copertina di Io me ne vado

Io me ne vado

Mi pareva che, se fossi riuscita ad allontanarmi dall’isola, mi sarei liberata dall’odio, dal senso di colpa e dalla dannazione, e forse, addirittura, anche da Dio stesso. Estate del 1941, per molti americani l’ultima estate indimenticabile, Elisabeth (Elly per gli amici) vive in una piccola isola insieme ai genitori e alla sorella gemella Caroline, di cui non tollera la sola idea di starle accanto. Sempre perfetta, dalla voce melodiosa, dai modi raffinati e amata da tutti Caroline si esibisce di fronte alla sorella come la sua antitesi ed Elisabeth si difende con la sua sola passione: la pesca. Insieme all’amico Rick ogni mattina esce in barca in cerca di granchi, in una stagione particolare della loro vita quando perdono il guscio e diventano moleche, vulnerabili a qualsiasi attacco. La durata del cambiamento “di pelle” dura poco tempo, Elly ne è consapevole e riversa tutta la sua energia in quel lavoro da uomini. Sporca, con le mani grinzose e i piedi sempre bagnati, chiusa nella sua corazza assiste ai successi quotidiani della sorella e trema di fronte al suo senso di inferiorità. La vita dell’isola di certo non aiuta chi aspira ad altro, la chiusura religiosa e le continue chiacchiere del vicinato non fanno che aumentare il desidero in Elly di scappare, di andare sulla terra ferma e dopo il 7 dicembre di quell’anno anche la paura si impossessa di lei .