Una esplosione creativa

Il '77 era già allora nostalgia di qualcos'altro, della cultura beat schiacciata da un moralismo che imponeva vettori strettamente politici e di classe all rivolta del '68. C'erano la cultura delle droghe, che non si era espressa con sufficiente trasparenza, intelligenza e liricità; quella dei diritti civili, della qualità della vita ... quella della poesia. La cultura di tutto ciò che non era, non è mai stato, e ancora forse non è, politicamente accettabile, rappresentabile, delegabile.

(Fra Benito M. Fusco, in: Gli anni di marzo, a cura di G. Veronesi, Argelato, Minerva, 2008, p. 10)