copertina di Killiok
Anne Brouillard

Killiok

traduzione di Tanguy Babled
Babalibri, 2024
Consulta il catalogo

dai 4 anni

Killiok è un esserino nero, un po’ cane, un po’ Mumin, che abita il mondo creato dalla grande illustratrice e autrice belga ancora poco conosciuta nel nostro paese.
Chi legge entra immediatamente nella vita di Killiok. Le illustrazioni, che a volte riempiono la doppia pagina e a volte si alternano al testo, ci raccontano la sua casa, le stanze, gli oggetti, le azioni, ciò che si intravede dalle finestre, il giardino e anche tutte le lontananze: i boschi, il molo, l’acqua, le nebbie, i prati e gli animali che li abitano. Si tratta di illustrazioni allo stesso tempo precise ed evocative, ricche di dettagli, che disegnano con attenzione sia la quotidianità, sia uno sguardo lontano, alle brume, alla vaghezza degli orizzonti, ai cambiamenti di luce nel corso della giornata.

La storia che ci viene narrata è lineare: seguiamo Killiok lungo un giorno intero, dal risveglio, fino al ritorno sotto al piumone. Non si tratta di una giornata ricca di eventi straordinari: Killiok si muove nelle stanze e nei dintorni della casa, attendendo alle incombenze di tutti i giorni, accogliendo Gatto Mistero che lo raggiunge in barca, osservando topi e formiche che popolano il giardino e chiedendosi, attraverso le ore, se sia o meno il caso di costruire una veranda. Killiok valuta i pro e i contro con una tranquillità solo vagamente ansiosa; poi la sera scende e nessuna soluzione è ancora stata presa.

Il libro offre a chi legge un’esperienza lenta. La ricchezza delle illustrazioni, realizzate in tempera e inchiostri, porta a soffermarsi a lungo sulle pagine, i gesti di Killiok e le sue riflessioni sono più un invito allo stare che all’andare velocemente alla pagina successiva.
È una lettura intima, da fare sottovoce, non è un libro che si adatti a essere letto a grandi gruppi. Bisogna essere in pochi per goderne l’intimità, per entrare in quelle stanze curate e con cura descritte dalle illustrazioni. È un’esperienza preziosa per lo sguardo e per l’opportunità di stare nella storia; è un’esperienza ricca e straniante, capace di rendere, a bambine e bambini, una dimensione altra, resa dagli occhi miti di Killiok, che vedono un mondo lento, non congestionato, dubbioso, molteplice, attento e incantato.