copertina di La rete a maglie larghe

La rete a maglie larghe

Quando verrò scarcerato oppure otterrò un permesso, pensava, andrò alla sua tomba e mi ci siederò accanto. Con tanto di vino e di sigarette. Delitto, castigo, grazia. Delitto, castigo, grazia. Che importanza aveva se si veniva puniti per qualcos’altro? Condannatemi! Condannatemi a una pena dura, ma fate in fretta! Janek Mattias Mitter si sveglia con un gran mal di testa e una sgradevolissima nausea che lo costringe a correre in bagno per vomitare. Il bagno però è chiuso dall’interno. Janek lancia improperi contro la moglie chiusa in bagno, ma quest’ultima non ne vuole sapere di aprire. L’uomo ormai al limite della pazienza scardina la porta ed entra, la moglie è riversa nella vasca da bagno, morta! Iniziano le indagini e i sospetti cadono su Janek che tra l’altro non ricorda assolutamente nulla di quello che è successo la sera precedente. Rammenta soltanto di aver passato una bellissima serata con la vittima, di aver cenato e bevuto molto vino con lei, poi più nulla. Ma Janek è anche irremovibilmente certo di non aver ucciso sua moglie e continua a proclamarsi innocente. A un certo punto dell’indagine il commissario Van Veeteren inizia a credergli e a chiedersi come mai Janek non voglia collaborare e accetti passivamente gli attacchi dell’accusa. Cosa nasconde quell’uomo? Perché non vuole difendersi, anche se sa benissimo che così facendo finirà in carcere?