Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi
Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.
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1879Cattolici conciliatoristi e clericali intransigentiCresce a Bologna un movimento di cattolici "transigenti", che sostengono la partecipazione politica nel nuovo stato italiano. I "conservatori nazionali" hanno come leader locali Alfonso e Francesco Malvezzi Campeggi e Alfonso Rubbiani e dal 1879 pubblicano il giornale "La Pace". Ad essi si contrappongono, con forza ancora maggiore, gli intransigenti guidati da Giovanni Acquaderni e Giambattista Casoni, raccolti attorno al nuovo vescovo, il cardinale Lucido Maria Parocchi. Il gruppo si distingue per una notevole mobilitazione religiosa - pellegrinaggi, raccolte di obolo, esaltazione della Sede apostolica - e per autonome iniziative nella società: dalla Lega O'Connel per la difesa dell'insegnamento religioso nelle scuole, alle biblioteche cattoliche, dalle "cucine economiche" all'assistenza domiciliare ai poveri. Parocchi non ottiene l'exequatur - e quindi la possibilità di insediarsi sulla cattedra vescovile - e il movimento intransigente si radicalizza sempre più. La penetrazione capillare ottenuta con i comitati parrocchiali porterà, nel 1882, a oltre 5.000 i militanti nelle organizzazioni clericali a Bologna.dettagli
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1879La cartiera del MaglioIl conte Antonio Marescalchi acquista la cartiera del Maglio a Pontecchio, appartenuta in passato anche a Giuseppe Marconi, padre di Guglielmo. Dal 1873 l'opificio produce carta dai residui della canapa e dagli stracci. Il Marescalchi, sulla base di un progetto dell'ingegnere Alfredo Eldmann, riedifica dalle fondamenta lo stabilimento con macchinari moderni e aumenta notevolmente la produzione, anche dal punto di vista qualitativo. Nel 1886 saranno 186 le persone occupate, delle quali 110 donne. Disporrà di 125 cavalli di forza motrice idraulica e di 40 cavalli di forza motrice a motore. Alla fine del secolo un nuovo proprietario, Cesare Ruggeri, destinerà l'impianto alla fabbricazione di carta velina per sigarette. Nel 1919 la cartiera di Pontecchio verrà unita, assieme a un'altra di Vignola, nella società Cartiere del Maglio e di Brodano. Il principale artefice del grande sviluppo della società sarà Ettore Modiano. Le carte per sigarette Saul D. Modiano saranno tra le più ricercate in Europa tra gli anni Venti e gli anni Cinquanta. Lo storico stabilimento del Maglio chiuderà nel 2008, dopo 135 anni di attività.dettagli
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1879La terramara di CrespellanoNel 1879 l'archeologo Antonio Zannoni segnala un cumulo con "ossa spezzate di quadrupedi" e "molti magnifici palchi di corna di cervi, alcuni dei quali lavorati" a valle della strada Bazzanese, presso il rio Martignone, in località Pragatto di Crespellano: è l'inizio della scoperta della più importante e ricca terramara della provincia di Bologna. Nel 1874, in un'area limitrofa, il conte Giovanni Gozzadini aveva scavato una necropoli. Erano stati trovati circa 250 ossuari fittamente accostati, senza elementi di corredo. Le tombe erano in parte segnalate da grossi ciottoli infissi nel terreno. La terramara è un tipo di insediamento apparso nella pianura padana a sud del Po durante l'Età del Bronzo, attorno al 1.550 a.C.: si tratta di un villaggio di capanne costruite su un impalcato ligneo cinto da un argine e da un fossato. La denominazione viene dalla “terramarna” (marna) raccolta sui bassi rilievi emergenti della pianura e anticamente usata per concimare i campi. In diverse marniere gli archeologi rinvengono nell'800 strane strutture lignee, che provocano un intenso dibattito sulla natura di questi particolari insediamenti. La terramara di Pragatto (Crespellano) ha caratteristiche simili a quelle di altre rinvenute nel territorio della pianura padana tra Bologna e Modena (S.Agata, Castelfranco Emilia, ecc.). La società terramaricola subì una gravissima crisi tra il XIII e il XII secolo a.C., con il repentino spopolamento della pianura, dovuto forse a fattori socio-economici e climatici.dettagli
