Nuova città e nuove architetture

"Il moderno del 'Novecento fascista' risulta in quel periodo vincente proprio perchè tende a stabilire, anche senza dichiararla, una connessione tra tradizione e avanguardia, di cui il regime si appropria con lucida scaltrezza: non è l'architettura moderna a essere fascista, ma è il fascismo a usare strategicamente il linguaggio moderno, adattandolo a esprimere nuovi contenuti a esso congegnali"

(G. Gresleri, in: Norma e arbitrio. Architetti e ingegneri a Bologna 1850-1950, Venezia 2001, p. 46)