Officine di poesia

Pasolini, Roversi, Arcangeli ...

Alla Palmaverde non si entrava solo per parlare di alta letteratura. Si andava anche per stare allegri, giocare a carte, fare uno spuntino con pane e mortadella. E soprattutto a Roversi piaceva scherzare, specialmente se trovava qualche credulone o falso intenditore. Inventava titoli che non esistevano, libri infestati da fantasmi, scrittori inverosimili. Inventammo un poeta, René Nexistepas, un cliente sentì che ne parlavamo con ammirazione, ci cascò e ordinò tutti i suoi libri. Tornò varie volte per acquistarli e Roversi con comica umiltà ogni volta si scusava:
"È uno scandalo, anche questa settimana non ci hanno mandato René Nexistepas, sono desolato..."

(Stefano Benni, La Palmaverde, in: Andar per libri. Il mondo in quindici librerie, a cura di Henry Hitchings, Milano, Bompiani Overlook, 2016, pp. 133-139)