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1879Una guida dell'AppenninoLa sezione bolognese del Club Alpino Italiano chiede al prof. Giovanni Capellini (1833-1922) di comporre una guida dell'Appennino bolognese. A causa dei numerosi impegni egli è costretto a rinunciare all'incarico, che viene assegnato all'illustre studioso, esperto mineralogista Luigi Bombicci (1833-1903). Nel 1881 uscirà il volume Appennino bolognese: descrizioni e itinerari, con ampio apparato cartografico e una straordinaria carta geologica a colori. Sarà così presentato dal “Bollettino del naturalista“: “In questo bel libro, frutto di lunghe e faticose escursioni e ricerche, sono con larga dottrina e minuta diligenza illustrate e descritte: la costituzione fisica e geologica, la oroidrografia, la litologia e mineralogia, la paleontologia e geologia della regione” appenninica. Contiene, tra l'altro, una memoria di Giovanni Gozzadini (1810-1887) dal titolo Ritrovamenti archeologici nelle vallate Idice e Zena. Si conclude con l’ipotesi del sollevamento dell’Appennino bolognese, sostenuta ampiamente da Bombicci in altri scritti. L'opera costituirà una tappa fondamentale per la conoscenza fisica, geografica e storica della montagna bolognese.dettagli
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1879Il Comitato di BeneficenzaNasce il Comitato di Beneficenza per vestire poveri fanciulli delle scuole elementari del Comune di Bologna. Il suo scopo è eliminare le cause dell'evasione scolastica dovuta alla povertà delle famiglie, procurando agli alunni scarpe, vestiti e materiale didattico. Sarà operativo fino al 1902, confluendo poi nel Patronato scolastico organizzato dalla Società degli Insegnanti. Presidente sarà Giuseppe Bignami (1838-1918), capo dell’ufficio municipale per l‘istruzione pubblica, coadiuvato dagli ispettori Belluzzi e Ravà. Tra i promotori il conte Francesco Cavazza (1860-1942), grande possidente terriero, da sempre impegnato in attività filantropiche. Votato all'attività sociale, Bignami sarà anche presidente della Cooperativa Operai e, dal 1894 al 1918, della Società di mutuo soccorso per i veterani delle guerre d'indipendenza. Anche dopo il pensionamento dedicherà il proprio impegno per le colonie scolastiche e l'Istituto Primodì.dettagli
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1879La nuova facciata della chiesa di San MartinoL'architetto Giuseppe Modonesi (1821-1891) restaura la facciata quattrocentesca della chiesa di San Martino, inserendo nella fronte elementi d'imitazione trecentesca. Si tratta in realtà di un vero e proprio rifacimento, che tradisce il concetto originario: “una fredda composizione, ove nulla è di antico” (Zucchini). Il nuovo disegno è comunque lodato da Alfonso Rubbiani (1848-1913), che lo giudica condotto "selon les regles d'une bonne critique". Il fianco sud della chiesa, su via Marsala, sarà invece restaurato nel 1919 dall'architetto Edoardo Collamarini (1864-1928). Modonesi è il primo a Bologna a studiare l'architettura medievale con metodo scientifico. E' autore di un progetto molto apprezzato per il completamento della facciata di San Petronio e nel 1883 porrà mano alla “vecchia facciata disadorna” della chiesa di San Procolo.dettagli
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1879La fabbrica di salumi suini Giuseppe MusianiGiuseppe Musiani inaugura fuori porta San Vitale uno stabilimento per la fabbricazione di salumi. La ditta produrrà mortadelle, salami, conserve alimentari e formaggi, esportandoli anche in Svizzera. Come altre storiche imprese, quali Colombini e Zappoli, sarà travolta negli anni Trenta del '900 da una grave crisi del settore.dettagli
