copertina di Mark 2.0

Mark 2.0

Tornare dall’aldilà Mettiamo che sia possibile e lecito clonare le persone defunte, e in particolare chi ha meno di quindici anni. Può accadere di ritrovarsi improvvisamente di fronte il proprio migliore amico, scomparso dopo una lunga malattia, mentre la sua famiglia fa finta di nulla, come se nulla fosse mai successo. Phil, davanti al nuovo Mark, non sa come comportarsi, perché questi, pur essendo fisicamente identico, non è proprio come un tempo, ha qualcosa di diverso negli occhi, è un po’ più rigido, e senz’altro più sano; al punto che la sorellina non fa che alzare le spalle e ripetere: “quello lì non è mio fratello”. A Phil sta restituire a Mark 2.0 la memoria di quanto combinato insieme, del suo vecchio carattere, di plasmare insomma su di lui il Mark di prima. Ma bastano gli stessi geni per replicare una persona? E se si aggiunge la stessa memoria delle esperienze vissute, il contesto famigliare, gli amici, tutto il contesto ambientale? Cosa ci rende davvero unici, cosa fa di noi stessi noi stessi?