copertina di Pik pik pik
Lucy Cousin, Nord-Sud, 2014
Dai 2 anni

Pik pik pik Lucy Cousin, Nord-Sud, 2014 Dai 2 anni

Ecco che esce in italiano questo libro di cui avevamo qui parlato quando la copia in inglese era giunta in biblioteca. Siamo contenti che ora sia disponibile anche in italiano e ci piace ripetere qui sotto quello che scrivemmo allora. La copertina di questo libro è piena di buchi e subito ci chiediamo se il picchio che appare in basso a destra abbia qualcosa a che fare con questi. Il titolo del libro ci fa pensare che debba essere proprio così perché Pik pik pik è proprio l’onomatopea del suono prodotto da un picchio che fa i buchi. La storia comincia così: Papà picchio, un bel mattino, disse serio al suo piccino: \"è il momento di imparare, forza, andiamo a picchiettare!\" E’ la prima volta per picchio, ma subito, pik pik pik, fa un buco nel tronco. E poi fa anche un buco nella staccionata, nella porta, e fa man mano sempre più buchi nelle pagine del libro e dappertutto in casa: nell’ingresso buca il tappeto, la giacca, la poltrona, e poi buchi negli abiti, in bagno, nei cibi, si ubriaca di buchi. Finché non arriva l’ora di andare a letto, con un bacio di papà picchio. È un libro perfetto per la lettura ad alta voce ai piccolissimi, a un bimbo o a gruppi di bambini. Le illustrazioni di Lucy Cousins sono chiare, con colori accesi a campiture uniformi, oggetti definiti dal contorno nero e molti dettagli, su pagine di grande formato. Il testo, lessicalmente ricco, è in rima, la grafica stessa dà indicazioni di lettura: le parole su cui soffermarsi, quando accelerare o rallentare. L’onomatopea del picchio è ripetuta a ogni pagina, quasi a ogni buco, così i bambini possono ripeterla, indicando i buchi o indovinando quali sono i buchi che corrispondono alle parole del testo. Ma ci sono tanti modi di leggere quest’albo e rileggendolo se ne potranno inventarne di nuovi: l’adulto può leggere il testo e il bambino fare pik pik col suo dito sugli oggetti, si possono contare i buchi di ogni pagina, si può far finta di fare nuovi buchi, si possono nominare oggetti che sono nelle illustrazioni ma non nel testo. E poi, perché no, si può anche cominciare ad andare in giro per casa col proprio ditino a fare pik pik su nuovi oggetti da nominare.