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1879Restaurata la chiesa della Sabbionara a BazzanoLa chiesa della Beata Vergine del Carmine, situata sulla strada tra Bazzano e Castelfranco Emilia, è restaurata a spese di don Alessio Lodi. E' conosciuta come la Sabbionara, perchè, secondo la leggenda, nella zona fu trovata un'antica icona della Madonna nascosta nella sabbia del torrente Samoggia. Lo spazio interno viene ampliato chiudendo il portico antistante, che venne fatto costruire nel 1631 da alcune famiglie bazzanesi come ex voto per lo scampato pericolo della peste. Dopo i restauri, il cardinale arcivescovo Parocchi verrà in visita pastorale e attribuirà alla chiesa il titolo di santuario, con il privilegio di una indulgenza di cento giorni per i visitatori. L'artista bazzanese Pio Passuti sarà incaricato – forse proprio in seguito al sopralluogo del prelato - di intervenire sulla decorazione interna, sostituendo gli angioletti “con poca decenza mal pinti nella volta dell’abside” con immagini delle virtù. Il quadro del XVII presente sull'altare, rappresentante la Madonna col bambino, verrà rubato nel Novecento e sostituito con una copia.dettagli
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1879La colombaia militare di BolognaA tre anni di distanza da quella di Ancona viene installata a Bologna, a cura del capitano Giuseppe Malagoli, una colombaia militare. E’ collocata sulla via Emilia e dispone di colombi di razza belga, dotati di un senso prodigioso della direzione e capaci di ritornare alle loro dimore anche da notevoli distanze. Le finestre della colombaia sono munite di una gabbia-trappola nella quale i colombi recanti un dispaccio rimangono imprigionati prima che possano confondersi con gli altri. Il militare preposto al ritiro del dispaccio è avvisato da un campanello azionato da un congegno collegato alla gabbia. La stazione è condotta da un sottufficiale esperto e da un inserviente. I colombi vengono immatricolati e arruolati “come i cavalli di truppa”. Nel 1882 la stazione di Bologna invierà 40 colombi alle grandi manovre militari di Foligno, durante le quali saranno effettuati esperimenti di comunicazione aerea tra diversi comandi territoriali. Grazie ai buoni risultati ottenuti in quell’occasione il Ministero della Guerra disporrà l’impianto in Italia di una rete completa di corrispondenza per mezzo di colombi viaggiatori.dettagli
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1879La strada nella valle del Setta verso la ToscanaDopo il completamento dell'ultimo tratto di otto chilometri tra il ponte di Sambro e Lagaro è aperta la strada che da Praduro e Sasso (poi Sasso Marconi) va verso la Toscana attraverso Castiglione dei Pepoli. Essa rimonta il corso del torrente Setta lungo la sua “ampia valle, industre ed ubertosa”. Un consorzio di comuni interessati alla costruzione della strada fu formato nel 1863 per iniziativa dell'Amministrazione provinciale. I lavori però subirono un presto arresto e proseguirono solo nel 1877. La strada corre “nel letto del torrente”, oppure “svolgendosi a mezza costa". Tocca i comuni di Praduro e Sasso, Caprara sopra Panico, Monzuno, Pian del Voglio, per giungere infine nel territorio di Castiglione dei Pepoli. Il suo scopo principale è collegare Bologna a Prato. Tra il 1879 e il 1880 sarà aggiunto un tratto di strada che da Castiglione salirà al confine regionale e, tramite il valico di Montepiano, si congiungerà alla provinciale di val Bisenzio, in provincia di Firenze, inaugurata nel 1855 dal governo toscano. Il culmine del percorso verrà raggiunto a Serra di Sopra senza "opere d'arte degne di una special menzione". Una volta compiuta, la strada della Val di Setta sarà classificata come provinciale e presa in consegna dall'Amministrazione provinciale.dettagli
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5 febbraio 1879Il Teatro GuardassoniAl piano nobile del cinquecentesco Palazzo Montalto, sede del Collegio San Luigi dei padri Barnabiti, è inaugurato un teatro da camera intitolato al pittore Alessandro Guardassoni (1819-1888) che lo ha decorato. L'artista bolognese ha dipinto il soffitto, suddiviso in tre ovali con mazzi di fiori e l'Allegoria della Fama. Ha realizzato inoltre il sipario con la scena dell'incontro tra Dante e Virgilio. Al centro della fascia decorativa che sovrasta il palcoscenico è dipinto lo stemma del Collegio - una nave in tempesta con la scritta in latino “Propere et Prospere” - con a lato due putti in monocromo. Il teatro, in stile Settecento, occupa quello che era il grande salone delle feste del palazzo. I Padri Barnabiti hanno promosso la trasformazione, incaricando l’architetto Francesco Gualandi (1821-1902), fratello di don Giuseppe, fondatore dell‘Istituto dei Sordomuti.dettagli
