"Orrore per la guerra!", "Viva la guerra!"
La festa del lavoro del Primo Maggio è l'occasione per una grande manifestazione popolare contro il conflitto mondiale in corso.
Anche la giunta comunale socialista ribadisce il proprio “orrore per la guerra”, che impedisce l'affermazione delle idee democratiche e porta inevitabilmente fame e povertà per le classi umili.
La risposta degli interventisti non si fa attendere: il 5 maggio, anniversario della spedizione dei Mille, si tiene un corteo commemorativo, che fa propaganda per l'ingresso dell'Italia nel conflitto a fianco della Triplice Intesa.
Dieci giorni dopo un'altra imponente dimostrazione si dirige lungo via Indipendenza verso piazza VIII Agosto. La folla, calcolata in quindicimila persone, inneggia alla guerra e a Trieste italiana. Lungo il percorso vi sono piccoli tafferugli tra interventisti e neutralisti.
- Luigi Arbizzani, Sguardi sull'ultimo secolo. Bologna e la sua provincia, 1859-1961, Bologna, Galileo, 1961, p. 128
- Giancarlo Bernabei, La Montagnola di Bologna. Storia di popolo, Bologna, Patron, 1986, p. 141
- Tiziano Costa, Bologna durante la Grande guerra. Storie di cent'anni fa, Bologna, Costa, 2015, pp. 42-43
- Pier Paolo D'Attorre, Francesco Zanardi, in: Bologna, a cura di Renato Zangheri, Roma, Laterza, 1986, pp. 123-124
- Alberto Preti, Cinzia Venturoli, Il Comune socialista (1914-1920), in: Storia di Bologna, a cura di Renato Zangheri, Bologna, Bononia University Press, 2013, vol. 4., tomo 2., Bologna in età contemporanea 1915-2000, a cura di Angelo Varni, p. 30