Letteratura polacca

Il territorio dell'attuale Polonia fece parte, come quello ceco e slovacco, della Slavia latina. La sua lingua, slava occidentale, fu molto influenzata da quella latina, oltre che da quella tedesca. Le prime opere letterarie in polacco comparvero alla fine del XV secolo, precedute da componimenti in latino. Se dapprima, nella cattolicissima Polonia, a fornire materia di produzione intellettuale furono soprattutto le vite dei santi, successivamente, grazie agli influssi del rinascimento italiano, si sviluppò una poesia di corte ed agropastorale, di cui fu apprezzato esponente Jan Kochanowski, che con le sue "Frasche" anticipò l'Arcadia. Il protagonista, prima del Novecento, della letteratura polacca è Adam Mickiewic che, nato in Bielorussia, allora nell'impero russo, soffrì per tutta la vita la lacerazione del suo paese. Nelle sue opere è espresso il sogno della riunificazione e dell'indipendenza polacca. In una pur sommaria disamina della letteratura sarmatica non può mancare il riferimento ai premi Nobel Czeslaw Milosz (1980), fondatore del gruppo letterario "Zagary", nel dopoguerra esiliato in Occidente, e Wisława Szymborska (2006), autentica voce della coscienza polacca del Novecento. La produzione poetica di quest'ultima spicca per il linguaggio semplice e profondo al contempo e per l'eterno stupore con cui non rinuncia a guardare alla realtà.