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5 marzo 1879I veglioni di CarnevaleIl Veglione Mascherato del 5 marzo dà inizio al Carnevale 1878-79 al Teatro Comunale. E’ organizzato su iniziativa del Consorzio di Beneficenza - che comprende il Ricovero di Mendicità, gli Asili Infantili e gli Ospizi Marini - e vede la partecipazione di una banda dell’Esercito Nazionale e di una del comune di San Lazzaro di Savena. L’illuminazione a giorno è concessa dalla Società del Gas. Nel pomeriggio del 9 marzo si tiene invece il Ballo Mascherato riservato ai soci della Società del Duttour Balanzon e alle loro famiglie. Negli anni successivi al Comunale saranno replicate diverse manifestazioni carnevalesche: oltre al Ballo Mascherato, la Festa dei Fiori e il Veglione popolare del martedì grasso. Durante la Festa dei Fiori tutto il teatro è addobbato di mazzi vegetali, che dopo mezzanotte vengono lanciati da palco a palco in una movimentata “battaglia dei fiori”.dettagli
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1 aprile 1879Il Circolo ArtisticoNasce il Circolo Artistico, fondato e diretto dal poeta e critico d’arte Enrico Panzacchi (1840-1904). Ha per obiettivo “l'incremento delle Belle Arti associate al divertimento”. Frequentato dai maggiorenti della città, diviene assiduo luogo di incontro per artisti, letterati e musicisti. Ha sede in Palazzo Cataldi, in via Montegrappa n. 1. Nel 1880 il Circolo promuoverà l'albo unico Anche Bologna (ispirato a coeve esperienze di Torino e Roma), che ospiterà scritti, recensioni, disegni e illustrazioni dei suoi principali membri, da Carducci a Oriani, da Sezanne a De Maria. Nel 1882 organizzerà una festa da ballo che passerà alla storia, in cui tutte le sale verranno trasformate in giardini, acquari e bagni turchi. Il pittore Raffaele Faccioli (1846-1916) dipingerà in un salotto cartoni raffiguranti la vita artistica bolognese. Per vari anni il Circolo farà esposizioni artistiche di successo, che, secondo Alfredo Testoni, sostituiranno di fatto quelle annuali dell'Accademia in Sant'Ignazio.dettagli
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8 aprile 1879Rizzoli compra il convento di San Michele in BoscoIl prof. Francesco Rizzoli (1809-1880), primario di Chirurgia all'Ospedale Maggiore, acquista per 55.000 lire dal Demanio il convento abbandonato di San Michele in Bosco. Il grande complesso fu espropriato in epoca napoleonica e utilizzato come casa di forza per i condannati all'ergastolo. In seguito ha ospitato papa Pio IX e re Vittorio Emanuele II durante le loro visite ufficiali in città. L'intenzione di Rizzoli è di fondare un istituto appositamente dedicato alla chirurgia dell'apparato scheletrico, preservando però l'antico complesso monastico: "Lo Stabilimento dovrà essere impiantato nella suddetta Villa di San Michele in Bosco, la cui parte monumentale dovrà essere in perpetuo conservata e mantenuta, a patrio decoro, a carico della mia eredità". Il progetto sarà realizzato dopo la sua morte a cura dell'Amministrazione provinciale. L'Istituto Ortopedico Rizzoli verrà inaugurato dal Re d'Italia nel 1896 e nel secolo seguente diventerà uno dei migliori ospedali ortopedici del mondo. Al medico filantropo sarà dedicata una delle principali arterie cittadine, ricavata dall'allargamento del Mercato di Mezzo.dettagli
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17 aprile 1879L'Associazione progressista costituzionaleIn aprile è convocata in città l'adunanza delle società progressiste dell'Emilia-Romagna e delle Marche, sotto la presidenza di Alfredo Baccarini (1826-1890), ingegnere di Russi, grande promotore delle bonifiche (memorabile la sua legge del 25 giugno 1882) e delle ferrovie. E' una iniziativa dei progressisti bolognesi, dopo il loro distacco dai democratici radicali. Viene costituita l'Associazione progressista costituzionale delle Romagne, con lo scopo di contrastare l'azione dei liberali moderati. Dopo anni di opposizione parlamentare assieme ai repubblicani, che i