copertina di Il figlio del cimitero
Neil Gaiman, Mondadori, 2009
dagli 11 anni

Il figlio del cimitero Neil Gaiman, Mondadori, 2009 dagli 11 anni

“C\'era una mano nell\'oscurità e impugnava un coltello”sono le parole che si stagliano bianche sul nero della prima doppia pagina di questo libro. C\'è anche un\'illustrazione che ci mostra la mano e la lama orrenda. Ci si trova subito catapultati in una storia come ce ne sono poche, quella di un bambino che cammina appena, ma riesce a sfuggire a un assassino rifugiandosi in un cimitero. Viene accolto dai morti che vi dimorano e cresce fra lapidi, sepolture e cappelle funerarie. I morti si occupano di lui, della sua istruzione, gli vogliono bene e soprattutto lo difendono dal suo persecutore, il proprietario di quella mano che reggeva il coltello e che continua, imperterrito, a dargli la caccia. Bod cresce in bilico fra il mondo dei vivi e quello dei morti, vestito di un sudario, impregnato dell\'odore della terra umida, degli aliti di nebbia che veleggiano fra siepi e tumuli, con una consuetudine con le viscere della terra e con gli esseri ultraterreni che le abitano. Una infanzia serena che finirà, come finiscono tutte le infanzie, con la necessità di fare i conti con le proprie origini e col proprio futuro.