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Il mulino dei dodici corvi

Sullo sfondo della guerra tra Sassonia e Svezia, nella Germania del XVIII secolo, il quattordicenne Krabat, insieme ad altri due giovani mendicanti sorabi, gira di villaggio in villaggio nella regione di Hoyerswerda, come fossero Re Magi. Mendicano e vagabondano sebbene sia vietato da Sua Grazia Serenissima, principe elettore della Sassonia. Una notte Krabat sogna undici corvi neri e una voce che gli ordina di recarsi al mulino di Schwarzkollm. Il sogno si ripete diverse volte e Krabat giunge infine a Schwarzkollm e trova il mulino. Incontra il terrificante mugnaio e capisce subito che la voce del sogno gli appartiene. Poi, non appena gli stringe la mano, il mulino, come per magia, inizia a macinare. Krabat incontra gli undici garzoni del mulino e quando decide di fermarsi lì scopre di essere entrato in una scuola di magia nera, dove c’è posto per dodici garzoni, moderni apostoli capaci di trasformarsi in corvi, e di “uscire dal proprio sé”.Il primo anno passa velocemente, Krabat lavora sodo e impara, viene affrancato dal ruolo di apprendista e diventa ufficialmente un garzone. La notte di San Silvestro uno dei dodici garzoni, Tonda, che per Krabat è stato l’unico amico, misteriosamente muore. Un anno nella scuola di magia nera vale come tre anni e ogni garzone che misteriosamente muore durante la notte di San Silvestro viene prontamente sostituito da un nuovo apprendista. “I morti sono morti. Chi muore al mulino della palude di Kosel viene dimenticato come se non fosse mai esistito.” Chi cerca di scappare non ci riesce. Che segreti nasconde il mugnaio dell’Acqua Nera?