copertina di Casa di bambola

Casa di bambola

Ibsen H., Casa di bambola “Credo di essere prima di tutto una creatura umana, come te… o meglio, voglio tentare di divenirlo. So che il mondo darà ragione a te, Torvald, e che anche nei libri sta scritto qualcosa di simile. Ma quel che dice il mondo e quel che è scritto nei libri non può più essermi di norma. Debbo riflettere col mio cervello per rendermi chiaramente conto di tutte le cose” Nora è una donna che si comporta come una bambina capricciosa, gioca e si diverte tutto il giorno e si rabbuia per motivi di poco conto come quando il marito, il signor Helmer, le ordina di non mangiare dolci. Il mutamento e la presa di coscienza di Nora avvengono improvvisamente quando finalmente capisce che il suo ruolo in quel matrimonio durato 8 anni, è stato quello di una semplice e bella marionetta costretta a vivere in una casa di bambola, come aveva d'altronde sempre fatto fin dalla nascita. Il marito la considera poco più che un animale domestico molto rumoroso e vivace, da coccolare di tanto in tanto. E proprio quando la situazione sembra perfetta, Helmer è diventato direttore della banca, la famiglia è pronta a festeggiare il Natale e la promozione, emerge un fantasma dal passato di Nora, e nulla sarà più come prima.