copertina di Noi, ragazzi dello zoo di Berlino

Noi, ragazzi dello zoo di Berlino

Volevo finalmente farmi il primo buco. Sniffando l’effetto arriva lentamente. Col buco invece è una martellata. Cristiane ha sei anni quando dalla campagna si trasferisce insieme ai genitori e alla sorellina nella grande città di Berlino. Ha grandi speranze ma lei è piccola e non riesce a comprendere i giochi e i difficili rapporti con gli altri bambini. Inoltre il quartiere in cui abitano non offre spazi per giocare o per incontrarsi. Il padre, disoccupato, diventa sempre più violento e la madre non riesce a ribellarsi alla situazione e così lei inizia a crescere sperimentando la totale ribellione e indifferenza agli adulti che l’hanno tradita. A scuola è spesso distratta e tutto per lei non sembra avere molto senso fino a quando, insieme ad una amica, diventa una assidua frequentatrice di un locale dove incontra ragazzi più grandi che inizia a rispettare e ad imitare. Il gruppo di amici diventa la sua famiglia e sarà molto importante per la sua formazione. Christiane inizia a fumare hascisc, a prendere LSD, efedrina, mandrax e altri psicofarmaci fino ad arrivare all’eroina ad appena quattordici anni. Per il buco inizia a prostituirsi, a rubare e a mentire non solo agli altri ma soprattutto a se stessa. Il tunnel dell’orrore è appena iniziato.