giornali di destra bollavano come "confusione", i progressisti vogliono scrollarsi di dosso l'accusa di essere facinorosi e filo-repubblicani. Il fine di Baccarini è realizzare un "gran centro progressista", incardinato sulla costituzione, "germe di ogni progresso attuabile". Nel direttivo bolognese della nuova compagine entrano personaggi ben noti, quali Enrico Panzacchi, Cesare Lugli, Augusto Aglebert, Ferdinando Berti, Cesare Zanolini. L'Associazione progressista si terrà sempre vicina ai democratici sul terreno politico, mentre in quello elettorale amministrativo farà spesso accordi con i moderati. Soffrirà tuttavia della mancanza di un capo carismatico e di propagandisti efficaci.dettagli
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3 maggio 1879Le officine MaccaferriApre a Gesso di Zola Predosa l'officina di Raffaele Maccaferri. Originari di Sacerno, i Maccaferri sono fabbri dal '500. Nel 1869 Raffaele trasferisce la fucina a Lavino e avvia un'attività destinata ad ampliarsi velocemente con l'apertura, nel 1886, di due capannoni, in cui sono impiegati anche i figli. Qui, intorno al 1890, vengono costruiti gabbioni metallici riempiti di ciottoli, che faranno la fortuna dell'azienda. I primi sono destinati alla sistemazione della strada per Calderino, spesso interrotta da frane. Dal 1905, per una intuizione di Luigi Maccaferri, reduce dalla Calabria colpita dal terremoto, sono prodotte anche catenarie di ferro per legare gli edifici pericolanti. Dopo l'ingresso nella ditta di un socio ferrarese, sorgeranno le Officine Maccaferri e Pisa e saranno costruiti due stabilimenti: a Grenoble nel 1910 e a Napoli nel 1913. Durante la Grande Guerra la Maccaferri avrà uno sviluppo notevole adattando le sue produzioni tipiche (reti, filo spinato, gabbie in filo di ferro) e aggiungendo un reparto per la produzione di proiettili d'artiglieria. Nelle fabbriche di Zola e di Bologna lavoreranno circa 1.200 operai, per la maggior parte donne e ragazzi.dettagli
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4 giugno 1879Disastrosa piena del PoIl 4 giugno un “fontanazzo” crea una breccia di trenta metri nell'argine del Po a Borgofranco (MN). La rotta si allarga rapidamente e distrugge 300 metri di argine. Le acque si espandono nel territorio, allagando terreni per 400 Km quadrati nelle province di Mantova, Modena e Ferrara. La larghezza della bocca di rotta è inferiore a quella del 1872 (circa 1.000 metri), ma il danno risulta molto maggiore, perchè l'alluvione avviene quando il grano è ormai maturo e pronto per la raccolta. Le rotte del 1872 e del 1879 richiameranno l'attenzione dello stato sulla necessità di interventi idraulici risolutivi nell'area compresa tra Po, Secchia e Panaro.dettagli
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6 luglio 1879Inaugurazione dei Giardini Margherita“Una folla immensa di popolo” si raduna per l'inaugurazione del parco pubblico, costruito sull’area chiamata Beni Bassi del Conte Tattini, situata tra porta Castiglione e porta Santo Stefano. E’ opera di Emanuele Bertone di Sambuy, nobile piemontese, esperto cultore di architettura di giardini pubblici e già progettista del Parco del Valentino a Torino. Il giardino, che prende modello da quelli parigini - soprattutto il Parc Monceau e il Bois de Boulogne - sarà intitolato nel 1888 "Passeggio Regina Margherita", in onore della giovane consorte del re Umberto I. L'aristocrazia e la buona borghesia bolognese lo frequenteranno per le passeggiate in carrozza e per le feste e i balli nell'elegante chalet. Il popolo, invece, accorrerà soprattutto per le gite in barca sul laghetto, alimentato dal canale di Savena, e per i concerti della banda municipale.dettagli
