Guglielmo Marconi premio Nobel 1909

Ci si può facilmente immaginare ciò che provò Guglielmo Marconi quando vide Antonio Marchi apparire di fianco alla collina e scendere di corsa lungo la carraia che portava alla villa. Guglielmo non resistette fino al suo arrivo, prese a correre andandogli incontro gridandogli in dialetto: “Et sintò in culpadein?”. Marchi non aveva il fiato sufficiente per rispondergli e soltanto quando gli fu vicino assentì con la testa ... Marconi saltandogli quasi addosso, lo abbracciò emozionatissimo urlando: “Tugnat, aven vint, aven vint!”.

(G. Maioli, I giorni della radio. A cent'anni dall'invenzione di Guglielmo Marconi, Bologna 1994, pp. 21-22)