copertina di Ray Bradbury, Tim Hamilton, Fahrenheit 451: il graphic novel, Milano, Mondadori, 2018

Ray Bradbury, Tim Hamilton, Fahrenheit 451: il graphic novel, Milano, Mondadori, 2018

Il protagonista della vicenda è un incendiario, Guy Montag, che vive in una società in cui i libri sono illegali e coloro che li possiedono sono considerati sovversivi: il reato viene punito con l'incendio della propria casa e con l'arresto. La vita di Montag è sconvolta dall'incontro con una ragazza, Clarisse Mc Clellan, la quale lo fa riflettere sui valori di quella società che non dà spazio ad opinioni personali e che, invece, cresce uomini che non conoscono la natura e i veri sentimenti umani. Montag decide quindi di sottrarre alcuni libri dalle case che lui stesso incendia, raccogliendo così una certa quantità di volumi. Nel 1966 Francois Truffaut dall’omonimo romanzo ne trae un film che ottiene una candidatura per il Leone d’Oro al festival internazione di Venezia nel 1966. Nel 2018 viene riproposto un film per la televisione, scritto e diretto da Ramin Bahrani, con protagonisti Michael B. Jordan e Michael Shannon. Tornando al Graphic Novel i disegni di Hamilton, dal tipico stile americano, riescono a dare forma a quell’immaginario distopico che attinge fortemente alla realtà americana, di quel sogno dal quale gli statunitensi si sono svegliati. I colori usati virano sempre verso sfumature che sembrano non naturali, sia nella loro forza che nei loro toni, i neri vengono utilizzati più che per celare, per far intendere cosa si muova intorno alle vicende dei personaggi. Fahrenheit 451 è una lettura avvincente e a tratti sconfortante, perché nel suo presentarci una visione del futuro nata negli anni ’50, ancora suggestionata dai roghi di libri perpetuati dai nazisti, risulta ancora oggi incredibilmente attuale e, soprattutto, tragicamente potente nella sua realizzabilità.