copertina di The thorn mountain
Park Sunmi

The thorn mountain

Opera Prima › menzione
Corea del Sud, Somebooks, 2012
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Con questa “opera prima”, Park Sunmi ritrova il senso più remoto e profondo dell’illustrare. L’immensa pianta raccoglie, in The Thorn Mountain, tutte le suggestioni di un mondo, pur restando sempre una pianta. È anche un’ipotesi filosofica, quella proposta da Sunmi, perché a volte si ha l’impressione che tutto possa subire davvero questo processo di condensazione. La pianta si snoda, si articola, esiste, va avanti da sola, chiede una collocazione perfino salottiera. Ma città, strade, capanne, finestre, verande, altre piante scandiscono le parti del vegetale come in una definizione gulliveriana di un mondo che potrebbe essere il nostro. Park Sunmi ha scelto i toni scuri, il tratteggio intenso, il buio orizzonte dai contorni limitati. Nel buio allusivo ci sono presenze sottaciute, la pianta è simbolo antichissimo ma qui si rinnovano per accogliere una contrazione di umbratili e nascoste esistenze. Proprio col ritmo di una fiaba antica, questa attualissima metafora ripropone certe ansie che ci appaiono ben definite nell’infanzia. Perché pur salendo per la città verticale non sappiamo se troveremo il fiore in cima.