copertina di Le tombe di Atuan

Le tombe di Atuan

La prigione di una predestinata Tenar è una bambina speciale, predestinata: è nata il nel giorno e nell’ora in cui è morta la sacerdotessa addetta al culto delle tombe di Atuan ed è quindi la sua reincarnazione e naturale sostituta. All’età di cinque anni è tolta alla famiglia, le viene cambiato nome in Arha (colei che è stata inghiottita), portata nel tempio delle tombe e addestrata a servirne i signori: gli Innominabili. Arha vive sola, in una cella piccolissima, isolata dalle altre novizie e dal mondo. L’iniziazione al culto è rigida, dura, severa: digiuni, insegnamenti da imparare a memoria, regole da apprendere e rispettare scrupolosamente. Deve cimentarsi in danze propiziatorie, operare sacrifici animali, umani e le è vietato provare qualsiasi sentimento di gioia e d’amore.Un giorno però, mentre è intenta a compiere le proprie mansioni, un giovane profana i sotterranei del tempio e scatena in lei un turbamento mai provato: il suo cuore inizia a battere freneticamente. La pena per il sacrilegio operato dal ragazzo è la morte e altrettanto sarà per lei se verrà meno ai suoi obblighi di carnefice.