copertina di Leo Perutz, Di notte sotto il ponte di pietra, Milano, Rizzoli, 2005

Leo Perutz, Di notte sotto il ponte di pietra, Milano, Rizzoli, 2005

Avrebbe dovuto ballare la sua sarabanda nelle strade del ghetto, perché lì non c\'erano né crocifissi, né statue di santi. A quel tempo il ghetto di Praga non era ancora circondato dal muro eretto solo al tempo dell\'assedio svedese. Si poteva andare dalle strade della città vecchia nel ghetto senza dover prima bussare a una porta chiusa. E così il barone condusse la sua schiera attraverso Valentingässlein nel quartiere ebreo; andarono per strade strette e contorte, lungo il muro del cimitero fino alla riva della Moldava e poi di nuovo indietro, passarono davanti ai bagni ebrei, al municipio, al forno, ai macellai chiusi e oltre il mercato delle pulci che stava lì, deserto. (p. 54)