Demolita la villa del cantante Farinelli
Contro il parere delle autorità artistiche è demolita la villa settecentesca del famoso “castrato” di origine napoletana Carlo Broschi, detto il Farinelli (o Farinello, 1705-1782), situata fuori Porta Lame.
Ovunque ammirato per “l'eccezionale estensione del registro, l'emissione dolcissima e potente, il raffinato senso estetico” (Mazzi), dopo una carriera ricca di successi, anche presso la corte spagnola, negli ultimi anni della sua vita il cantante si stabilì a Bologna, dove morì nel 1782.
La “villa del Farinello”, allora in aperta campagna, era piena di clavicembali provenienti da varie parti del mondo e di quadri raffiguranti i suoi protettori altolocati. Vi si godeva “una bellissima vista su Bologna e sulle collinette che la circondano” (Burney).
Qui egli accolse ospiti prestigiosi, come Gluck, Casanova e Mozart, quest'ultimo di passaggio in città nel 1770 per diplomarsi all'Accademia Filarmonica.
Nel '900 il grande edificio è diventato sede degli uffici dello zuccherificio bolognese ed è stato poi gravemente danneggiato dai bombardamenti alleati durante la seconda guerra mondiale, a causa della vicinanza con lo scalo ferroviario.
- Maurizio Ascari, Bologna dei viaggiatori. La sosta in città e il valico degli Appennini nei resoconti di inglesi e americani, Bologna, Gruppo di studi Savena Setta Sambro, 1999, p.52
- Serena Bersani, Forse non tutti sanno che a Bologna... Curiosità, storie inedite, misteri, aneddoti storici e luoghi sconusciuti della città delle due torri, Roma, Newton Compton, 2016, pp. 217-223
- Lorenzo Bianconi, Radiosa nobiltà del Farinelli, in: Le stanze della musica: artisti e musicisti a Bologna dal '500 al '900, Cinisello Balsamo, Silvana, 2002, pp. 21-26
- Bologna, una volta. Immagini e memorie tra nostalgia e... rabbia, annotazioni e spunti raccolti da Oriano Tassinari Clò, Bologna, Associazione Genitori Porta Lame, 1987, p. 4
- Bologna visitata in bicicletta, a cura del del Monte Sole Bike Group, Ozzano Emilia, Arti Grafiche Reggiani, 1999, pp. 85-90
- Tommaso de' Buoi, Diario delle cose principali accadute nella città di Bologna dall'anno 1796 fino all'anno 1821, a cura di Silvia Benati, Mirtide Gavelli e Fiorenza Tarozzi, Bologna, Bononia University Press, 2005, p. 462, nota 73
- Beatrice Buscaroli Fabbri, La collezione perduta del Farinelli, in: Le stanze della musica, cit., pp. 27-34
- La Certosa di Bologna. Un libro aperto sulla storia, a cura di Roberto Martorelli, Bologna, Tipografia Moderna, stampa 2009, pp. 194-195
- Sotto il mantello di San Martino: Bertalia 1992, in occasione della 5. decennale eucaristica, Bologna, Tipolito Arcoveggio, stampa 1992, pp. 94-98
- Francesca Boris, Il Farinello. La villa perduta, in "Il Carrobbio", XXIV (1998), pp. 157-172
- Il Farinelli a Bologna. Catalogo della mostra storico-documentaria in occasione del 300. anniversario della nascita di Carlo Broschi detto il Farinelli, Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna, 6-30 aprile 2005, a cura di Luigi Verdi, Bologna, Tipolitografica Musiani, 2005
- Medardo Mascagni, Viola, violetta e viola d'amore, in "Bologna ieri, oggi, domani", 2 (1992), pp. 80-81
- Maria Chiara Mazzi, Bologna nelle storie della musica. Un itinerario in otto tappe per una visita al Museo della Musica, Bologna, in riga edizioni, 2019, pp. 25-29
- Daniele Piccinini, Fabio Raffaelli, Le case degli artisti in Emilia-Romagna: pittori, scrittori, musicisti, Bologna, Pendragon, 2014, pp. 374-379