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Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve

Bompiani, 2012

Non si è mai accorto che non riceveva lo stipendio? Gli chiese il funzionario della cancelleria.
No, rispose Allan. Per il cibo non ho grandi pretese e la vodka qui costa poco. I soldi che percepivo mi sembravano sufficienti.
Per tredici anni?
Si, pensi come passa il tempo...

Alan si appresta a compiere 100 anni e nella casa di riposo dove vive hanno organizzato una festa in suo onore, con invitati importanti come il sindaco e i giornalisti.
Gli ospiti sono tutti nel salone grande delle cerimonie in attesa trepidante del festeggiato, ma il nostro, ha pensato che il proprio 100° compleanno è troppo importante per lasciarselo scippare dalle autorità. Quindi, in pigiama da camera e pantofole, scavalca la balaustra della finestra della sua camera, attraversa l'aiuola della casa di riposo e si dirige verso la stazione dei pullman. Destinazione? Una qualsiasi molto lontano da lì. Inizia così un'avventura strabiliante che ci strappa risate dalla prima all'ultima pagina, ma soprattutto ci mostra un personaggio a tutto tondo. Mai banale o scontato, mai in linea con le convenzioni sociali, con una fortissima etica personale, ma sempre politicamente scorretto. Un Huckleberry un po' cresciuto, costantemente in viaggio e che ha capito subito che il denaro non dona la libertà, anzi...