copertina di Ama il tuo sogno
Yvan Sagnet

Ama il tuo sogno

Fandango libri, 2012
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Durante i Mondiali di calcio Italia '90, succede quasi un miracolo: per la prima volta nella storia una squadra africana gioca alla grande, diverte e vince molte partite, conquista il rispetto di tutti. Sono molte le persone, in tutto il mondo, che tifano Camerun.
In Camerun si festeggia come non si è mai fatto, e a urlare a squarciagola c'è anche un bambino di cinque anni, già innamorato dell'Italia e di Roberto Baggio. La passione non svanisce, diventa un'ossessione e un sogno, e Yvan negli anni seguenti fa di tutto per ottenere una borsa di studio che lo possa portare a studiare ingegneria a Torino. La famiglia fa carte false e debiti per aiutarlo, e nel 2007 il sogno diventa realtà. 
La vita in Italia è fatta di solitudine, incomprensioni, regole che non conosce e non capisce, ma Yvan ha la pelle dura e resiste. Oltre a studiare deve lavorare, e tra i vari impieghi ne trova uno allo stadio, durante una partita della Juventus. Peccato che debba stare sempre di spalle al campo, a controllare i tifosi...
Nell'estate del 2011 ha bisogno di denaro per continuare l'università, e sente dire che in Puglia si può lavorare come bracciante agricolo. Sa che sarà molto faticoso, ma parte. La sua vita cambia, ancora una volta, radicalmente, e il sogno si fa incubo: centinaia di giovani di decine di paesi diversi sono accalcati in condizioni indicibili, resi quasi schiavi. Si viene pagati 3 euro e cinquanta per ogni cassone riempito di pomodori, e ogni cassone ne contiene quattro quintali. Sotto il sole estivo. Se vuoi pranzare, devi pagare il "caporale"; per arrivare dal campo in cui si dorme (in condizioni igieniche vergognose) al campo di lavoro e viceversa, devi pagare il caporale; se vuoi i guanti per lavorare, devi pagare il caporale; se vuoi cenare... e se svieni e devi andare all'ospedale, idem.
E allora Yvan, che ha coraggio, intelligenza, cultura, decide che così non va: la dignità e la libertà sono sacre, e se te le tolgono hai il dovere di ribellarti.