copertina di La vetta degli dei

La vetta degli dei

Rizzoli Lizard, 2012

Le vette dell'Himalaya hanno da sempre suscitato le fantasie degli amanti della montagna. Ma per Habu Jöji l'Himalaya rappresenta molto più di un sogno, rappresenta la vita stessa.
Persi i genitori da bambino, Habu viene adottato da uno zio che cerca di crescerlo come un figlio, ma anche se ce la mette tutta per dare al ragazzo il miglior futuro possibile, l'essere orfano diventa segno tangibile di diversità, tanto da suscitare la derisione dei compagni e l'isolamento.
Un giorno però Habu incontra il suo destino, sotto forma di un gruppo di alpinisti che passa nei pressi della scuola. L'ammirazione che provocano al loro passaggio, lo sguardo intimorito della folla, convince Habu a diventare anche lui un grande alpinista per essere acclamato come un eroe. Il ragazzo cresce, chiede di essere accettato nel Club Alpino giapponese e dopo dure prove viene accolto diventando il più bravo.
Sono amicizie che, però, durano poco, infatti durante una cena con il gruppo degli alpinisti Habu si lascia sfuggire una rivelazione poco piacevole. Il gruppo di amici si interroga su quella che è una domanda ricorrente nella testa di un alpinista: se per salvarmi la vita dovessi trovarmi nella situazione di dover tagliare la cima che farebbe precipitare nel vuoto il mio compagno di cordata, che farei? A quella domanda Habu risponde che taglierebbe la corda. Purtroppo quella situazione capiterà e il nostro scalatore si troverà di fronte al dramma più cupo della sua vita.