copertina di Zloty
Tomi Ungerer, Il gioco di leggere, 2009, (I classici moderni per bambini)
dai 5 anni

Zloty Tomi Ungerer, Il gioco di leggere, 2009, (I classici moderni per bambini) dai 5 anni

Per apprezzare appieno questo bel libro è necessario conoscere la storia di Cappuccetto Rosso, solo così si possono riconoscere le somiglianze e le differenze che Zloty ha in comune con la fiaba. Zloty si inoltra nel bosco, indossando tuta e casco gialli, cavalcando uno scooter, per portare provviste alla nonna malata. Il bosco, come in tutte le fiabe, è pieno di minacce: Ungerer lo rende con il grigio e il nero, con alberi tanto alti da non essere contenuti interamente nella pagina, rami e radici come dita adunche e rocce aspre. In questo paesaggio inquietante si nascondono, per chi voglia cercarle, vederle e trovarle, molte sorprese: gnomi alti, giganti bassi e, naturalmente, il lupo cattivo. Tutto è stupefacente e inaspettato, come se nel bosco potessero nascondersi tutte le cose più diverse, tutto il male e tutto il bene del mondo. La camera da letto della nonna, ad esempio, è ricca di particolari, di oggetti che richiamano guerre, regimi totalitari. Mentre le immagini straripano di rimandi, di dettagli, di oggetti, il testo è scarno, essenziale, fatto di frasi brevi e chiare. Per questo il libro si può prestare, come tutti i libri belli, a letture molteplici. Si può godere dei richiami a Cappuccetto e stupirsi degli accadimenti inaspettati e assurdi. Si possono anche intravedere, dietro all\'articolarsi delle vicende di Zloty, riferimenti alle cose del nostro mondo, ai conflitti, alla difficoltà nell\'accogliere ciò che è diverso da noi. Un terremoto fa tremare la città e rende necessario l\'intervento dei personaggi del bosco per aiutare, trarre dalle macerie, nutrire e ricostruire: è un evento traumatico che però contiene in sé la possibilità di avvicinare e di arricchire.