Malcolm X

immagine tratta da: The Malcolm X encyclopedia, edited by Robert L. Jenkins, Westport, Conn.; London: Greenwood press, 2002, p. 111
(Durante il pellegrinaggio alla Mecca) "Durante gli ultimi undici giorni che ho passato qui nel mondo musulmano, ho mangiato nello stesso piatto, bevuto dallo stesso bicchiere e dormito nello stesso letto, o sullo stesso tappeto, mentre pregavamo lo stesso Dio, con fratelli musulmani che avevano gli occhi più azzurri, i capelli più biondi e la pelle più bianca di tutti gli uomini bianchi che ho conosciuto. Eppure nelle parole, nei gesti e nelle azioni d questi musulmani bianchi ho trovato la stessa sincerità che ho potuto riscontrare tra i musulmani della Nigeria, del Sudan e del Ghana.
Eravamo veramente tutti fratelli perché la loro fede in un solo Dio aveva cancellato il 'bianco' dalle loro menti, dal loro modo di comportarsi e di affrontare la realtà.
Partendo da questa esperienza arrivai a pensare che forse se i bianchi d'America potessero accettare l'unicità di Dio, allora potrebbero magari accettare anche l'unità dell'uomo e smetterla di misurare, opprimere e danneggiare gli altri a causa del diverso colore della pelle
"
da Autobiografia di Malcolm X, Torino, Einaudi, 1967, p. 346

Nato da famiglia afroamericana negli Stati Uniti ancora fortemente colpiti dal razzismo, diviene uno dei maggiori leader del movimento degli anni '60 in difesa dei neri. La sua lotta acquista forza dalla conversione all'Islam: come aderente del movimento dei Black Muslim professa la superiorità del popolo nero. In seguito, con il desiderio di fondare una propria organizzazione religiosa e col pellegrinaggio alla Mecca avvenuto nel 1964, si allontana dal separatismo nero e propugna un ideale di fratellanza universale sotto il segno dell'Islam. Viene ucciso mentre tiene una conferenza ad Harlem nel 1965.