la realtà della rivoluzione

La Prima guerra mondiale aggrava le sofferenze della popolazione. Il regime zarista totalitario, appoggiato da un apparato di polizia, non è più sostenibile. La Rivoluzione del febbraio del 1917 segna una svolta importante verso la democrazia, la libertà e i diritti civili ed è accolta positivamente da tutti gli intellettuali.

La Rivoluzione d'ottobre punta ad acquisire i diritti sociali per il proletariato. Alcuni scrittori l'accolgono con entusiasmo: tra i poeti, Vladimir Majakovskij è in prima linea, e all'inizio anche Sergej Esenin, Andrej Belyj e Alexandr Blok. Alcuni letterati si tengono in disparte, soprattutto per la crudeltà e la mancanza di umanità dei rivoluzionari.

L'atmosfera di Mosca durante gli eventi rivoluzionari e successivi è descritta nelle Novelle moscovite di Michail Zoščenko o nei diari delle poetesse Marina Cvetaeva e Zinaida Gippius. La guerra civile tra i bianchi e i rossi è documentata negli scritti di Isaac Babel, Michail Bulgakov, Boris Pilnjak, Vasilij Rozanov, Boris Savinkov. Ilja Erenburg racconta la vita dei rivoluzionari professionali in chiave satirica.