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14 luglio 1879Il Festival pro inondati del PoUn “gran concorso” di persone partecipa al festival a favore delle vittime delle inondazioni del ferrarese, che si tiene il 14 luglio ai Giardini Margherita, a pochi giorni dall'inaugurazione ufficiale del parco pubblico. Il punto di maggiore assembramento è davanti allo chalet, illuminato con luce elettrica di bell'effetto, benché non “purissima né tranquillissima”, mentre i fuochi dei bengala si accendono sulle belle ville della collina di San Michele in Bosco. Diverse bande suonano in vari punti del giardino, dove i gestori del cafè-restaurant hanno allestito spacci per birra e bibite. Purtoppo la pioggia costringe il pubblico ad andarsene nel pieno della festa. Il Comitato a pro degli inondati si dichiara comunque soddisfatto delle offerte raccolte. Ben 200 lire lire vengono donate dall’Unione ausiliaria del ceto orefici e gioiellieri, “uno dei sodalizi più antichi” di Bologna.dettagli
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19 luglio 1879Recita per le vittime dell'inondazione del Po e l'eruzione dell'EtnaIl 19 luglio al Teatro Comunale si tiene uno spettacolo di beneficenza a favore delle popolazioni colpite dall'inondazione del Po e dall'eruzione dell'Etna. Tommaso Salvini (1829-1915) e la compagnia di Cesare Rossi (1829-1898) recitano "gentilmente, e gratuitamente" la commedia in cinque atti La Calunnia di Eugène Scribe (1791-1861).dettagli
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27 luglio 1879La lettera di Andrea Costa "Ai miei amici di Romagna"Nella lettera Ai miei amici di Romagna, pubblicata il 27 luglio sul giornale “La Plebe” di Lodi, il leader anarchico Andrea Costa (1851-1910) propone di accantonare le prospettive rivoluzionarie e insurrezionali immediate, per puntare al radicamento del movimento socialista tra le masse popolari. Noi ci racchiudemmo troppo in noi stessi e ci preoccupammo ... della composizione di un programma rivoluzionario, che ci sforzammo di attuare senza indugio, anziché dello studio delle condizioni economiche e morali del popolo e dé suoi bisogni sentiti e immediati ... Si tratta di una svolta clamorosa in direzione di un socialismo "possibile", di tipo legalitario: "essere un partito d'azione", afferma Costa, "non significa voler l'azione ad ogni costo e ad ogni momento. La rivoluzione è una cosa seria". Costa "importa dal movimento europeo la sua svolta" (Albonetti): una fase critica profonda fa seguito alla sua partecipazione al Congresso di Gand (1877), dove pure ha affermato la sua profonda avversione al parlamentarismo. Dal 1878 è maturata la scelta di accettare la battaglia elettorale e di sviluppare l'azione politica socialista in una duplice direzione: ottenimento di riforme in Parlamento e mobilitazione di massa come strumento di pressione sul governo. Considerando la grande influenza di Costa tra i militanti internazionalisti, la lettera Ai miei amici di Romagna è “un fatto decisivo per la storia del movimento operaio italiano” (Arbizzani).dettagli
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27 agosto 1879In sciopero varie categorie di lavoratoriNel corso dell’anno scoppiano a Bologna scioperi che coinvolgono diversi mestieri e categorie di lavoratori. Il 27 agosto scioperano per alcuni giorni i lavoranti fornai, che chiedono un aumento del salario. L’esito è a loro favorevole. Già in marzo, sempre per il salario, avevano incrociato le braccia gli operai fonditori, senza però ottenere nulla. Il 1° ottobre sarà la volta dei fiaccherai, che fermeranno le loro carrozze per tre giorni per “questioni di tariffa”, mentre il 7 novembre gli operai canapini apriranno invano una vertenza “per essersi affidato il lavoro della canapa ad alcuni stagnini”.dettagli
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7 settembre 1879Arresto di Giovanni PascoliA Bologna decine di giovani manifestano a favore di diciotto internazionalisti imolesi, arrestati l'anno precedente. Nel seguire i carrozzoni verso le carceri di San Giovanni in Monte, la folla inneggia ai “malfattori”. Tra i dimostranti fermati dalla polizia c'è Giovanni Pascoli (1855-1912), studente universitario e dal 1876 affiliato al movimento internazionalista. Allievo di Carducci, il giovane è amico di Andrea Costa e frequenta l'osteria del Foro Boario in cui opera Teobaldo Buggini, ex garibaldino, tra i principali organizzatori della fallita sommossa anarchica dell'agosto 1874. Pascoli scrive sul periodico “Il Martello” e contribuisce a diffonderlo. Nel luglio 1877 ha partecipato alla ricostruzione della