Henry James

Nasce a New York nel 1843, nipote di un imprenditore irlandese, che ha fatto fortuna in America e figlio di un grande teologo e filosofo. Si iscrive senza successo ad Harvard, facoltà di legge. Un incidente, che gli procura una lesione alla schiena, gli risparmia l'arruolamento e la partecipazione alla guerra civile.

La sua vita è dedicata alla letteratura e a continui viaggi e spostamenti tra gli Stati Uniti e l'Europa. Soggiorna per lunghi periodi in Francia, Inghilterra e Italia, facendo conoscenza con importanti scrittori e intellettuali, quali Maupassant, Daudet, Flaubert, Turghenev, Zola.

Le opere teatrali non hanno fortuna. La sua scrittura introspettiva non si adatta alle scene. Gli sono più congeniali racconti e romanzi, alcuni dei quali - Daisy Miller, Ritratto di signora - sono veri capolavori.

Compito dello scrittore è, per lui, offrire una visione soggettiva del mondo: da qui l'uso del monologo interiore e di vari tipi di narrazione psicologica, che anticipano il romanzo moderno.

Dal 1876 si trasferisce definitivamente in Inghilterra. Non vorrà lasciare documentazione della sua vita privata e distruggerà le sue lettere. Uscirà però un epistolario, che descrive i suoi ultimi anni, in cui appare afflitto da acciacchi - come il Fuoco di Sant'Antonio - e dalla solitudine. Muore a Londra nel 1916.

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