Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi

Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.

6 giugno 1944

La "battaglia del grano". Sabotaggi alle trebbiatrici

Per scongiurare la razzia da parte delle truppe tedesche, il CLN ordina il 6 giugno di rallentare le operazioni di raccolta e di ammasso del grano nelle campagne bolognesi. Inizia la cosiddetta “battaglia contro la trebbiatura”.

La parola d'ordine è “Contadini, non un chicco di grano agli ammassi! Il nostro pane non deve sfamare i nostri nemici”.

Nei giorni successivi si susseguono scioperi. Il 12 giugno lo sciopero provinciale vede la partecipazione di 6.500 lavoratori con numerosi arresti.

Si moltiplicano i sabotaggi delle trebbiatrici, affidati ai giovani comunisti del Fronte della Gioventù e alle squadre SAP. Sono asportati i cinghioni e in alcuni casi le macchine vengono distrutte “con grande dolore”. I partigiani minacciano i proprietari, intimando loro di interrompere i lavori.

Sulle aie arrivano squadre di fascisti armati per proteggere le operazioni agricole. Le macchine escono scortate da militi della GNR e da soldati tedeschi, “poiché alla loro prima uscita senza scorta la maggior parte sono state incendiate da elementi sovversivi”.

Tra i gruppi che si distinguono negli assalti c'è il distaccamento della 7a Gap di Castelmaggiore comandato da Franco Franchini (Romagna), che spesso impegna i guardiani in combattimento.

Il 2 luglio a Tossignano per non consegnare il raccolto ai tedeschi è bruciata una trebbiatrice.

Il 3 luglio il “Resto del Carlino” - giornale in prima linea contro “L'anti-Italia della fame” - riporta che “comunisti incendiano a Baricella grano e trebbiatrici” e parla di banditismo.

Il 5 luglio muore all'ospedale di Medicina un milite della GNR ferito mentre era di guardia a una trebbiatrice.

A Galliera la trebbiatura inizia sotto la vigilanza dei partigiani. La maggior parte del raccolto non è consegnata all'ammasso: il grano viene nascosto o distribuito e in parte rimane in deposito presso i contadini.

A Castenaso i partigiani attaccano di notte in tutte le frazioni, mettendo le macchine fuori uso.

Il 13 luglio interviene il comando delle SS e delle SD (Servizi di sicurezza), minacciando i sabotatori di deportazione in Germania e i capi di fucilazione. Il giorno dopo a Granarolo i “ribelli” bruciano quattro trebbiatrici.

Altre due macchine vengono bruciate il 15 a Medicina e le autorità annunciano che nei comuni dove non si trebbia non sarà distribuito grano.

Il 22 luglio il questore informa il prefetto che nella zona di Imola 15 trebbiatrici non lavorano “per intimidazione ribelli”. Intanto a Pianoro, a Tossignano, a Casola vengono sottratte le cinghie di trasmissione.

Il 24 luglio 1944 un gruppo di partigiani attacca i militi GNR che sorvegliano i lavori agricoli a Venezzano di Castel d'Argile e ne uccide due. Il giorno dopo i fascisti arrestano due antifascisti del paese, Attilio Gadani e Cesarino Giuliani, li seviziano e li uccidono.

Uno scontro particolarmente duro tra fascisti e partigiani avviene a Castel dé Britti, nella valle dell'Idice. I fascisti sono costretti a rinforzare il locale distaccamento delle brigate nere per poter trebbiare.

Il 10 agosto la Prefettura di Bologna minaccia l'arresto e la deportazione per “i responsabili delle deficenze riscontrate, o da riscontrarsi, nel conferimento del grano all'ammasso”.

Il 23 agosto il Prefetto è costretto a denunciare che la trebbiatura è praticamente ferma in tutta la provincia per mancanza di carburante.

Il boicottaggio dura fino a settembre, provocando notevoli ritardi negli ammassi, che peraltro riescono solo in parte: quasi tutto il prodotto è distribuito alla popolazione o nascosto dai coloni.

Un'altra iniziativa dei partigiani nell'estate 1944 è impedire i raduni di bestiame, destinato al trasferimento in Germania, in particolare dei buoi.

La battaglia per il grano segna in tutta l'Emilia-Romagna la saldatura tra il movimento partigiano e le masse contadine, destinata a dare notevoli frutti nel prosieguo della lotta di liberazione.

