Introduzione a VM

Siamo nel 1983: nasce il gruppo Valvoline Motorcomics, costituito da giovani autori bolognesi che si reinventano il fumetto, riferendosi in parte alle avanguardie artistiche del novecento, in un mondo che sta cambiando drasticamente. Sono anni di passaggio, dalla giovanile era ribelle della seconda metà degli anni settanta, all'inizio degli anni ottanta, quando nelle discoteche alternative si danzano balli sincopati al ritmo dei Talking Heads o dei Devo e si avverte una progressiva perdita di riferimenti ideali e culturali.

In questo contesto il fumetto italiano si rivoluziona per merito dei giovanissimi autori di Valvoline e di altri che, appena affermati, sono già considerati grandi: tra essi Andrea Pazienza con il suo autodistruttivo Zanardi, pubblicato su "Frigidaire" nel 1980; Stefano Tamburini e Tanino Liberatore con Ranxerox, apparso nel 1978 sulla rivista "Cannibale" e ancora Filippo Scòzzari, autore di Dottor Gek, pubblicato da Carnera editore.

I "valvolinici", che diventeranno negli anni seguenti i nuovi maestri del fumetto italiano sono: Daniele Brolli, Lorenzo Mattotti, Giorgio Carpinteri, Marcello Jori, Jerry Kramsky (Fabrizio Ostani) e Igort (Igor Tuveri). Ad essi si affiancano Massimo Mattioli e Charles Burns.

Igort rimarrà più degli altri legato al mondo dei comics, ai quali darà in seguito una dimora sicura, fondando la Coconino press. Sarà questa una fra le prime case editrici italiane a credere nell'esperienza autoriale, proponendo precocemente il "graphic novel", non come ennesimo prodotto di derivazione americana, ma come una particolare "disposizione mentale", che in Italia e in Europa darà ottimi risultati.

I fumettari-artisti di Valvoline si imporranno attraverso la ricerca di nuove forme espressive, utilizzando un tratto ripreso dal cubismo, dalla cultura underground, dai surrealisti, raccontando storie che attingono anche all'avventura musicale demenziale degli Skiantos di "Freak" Antoni (fraterno amico di Andrea Pazienza) e alla ricerca di gruppi "trasversali" come i Gaznevada.

L'esordio avviene sulla rivista "Alter Alter" di Oreste del Buono: per sette mesi, a partire dal numero di gennaio 1983, il gruppo pubblica un inserto autogestito e dirompente, dal titolo appunto "Valvoline Motorcomics". Le loro storie vengono notate da intellettuali e scrittori come Pier Vittorio Tondelli, Francesca Alinovi, Art Spiegelman.

Grande merito di questa nuova "corrente" è la capacità di ogni singolo componente di mescolare il linguaggio del fumetto con altri linguaggi (grafica, architettura, musica, cinema, fotografia, teatro, graffiti), mantenendo la natura onirica originaria della narrativa disegnata.

Tra le opere più significative del gruppo Valvoline (alcune di esse sono ristampate in edizioni di pregio dalla Coconino Press a partire dal 2013) si segnalano: Polsi sottili di Giorgio Carpinteri, Doctor Nefasto di Lorenzo Mattotti e Jerry Kramsky, Fuochi di Mattotti, il sadico Joe Galaxy di Massimo Mattioli.

Igort si distingue con Il letargo dei sentimenti e Sinfonia a Bombay, Daniele Brolli offre una storia del mondo parallelo in Anime e Tori. Non ultimo per importanza è Marcello Jori, che con Lover intreccia arte, fumetto e design.

Alla fine di aprile del 2013, il Napoli Comicon, tradizionale salone internazionale del fumetto giunto alla sua quindicesima edizione, ha dedicato una mostra collettiva per celebrare i trenta anni di "Valvoline Motorcomics", con l'esposizione delle tavole originali del gruppo.

Nel documento che presenta la mostra è citata una frase di Igort, tratta da una vecchia intervista di Antonio Faeti, che racchiude il senso del loro lavoro e del linguaggio del fumetto nel suo complesso:

"Non vogliamo superare i limiti del fumetto, ma crediamo che il fumetto abbia limiti più ampi di quelli in cui altri lo rinchiudono".

(testo a cura di Enrico Righi e Roberto Ravaioli)