copertina di Guy Delisle, Fuggire: memorie di un ostaggio, Milano, Rizzoli Lizard, 2017

Guy Delisle, Fuggire: memorie di un ostaggio, Milano, Rizzoli Lizard, 2017

Si narra la disavventura di Christophe André, collaboratore di Medici Senza Frontiere sequestrato e tenuto prigioniero in Cecenia nel 1997. Delisle dichiara subito di volerla riportare così come lo stesso Christophe gliel’ha raccontata. Una cosa quindi la sappiamo fin dall’inizio: il protagonista se la caverà. Il racconto inizia dunque in Cecenia, con il rapimento di Christophe, voce narrante e unico vero personaggio della storia, interamente raccontata a partire dal suo punto di vista. Un punto di vista, del resto, ristretto: è sorprendente rendersi conto di quanto poco l’ostaggio possa sapere e comprendere della situazione di cui pure è il perno indiscusso. Una sfida narrativa non da poco per un autore come Delisle, abituato sì a raccontare storie di paesi complessi (Birmania, Corea, Israele) ma sempre nella forma di cronache di viaggio scanzonate e semi-autobiografiche: nell’ottimo Cronache di Gerusalemme.