Approfondimenti
  • Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel Bolognese, 1919-1945, vol. 1., Nazario Sauro Onofri, Bologna dall'antifascismo alla Resistenza, Bologna, Comune-ISREBO, 2005, pp. 49-50, 371-377
  • Luigi Arbizzani, Antifascismo e lotta di Liberazione nel Bolognese. Comune per comune, Bologna, ANPI, 1998, p. 48
  • Luigi Arbizzani, Contro gli oppressori la campagna bolognese, in "Resistenza oggi Bologna", 40. della lotta di liberazione, Bologna, a cura dell'ANPI provinciale, 1984, pp. 44-49
  • Luigi Arbizzani, Guerra, nazifascismo, lotta di liberazione nel Bolognese, luglio 1943-aprile 1945. Fotostoria, 5. ed., Bologna, Edizioni della Provincia, 2005, pp. 18-19, 85, 93 (foto)
  • Luigi Arbizzani, Notizie sui contadini della pianura bolognese durante la Resistenza, in La Resistenza in Emilia-Romagna. Rassegna di saggi critico-storici, a cura di Luciano Bergonzini, Bologna, Il mulino, 1976 , pp. 57-91
  • Luciano Bergonzini, Quelli che non si arresero, Roma, Editori riuniti, 1957, pp. 126-129
  • Luciano Bergonzini, La svastica a Bologna, settembre 1943 - aprile 1945, Bologna, Il mulino, 1998, p. 242
  • Armide Broccoli, La resa dei conti, Milano, Vangelista, 1975, pp. 117-118
  • Castenaso dal Risorgimento alla Resistenza, Castenaso, Comune, 1984, p. 56
  • Elio Cicchetti, Il campo giusto, 3. ed., Milano, La Pietra, 1973, pp. 54-61
  • Mario De Micheli, 7a GAP, 2. ed., Roma, Editori Riuniti, 1971, pp. 178-181
  • Deputazione Emilia Romagna per la storia della Resistenza e della guerra di liberazione, L'Emilia Romagna nella guerra di liberazione, vol. 1: Luciano Bergonzini, La lotta armata, Bari, De Donato, 1975, pp. 135-136, 240-245
  • Maria Gervasio, Galliera, ricordi della Resistenza, Galliera, ANPI di Galliera, 1995, p. 33
  • I giorni di Bologna Kaputt, a cura di Luca Goldoni, Aldo Ferrari, Gianni Leoni, Bologna, Edizioni Giornalisti associati, 1980, p. 24
  • Nazario Sauro Onofri, Cronologia bolognese del 1944, in 1944: la lotta di liberazione, Bologna, ANPI, 2004, p. 15
  • Pane e guerra 1935-1945: l'alimentazione civile e militare in Emilia-Romagna, Reggio Emilia, Istituto Alcide Cervi, 1985
  • Santo Peli, Storie di GAP. Terrorismo urbano e Resistenza, Torino, Einaudi, 2014, p. 118, 192

  • Donata Pracchi, Una fra le tante. Gabriella Zocca, memorie di Bologna, Bologna, Pendragon, 2018, pp. 88-89
  • Sara Prati, La Resistenza a Castel San Pietro, a cura del Comitato per il Trentennale della Resistenza, Imola, Grafiche Galeati, 1975, p. 136
  • La Resistenza, il fascismo, la memoria. Bologna 1943-1945, a cura di Alberto De Bernardi e Alberto Preti, Bologna, Bononia University Press, 2017, p. 111
  • Elio Cicchetti, Fuoco alle trebbie, in: La Resistenza nelle campagne bolognesi. Testimonianze e documenti, a cura della Federazione C.G.I.L.-C.I.S.L.-U.I.L. e del Comitato per le celebrazioni del 30. della Resistenza, Bologna, Graficoop, 1974, pp. 12-13
  • Gabriele Ronchetti, Le pianure dei partigiani. 150 luoghi della Resistenza nel Nord Italia, Fidenza, Mattioli 1885, 2013, p. 16
  • Touring club italiano, Emilia Romagna. Itinerari nei luoghi della memoria, 1943-1945, Milano, TCI, Bologna, Regione Emilia-Romagna, 2005, p. 53
  • Trent'anni di fotografie Villani a Bologna. 1920-1950, coordinamento editoriale di Sandra Mazza e Nazario Sauro Onofri, Bologna, Cappelli, 1988, p. 151 (foto: Volontari della Morte a guardia delle trebbiatrici)
  • Ezio Trota, Carlo Mondani, Vittorio Lenzi, Gli anni di guerra fra Reno e Panaro, (1943-1945), Modena, Il fiorino, 2003, pp. 36-38
  • Cesarino Volta, Mondo contadino e lotta di liberazione. Resistenza in pianura, Baricella-Malalbergo 1943-45, s.l., Brechtiana, 1980, pp. 137-138, 174-181

 

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