio quella del capolavoro neorealista Ladri di biciclette (1948).
Fu tra l'altro anche un notevole autore dialettale: la commedia Spanezz (1927) lo consacrò tra i migliori interpreti nel solco di Alfredo Testoni.
- Il Consiglio provinciale. La storia attraverso le strade, Bologna, a cura della Presidenza Consiglio della Provincia, 2011, p. 77
- Roberta Gandolfi, Giacomo Martini, Le forbici di Gherardi. Scritture per scena e schermo tra le due guerre, con contributi di Paola Bignami e Bruna Viteritti, Porretta Terme, I Quaderni del Battello Ebbro, 1998
- Renzo Giacomelli, Vecchia Bologna. Ricordi di mezzo secolo, Rocca San Casciano, Cappelli, 1962, p. 112
- Giuseppe Lipparini, Gherardo Gherardi (1891-1949), in: "Bologna. Rivista del Comune. Nuova Serie", 2 (1949), pp. 50-51
- Giuseppe Lipparini, Gherardo Gherardi, in "Bologna. Rivista del Comune", nuova serie, 2 (1949), pp. 50-51
- Filippo Raffaelli, I segreti di Bologna, Bologna, Poligrafici, 1992, p. 182