31 ottobre 1926

Il Duce inaugura lo stadio

Il Littoriale, già tutto gremito, offriva una visione indimenticabile; l'immenso semicerchio delle gradinate tutto zeppo e brulicante: una immensa fascia nera ricoprente le pareti dello stadio, sotto la foschia incombente così da celare le vette delle colline circostanti, anfiteatro naturale dominante quello di cemento e ferro.

Nonostante l'attentato subito lo stesso giorno per mano del giovane Anteo Zamboni, Mussolini non potè dimenticare - lo scrisse al Podestà Arpinati suo ospite - la grande manifestazione allo stadio. E il ricordo fu fissato poco dopo con la collocazione della sua statua equestre, opera di Giuseppe Graziosi, sotto l'arcone della Torre di Maratona. Essa lo ritraeva "nell'atto in cui egli ferma il cavallo e sta per sollevare il rotolo di pergamena" contenente il discorso inaugurale. Quel giorno per il fascismo bolognese e per il Duce fu un trionfo, "l'adesione più perfetta fra regime e popolo".

(Bologna e il suo stadio. Ottant'anni dal Littoriale al Dall'Ara, Bologna, Pendragon, 2006, p. 19, 29)