Vita da Paz

Andrea Pazienza nasce il 23 maggio 1956 a San Benedetto del Tronto, ma presto si trasferisce con la famiglia a San Severo (Foggia), dove esprime da subito le sue inclinazioni artistiche, realizzando scenografie per il teatro e partecipando a mostre collettive e personali. Nel 1974 si iscrive al DAMS a Bologna - l'abbandonerà a due esami dalla laurea - divenendo protagonista e testimone oculare del fermento e della ribellione giovanile che fa seguito alla morte di Francesco Lorusso l'11 marzo del 1977. La contestazione di quei giorni fa da sfondo a Le straordinarie avventure di Pentothal, che segna l'inizio della sua collaborazione con la prestigiosa rivista "Alter Alter". Andrea ha esordito come disegnatore poche settimane prima. Come ci ricorda il suo sito ufficiale, la prima pubblicazione lo vede come illustratore del libro di Francesco Schianchi La settimana ha Otto dì, edito dalla casa editrice Squilibri, una raccolta di racconti e filastrocche che si propongono, in tono scherzoso, di educare i bambini alla rivoluzione. In questi anni, infatti, tutto è politica.
Pazienza realizza in questo periodo anche copertine di dischi (per Roberto Vecchioni, Claudio Lolli, Enzo Avitabile, Amedeo Minghi, la Premiata Forneria Marconi), calendari, poster cinematografici (per La città delle Donne di Federico Fellini) e spot grafici. In seguito si dedica all'insegnamento, prima presso la "Libera Università di Alcatraz" di Dario Fo e poi nel 1983 a Bologna alla "Scuola di Fumetto e Arti Grafiche Zio Feininger" fondata da Daniele Brolli e Igort. Qui si trova con colleghi quali Magnus e Mattotti e allievi quali Francesca Ghermandi, Enrico Fornaroli e Sauro Turroni.
Con Le straordinarie avventure di Pentothal Pazienza rivela il suo grande talento. Ha solo 21 anni, è uno studente fuorisede venuto dal sud. L'esordio è autobiografico e ha una struttura da reportage giornalistico. Protagonista è lui stesso, Andrea-Pentothal, e la storia si basa sui fatti della cronaca, è un vero manifesto della vita e della cultura giovanile di quegli anni. Sono tante in questi anni le riviste di fumetto che ospitano le storie di Andrea, da "Linus", alla già citata "Alter Alter", da "Frigidaire", a "Il Male". Non ultima è "Cannibale", fondata nel 1976 insieme agli amici-artisti Stefano Tamburini, Filippo Scozzari, Tanino Liberatore, Massimo Mattioli.
Nel 1981 Pazienza crea il suo personaggio più conosciuto: Massimo Zanardi, studente ripetente del liceo scientifico "Fermi", sempre in compagnia dei suoi amici (debosciati) Sergio "Pietra" Petrilli e Roberto "Colas" Colasanti. Il suo inconfondibile profilo adunco appare la prima volta su "Frigidaire" in diversi racconti, tra i quali ricordiamo Giallo scolastico, Pacco e Verde matematico. La prima raccolta delle sue storie è pubblicata nel 1983 dalla Primo Carnera editore. Zanardi sarà sempre visto come il vero e proprio alter ego di Pazienza: personaggio tragico, cattivo, protagonista di avventure drammatiche, dove il nichilismo fa da sfondo a scenari di droga e violenza sempre più crudeli. In una intervista pubblicata su "Linus" nel 1981 Paz lo presenta in questo modo: "La caratteristica principale di Zanardi è il vuoto. L'assoluto vuoto che permea ogni azione".
Pazienza è stato autore molto prolifico, creatore di personaggi che negli anni Ottanta lo hanno reso famoso. Citiamo Pompeo, Pertini, Francesco Stella, protagonisti di tanti racconti e strisce pubblicati dapprima su riviste e in seguito raccolti in monografie di grande successo.
Si è cimentato anche nella pittura, esponendo a Bologna alla Galleria d'Arte Moderna, a Milano e a Roma. Ha realizzato murales, come quello nell'aula magna della Facoltà di Lettere a Genova e l'imponente Zanardi equestre a Cesena.
In questi anni Andrea si avvicina alle droghe pesanti e ne rimane coinvolto. Nel 1984 si trasferisce a Montepulciano anche per disintossicarsi e qui incontra Marina Comandini, giovane disegnatrice di fumetti, che sposerà l'anno seguente. Nell'ultimo periodo della sua vita continuerà incessantemente a collaborare in diversi ambiti: scenografie per il teatro, riviste, vignette per quotidiani. Parteciperà inoltre alla sceneggiatura del film Il Piccolo Diavolo di Roberto Benigni, che uscirà dopo la scomparsa dell'artista e sarà a lui dedicato. Pazienza muore nel giugno del 1988 a Montepulciano. Nel 2001 Stefano Mordini realizzerà il film documentario Paz77 e nel 2002 Renato de Maria dirigerà il film Paz!, mettendo in scena i personaggi principali creati dalla sua matita.

(Testo a cura di E. Righi e R. Ravaioli)