sezione bolognese dell'Internazionale. Ha forse persino composto un'ode per Giovanni Passanante (o Passannante, 1849-1910), l'attentatore di Umberto I - "Col berretto d'un cuoco faremo una bandiera" - salvo pentirsi prima di declamarla, mormorando "Non bisogna uccidere". Professerà idee socialiste fino al 1883, poi diventerà fervente nazionalista. Nella poesia La voce ricorderà l'arresto e il periodo di prigione, tra il 7 settembre e il 22 dicembre 1879, durante il quale avrà occasione di “meditare profondamente” sulla giustizia: “Si processavano come malfattori quelli che aspiravano a togliere dal mondo il male e si condannavano”.dettagli
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15 ottobre 1879Muore Carlo Berti PichatMuore a Bologna l'agronomo Carlo Berti Pichat (1799-1879). Figlio di un ufficiale napoleonico, fu attivista politico e patriota. Partecipò ai moti del 1831. Fondò nel 1840 con Marco Minghetti la Conferenza agraria. Fu tra i difensori di Venezia e della Repubblica romana, dopodiché dovette riparare per dieci anni in Francia. Nel 1859 divenne membro dell'Assemblea delle Romagne e in seguito Deputato del Regno per più legislature e Senatore dal 1874. Nel 1872 ricoprì per breve periodo a Bologna la carica di Sindaco.dettagli
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9 novembre 1879Inaugurazione del monumento a GalvaniE' inaugurato il monumento a Luigi Galvani, opera dello scultore romano Adalberto Cencetti (1847-1907), allievo di Adamo Tadolini. Rappresenta lo scienziato nell'atto di osservare i movimenti del corpo morto di una rana indotti da un arco di rame e zinco. Per offrire un dovuto omaggio all'illustre medico e scienziato bolognese, nel 1871 si era costituito un apposito Comitato, appoggiato dal Comune e dalla Provincia. La statua è collocata nella piazza del Pavaglione, di fronte all'Archiginnasio. Enrico Panzacchi scrive per l'occasione versi commemorativi. Il giornale "La Patria" lo definisce il primo monumento civile di Bologna.dettagli
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24 novembre 1879La Società del QuartettoLa Società del Quartetto, capeggiata dal maestro Luigi Mancinelli (1848-1921), inizia i suoi concerti pubblici. Il complesso musicale fondato dai marchesi Pizzardi e Salina e dallo stesso Mancinelli si è esibito finora solo privatamente in casa Pizzardi. E' formato da professori del Liceo bolognese: i violini Federico Sarti e Adolfo Massarenti, Angelo Consolini alla viola e Francesco Serato al violoncello. Nel giro di alcuni anni il Quartetto e Mancinelli faranno conoscere le opere più importanti del repertorio sinfonico, da Bach a Mozart, da Beethoven a Brahms. Nel 1888 la formazione trasferirà i suoi concerti dal Liceo musicale al Teatro comunale.dettagli
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14 dicembre 1879L’Accademia Adamo MickiewiczSu iniziativa del prof. Domenico Santagata (1812-1901), ordinario di Chimica inorganica all'Università, sorge a Bologna un Accademia intitolata al poeta e patriota polacco Adam Mickiewicz (1798-1855). Promuove gli studi di storia e letteratura slava, ma ha anche il fine di far crescere un movimento di idee in favore della liberazione della Polonia. Ne saranno presidenti onorari il conte Carlo Pepoli e Cesare Correnti, studioso di storia polacca. Fino al 1885 vi terrà lezione il poeta e scultore Teofil Lenartowicz (1822-1893), dedito alla diffusione in Italia della conoscenza della letteratura del suo paese. Il contenuto delle sue conferenze sarà pubblicato nel libro Sul carattere della poesia polono-slava (1886). Nel 1881 si trasferirà a Bologna, come insegnante di lingue straniere all'Università, Michalina Olszewska (1848-1915), patriota e attivista, la cui casa diventerà sede dell'Accademia dopo la morte di Santagata. Suo figlio Witold Piotr Olszewski (1875-1961) ne diventerà segretario e poi a sua volta presidente dal 1915. Sotto la sua guida l'Accademia Mickiewicz sposterà la sua attività soprattutto sul piano politico. Verrà sciolta nel 1920 dopo l'indipendenza della Polonia "in considerazione dell’avvenuto felice compimento degli altri scopi perseguiti".dettagli