Castelli, signori, capitani

"Il capitanato della montagna, monopolio della aristocrazia, nullafacente ma pagato, continuò fino all'arrivo a Bologna dei francesi (1796) amministrando la giustizia in modo marasmatico anche per la presenza, in tutto l'arco appenninico, di giurisdizioni feudali vecchie (i Pepoli a Castiglione, i Ranuzzi a Porretta, i Bianchi a Piano, e nuove, sia pure di breve durata, ma di tenace inquinamento: i Volta a Vigo, i Castelli a Veggio, i Manzoli a Monzuno, i Bargellini a Bargi ..."

(P. Guidotti, I capitani della montagna, in: Il Reno italiano, Bologna 1989, p. 61)