copertina di Yoshihiro Sumiati, Città arida, Roma, Coconino press-Fandango, 2018

Yoshihiro Sumiati, Città arida, Roma, Coconino press-Fandango, 2018

Una raccolta di storie brevi ed autonome (sei, per la precisione) in cui Yoshihiro Tatsumi regala uno spaccato della vita giapponese: abbiamo così l’aiutante di un importante chef giapponese, una prostituta (o comfort woman, per dirla più gentilmente) durante la seconda guerra mondiale, un uomo ricco che però è solo ed un pensionato ormai lasciato in disparte da tutti. Si tratta di storie pubblicate negli anni ’70 su alcune riviste e ora raccolte in volume. Città arida è una critica sociale aspra e senza esitazioni alla società giapponese, sia quella passata della seconda guerra mondiale, sia quella attuale (o, meglio, quella degli anni Settanta), senza valori e nichilista, che non vede oltre al bisogno temporaneo. La solitudine dei personaggi è del resto il tratto caratteristico delle sue opere : i protagonisti, sono persone socialmente emarginate o comunque in secondo piano, cercano disperatamente qualcosa o qualcuno cui aggrapparsi, che sia una persona reale o meno, ma il pessimismo dell’autore fa capire che non esiste possibilità per loro di trovare la tranquillità che cercano.