Città immaginarie, fantastiche, utopiche

D'ora in avanti sarò io a descrivere le città e tu verificherai se esistono e se sono come io le ho pensate … É delle città come dei sogni: tutto l'immaginabile può essere sognato ma anche il sogno più inatteso è un rebus che nasconde un desiderio, oppure il suo rovescio, una paura. Le città come i sogni sono costruite di desideri e di paure, anche se il filo del loro discorso è segreto, le loro regole assurde, le prospettive ingannevoli, e ogni cosa ne nasconde un'altra … Anche le città credono di essere opera della mente o del caso, ma né l'una né l'altro bastano a tener su le loro mura. D'una città non godi le sette o le settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda. (pp. 49-50)

Italo Calvino, Le città invisibili, Torino, Einaudi, 1972