copertina di Luca Di Sciullo, La fioraia, Milano, Topipittori, 2018

Luca Di Sciullo, La fioraia, Milano, Topipittori, 2018

Il tratto di Luca Di Sciullo è delicato ma deciso, l’atmosfera è sospesa. Solo i colori in acquerello paiono voler scivolare via da un momento all’altro. Il protagonista, da parte sua, è riuscito a trovare un altro piccolo rifugio da una città che ora sembra talmente poco minacciosa da assumere i contorni di una statuina giocattolo. Un albo che è a sua volta un piccolo rifugio in cui respirare poesia. Una panoramica sui tetti di una città in apparenza dormiente, ma una città che, come tutte le città, si affretta, rincorre, incalza, pressa, spiccia, velocizza. Allora è facile lasciarsi trascinare da un ritmo che non ci corrisponde e che rischia di spingerci al limite, di disperderci, persino di alienarci. Luca Di Sciullo fa parte di quei disegnatori che sanno dare forma al silenzio ... da fiaba o a improbabili lotte di classe tra erbacce, fiori e ortaggi.